Ordinamento penitenziario – Liberazione anticipata – Reclamo avverso il diniego della stessa – Presentazione dei motivi contestualmente all’impugnazione – Necessità – Fattispecie.

giurisprudenza 25/05/06
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O R D I N A N Z A

all’udienza del     28 marzo 2006
 
nel procedimento di sorveglianza relativo a:
RECLAMO DEL DETENUTO AVVERSO ORDINANZA DEL MAGISTRATO DI SORVEGLIANZA DI ALESSANDRIA DD.   25.10.2005 (LIBERAZIONE ANTICIPATA)
Promosso dal detenuto                M. B.
nato/a     a      il    
ristretto/a  presso la Casa Circondariale di    ALESSANDRIA – DON SORIA;
difeso da Avv.to   come in atti;
VISTO il parere       come da verbale________________ del P.G.;
VISTI  gli  atti  del  procedimento di  sorveglianza  sopra specificato;
CONSIDERATE le risultanze delle documentazioni acquisite,  delle investigazioni e degli accertamenti svolti, della trattazione  e della discussione di cui a separato processo verbale;
O S S E R V A
Premesso che il Magistrato di Sorveglianza di ALESSANDRIA, in data 25.10.2005, ha emesso provvedimento ai sensi dell’art. 54 L. 354/1975.
 
          che avverso detto provvedimento il detenuto ha proposto reclamo, nei termini di legge;
          RILEVATO che il detenuto reclamante non ha provveduto a corredare il proprio atto di reclamo con l’espressa indicazione dei motivi di doglianza, di tal che il reclamo stesso deve essere dichiarato inammissibile;
          CONSIDERATO infatti che l’introduzione nell’Ordinamento Penitenziario della disposizione di cui all’art. 69-bis, in forza dell’art 1, comma 2, della L. 19.12.2002, n. 277, ha mantenuto giurisdizionalizzazione del procedimento in materia di liberazione anticipata davanti al Magistrato di Sorveglianza;
          RITENUTO che, di conseguenza, all’interno di un procedimento integralmente giurisdizionalizzato, devono essere applicate, in quanto compatibili, le norme del rito processuale penale;
 
          RITENUTO pertanto che, nella fase del reclamo avverso la decisione dell’organo monocratico, trovano applicazione le disposizioni sulle impugnazioni penali ed, in particolare, l’art. 581 c.p.p., che indica, tra gli elementi che devono essere contenuti nell’atto di impugnazione “i motivi, con l’indicazione specifica delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto che sorreggono ogni richiesta” (art. 581, lett. c) c.p.p.);
          RITENUTO che l’art. 591 c.p.p. sanziona con l’inammissibilità l’atto di impugnazione quando non sono osservate le disposizioni, tra l’altro, dell’art. 581 c.p.p.;
          RITENUTO pertanto che il reclamo del detenuto in epigrafe indicato deve essere dichiarato inammissibile;
 
P. Q. M.
 
Visti gli Artt. 54, 69 L. 26.07.1975, n. 354,666, 678 c.p.p.;
 
DICHIARA   INAMMISSIBILE
 
il reclamo  come in epigrafe indicato.
 
 
Torino, così deciso il   28 marzo 2006
 
 
IL MAGISTRATO ESTENSORE                                                IL PRESIDENTE      
       (Dr. Fabio FIORENTIN)                                                 (Dr. Giuseppe BURZIO)
         
 
 
Ricevuto oggi dall’estensore, per l’inoltro al
Tribunale di Sorveglianza di Torino, per il
deposito.
Vercelli, lì

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