La riforma introdotta dall’articolo 1, commi 864-866 della legge di bilancio incide profondamente sulla legge n. 108 del 1996, che disciplina il Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura. Le modifiche mirano a migliorare la gestione delle risorse pubbliche, rafforzare il ruolo degli enti territoriali e creare sinergie con altri strumenti normativi, come il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII). Al testo generale della legge e alla sua approvazione abbiamo dedicato l’articolo Manovra di bilancio 2025: il testo approvato (PDF scaricabile)
Indice
1. Quali sono le principali modifiche alla legge 108/96?
1. Nuova ripartizione delle risorse del Fondo
In precedenza, il Fondo destinava il 70% delle risorse ai Confidi (consorzi di garanzia collettiva dei fidi) e il 30% alle fondazioni e associazioni antiusura. Con la riforma, la ripartizione diventa 60%-40%, favorendo un maggiore coinvolgimento delle associazioni e fondazioni, che hanno un forte radicamento territoriale e sono più vicine ai soggetti vulnerabili.
2. Garanzie più solide e immediate
Gli enti gestori (Confidi, fondazioni, associazioni) sono ora obbligati a rilasciare garanzie “a prima richiesta”. Questo significa che le banche e gli intermediari finanziari possono ottenere l’escussione immediata della garanzia, senza condizioni o incertezze. Questo rende il Fondo un partner affidabile per sostenere l’accesso al credito legale.
3. Trasparenza e gestione separata delle risorse
Le risorse del Fondo devono essere accreditate su conti separati, impignorabili e vincolati esclusivamente agli scopi antiusura. Ciò rafforza la tutela delle risorse pubbliche e garantisce che siano utilizzate correttamente, evitando commistioni con il patrimonio degli enti gestori.
4. Ampliamento della platea dei beneficiari
La riforma estende le garanzie anche agli operatori di microcredito e agli intermediari finanziari di cui all’articolo 111 del Testo Unico Bancario. Questo consente di sostenere anche microimprese e soggetti che, pur trovandosi in difficoltà economica, non sono tradizionalmente “bancabili”.
5. Nuove opportunità di microcredito
I Confidi possono utilizzare fino al 40% delle risorse dei fondi antiusura per concedere direttamente finanziamenti fino a 40.000 euro. Questa novità consente di offrire un supporto immediato alle piccole imprese, a condizione che almeno il 20% dell’importo sia finanziato con risorse proprie dei Confidi.
6. Rafforzamento dei controlli sugli enti gestori
Gli enti gestori che non rispettano i criteri di trasparenza, non utilizzano le risorse per gli scopi previsti o non impegnano i fondi per due anni consecutivi dovranno restituire le somme non utilizzate. Questi fondi saranno riassegnati ad altri soggetti idonei, assicurando che le risorse siano effettivamente destinate a prevenire l’usura.
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2. Vantaggi per imprese e famiglie
1. Accesso facilitato al credito legale
Le modifiche al Fondo aumentano la disponibilità di garanzie per le imprese e le famiglie in difficoltà economica. Questo strumento previene l’esclusione finanziaria, evitando che i soggetti vulnerabili si rivolgano a canali illegali o a usurai.
2. Sostegno alla ristrutturazione del debito
Il Fondo diventa un alleato importante per le imprese che avviano procedure di composizione negoziata o di concordato preventivo ai sensi del CCII. Le garanzie possono essere utilizzate per ottenere finanziamenti necessari a ristrutturare il debito, allungare i termini di pagamento o sospendere le rate, creando una base solida per il rilancio aziendale.
3. Tutela delle risorse pubbliche
La gestione separata e i controlli stringenti sugli enti assegnatari assicurano che i fondi siano impiegati correttamente. Questo protegge sia le risorse pubbliche sia i beneficiari, creando un sistema più efficiente e trasparente.
4. Supporto alle microimprese e ai piccoli imprenditori
Grazie all’ampliamento della platea dei beneficiari e alla possibilità di microcredito, anche i piccoli imprenditori e le microimprese trovano un sostegno concreto per superare momenti di difficoltà finanziaria, ottenendo liquidità immediata a condizioni sostenibili.
5. Integrazione con altre agevolazioni
I contributi del Fondo sono cumulabili con altri incentivi pubblici e privati, come quelli concessi dalle Camere di Commercio, Regioni o altri enti locali, aumentando l’impatto delle misure a sostegno delle imprese.
3. Conclusioni: una riforma strategica e inclusiva
Le modifiche alla legge 108/96 non solo razionalizzano la gestione del Fondo per la prevenzione dell’usura, ma lo rendono uno strumento strategico per favorire l’accesso al credito e sostenere la ristrutturazione del debito. Grazie alla sinergia con il CCII, il Fondo assume un ruolo centrale nella prevenzione delle crisi aziendali, offrendo una concreta possibilità di ripresa a imprese e famiglie in difficoltà economica.
Questa riforma non è solo una risposta al fenomeno dell’usura, ma anche un investimento per la stabilità del tessuto economico e sociale, rafforzando il circuito legale del credito e promuovendo una gestione responsabile delle risorse pubbliche.
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