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Al via da oggi, 1° marzo, la fase di attuazione del nuovo anticipo pensionistico Ape, l’ultima prima dell’entrata in vigore della misura il 1° maggio prossimo. Il Governo presenterà infatti oggi i decreti attuativi che perfezionano gli ultimi dettagli di Ape volontaria e Ape sociale, le misure che permetteranno ai lavoratori di andare in pensione a 63 anni.
Vediamo allora quali sono i nodi principali che dovranno essere sciolti a partire da oggi.
Chi può accedere all’Ape volontaria?
L’anticipo pensionistico Ape è la novità più importante introdotta dal “pacchetto pensioni” contenuto nella Legge di Bilancio 2017.
L’Ape volontaria, ricordiamo, permette ai lavoratori dipendenti e agli autonomi iscritti alla gestione separata di accedere alla pensione anticipata a 63 anni (quindi fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi prima il normale pensionamento) al possesso di almeno 20 anni di contributi. L’Ape consiste nell’anticipo da parte delle banche dell’importo pensionistico che manca al raggiungimento della pensione di vecchiaia; la somma anticipata dovrà poi essere restituita a rate nell’arco di 20 anni, sotto la forma di trattenute mensili sull’assegno pensionistico.
Ape volontaria: manca ancora la firma con le banche
Tutte le questioni relative all’Ape volontaria e all’Ape sociale dovranno quindi essere risolte a partire da oggi, con la presentazione dei decreti di attuazione per il varo della riforma.
Per quanto riguarda l’Ape volontaria, sarà molto importante in particolare raggiungere un accordo definitivo per il protocollo con le banche (ABI) e gli istituti assicurativi (ANIA). Solo dopo la firma dell’accordo sarà infatti possibile determinare con precisione il costo complessivo dell’Ape e l’entità della rata mensile che dovrà essere prelevata dalla pensione del lavoratore.
Come funziona l’Ape sociale?
Ma in cosa consiste esattamente l’Ape sociale?
L’Ape sociale (o “social”) è una misura che permette a determinate categorie di lavoratori di andare in pensione a 63 anni senza dover ricorrere a prestiti bancari e quindi senza dover restituire alcuna rata.
Quante sono le categorie di lavoratori che possono usufruire dell’Ape sociale? Sostanzialmente, quattro: I disoccupati che non percepiscono prestazioni per la disoccupazione da 3 mesi, i lavoratori che assistono da almeno 6 mesi un parente convivente con handicap grave, gli invalidi civili con invalidità uguale o superiore al 74% e i lavoratori dipendenti che svolgono mansioni gravose da almeno 6 anni.
I lavoratori impiegati in mansioni gravose possono accedere all’Ape solo con 36 anni di contributi, ma agli appartenenti alle altre tre categorie sono richiesti solo 30 anni di contribuzione.
Attesi i DPCM sull’Ape sociale e sui lavoratori precoci
Il DPCM attuativo dell’Ape sociale che dovrà essere presentato oggi dovrà chiarire con maggiore esattezza i requisiti che permetteranno ai lavoratori di beneficiare della misura. Fermi restando i criteri generali sopra elencati, sarà infatti necessario definire con precisione in quali casi e a quali condizioni sarà possibile andare in pensione anticipata a spese dello Stato.
Uno specifico DPCM infine, non legato direttamente all’anticipo pensionistico Ape, è previsto per i lavoratori precoci, ossia per i cittadini che hanno maturato 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni. La Legge di Stabilità prevede la pensione anticipata con la “Quota 41“, ovvero con 41 anni di contributi, per alcuni di questi lavoratori: il decreto attuativo dovrà specificare con esattezza quali.
Davide Basile
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