Pensioni 2017: meglio l’Ape o la pensione anticipata Fornero?

Redazione 23/11/16
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Nel 2017 i lavoratori prossimi alla pensione dipendenti di aziende in ristrutturazione o in esubero di personale avranno due opzioni per accedere alla pensione anticipata: l’Ape aziendale e l’esodo Fornero. L’Ape aziendale, in discussione in Parlamento, prevede il pagamento degli oneri relativi all’anticipo pensionistico da parte dell’azienda; l’esodo Fornero non obbliga alla restituzione a rate della somma ma si rivolge a un numero più ristretto di lavoratori.

Vediamo quali sono le principali differenze tra le due forme di pensione anticipata.

 

Che cos’è l’Ape aziendale?

L’Ape aziendale, una delle riforme del pacchetto pensioni in discussione in questi giorni alla Camera, è una delle tre forme previste di anticipo pensionistico. L’anticipo pensionistico Ape, ricordiamo, permetterebbe a i lavoratori di andare in pensione a 63 anni grazie a un prestito bancario che dovrà essere restituito a rate nel corso di vent’anni.

A differenza dell’Ape “volontario”, l’Ape aziendale viene utilizzato nel caso di pensionamento per ristrutturazione aziendale e prevede il versamento della somma necessaria da parte dell’impresa.

 

Come funzionano le rate dell’Ape aziendale?

L’Ape aziendale, dunque, è teoricamente a carico dell’impresa e non del lavoratore. Quello che dovrebbe avvenire nella pratica è che le aziende verseranno all’Inps, in un’unica soluzione, un contributo relativo all’ultimo stipendio percepito dal lavoratore prima della cessazione del rapporto di lavoro.

Il versamento, che andrà effettuato al momento della richiesta dell’Ape, avrà lo scopo di produrre un aumento della pensione tale da compensare gli oneri relativi alla concessione dell’anticipo.

In sostanza, il meccanismo permetterà all’Inps di versare una pensione più alta e consentirà al lavoratore di ripagarsi le rate che bisognerà poi versare per la concessione dell’anticipo.

 

Ape aziendale: in arrivo il bonus fiscale

La nuova Legge di Stabilità 2017 prevede anche degli incentivi fiscali per le imprese che finanzieranno l’anticipo pensionistico, come anticipato dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Le aziende che si accorderanno con i lavoratori per la concessione dell’Ape beneficeranno infatti della detrazione del 50% sulla quota interessi della somma dovuta.

 

Come funziona l’esodo Fornero?

Il cosiddetto “esodo Fornero“, introdotto quattro anni fa dalla Legge n. 92/2012, permette invece alle imprese di incentivare il ricambio dei dipendenti in esubero pagando una prestazione pari al normale importo della pensione che spetterebbe loro, fino al raggiungimento dei requisiti minimi per l’effettivo pensionamento.

Questa misura vale solo per i lavoratori che raggiungono l’età di pensionamento nei quattro anni successivi al versamento della prestazione. L’esodo Fornero, inoltre, è utilizzabile solo dalle imprese che abbiano almeno 15 dipendenti.

 

Quale anticipo pensionistico è più conveniente?

Le differenze tra Ape aziendale e esodo Fornero sono rilevanti: l’Ape si rivolge a un pubblico più ampio perché è rivolto a tutte le imprese (e non solo a quelle che hanno almeno 15 dipendenti), ma permette di andare in pensione fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi prima (e non 4 anni come il metodo Fornero). Soprattutto, l’entità dell’assegno Ape dipende dai mesi di anticipo richiesti dal dipendente e dalle rate che è necessario pagare.

Quale anticipo, allora, è più conveniente? Dal punto di vista puramente economico, l’esodo Fornero (dove possibile) dovrebbe garantire una pensione più alta perché non condizionata dalle rate. Ma, come accennato, l’Ape aziendale sarebbe più semplice da realizzare e rivolto a una platea più ampia di dipendenti prossimi alla pensione.

Redazione

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