L’Agenda per la semplificazione 2020-2023: analisi delle principali linee di azione programmate

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La Conferenza Unificata, nella seduta del 23 novembre 2020, in attuazione di quanto previsto dal DL n. 76/2020 (“Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”), convertito con modificazioni dalla Legge n. 120/2020, (cd. “Decreto Semplificazioni”), ha sancito l’accordo per l’approvazione dell’Agenda per la semplificazione 2020-2023.

L’Agenda prevede una serie di interventi prioritari, condivisi tra Governo, Regioni ed Enti Locali, definendo obiettivi, risultati attesi, responsabilità e tempi di realizzazione, anche con il coinvolgimento dei cittadini, delle imprese e delle loro associazioni.

Richiamata anche dalla Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2020 (NADEF – par. IV.3 p. 118 ss), l’Agenda è focalizzata sull’emergenza e sui programmi di rilancio dell’economia e dell’occupazione, prevedendo interventi che contribuiscano a far ripartire il Paese, contando su una pubblica amministrazione più semplice, veloce e vicina ai cittadini.

L’Agenda intende implementare un programma di interventi di semplificazione per la ripresa a seguito dell’emergenza epidemiologica volto al perseguimento dei seguenti obiettivi:

  • eliminazione sistematica dei vincoli burocratici alla ripresa;
  • riduzione dei tempi e dei costi delle procedure per le attività di impresa e per i cittadini.

Le attività saranno realizzate in raccordo con il Piano Triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione 2020-2022, approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 luglio 2020.

L’Agenda, in particolare, intende implementare le misure già previste dal DL Semplificazioni (e dall’articolo 264 (Liberalizzazione e semplificazione dei  procedimenti  amministrativi in relazione all’emergenza COVID-19) del decreto “Rilancio”, decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.

Le azioni programmate riguardano i seguenti ambiti:

  1. La semplificazione e la reingegnerizzazione delle procedure
  2. La velocizzazione delle procedure
  3. La semplificazione e la digitalizzazione
  4. La realizzazione di azioni mirate per il superamento degli ostacoli burocratici nei settori chiave del Piano di rilancio.

Per ogni azione, condivisa tra Governo, Regioni ed enti locali, è definito uno specifico cronoprogramma con obiettivi intermedi e finali.

Di seguito un’analisi delle principali linee di azioni programmate.

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PROCEDURE SEMPLIFICATE E REINGEGNERIZZAZIONE DELLE PROCEDURE

Un primo gruppo di azioni riguarda la semplificazione e reingegnerizzazione sistematica delle procedure per l’avvio e l’esercizio delle attività economiche, in funzione dell’attuazione dei principi europei e della digitalizzazione.

A tal fine, è previsto:

  • la predisposizione di un “catalogo delle procedure” diretto a uniformare i regimi amministrativi, eliminando gli adempimenti e le autorizzazioni non necessarie.

In particolare, l’art. 15 del DL Semplificazioni ha disposto la ricognizione delle procedure al

fine di individuare:

  • le attivita’ soggette ad  autorizzazione,  giustificate  da motivi imperativi di interesse generale e le  attivita’  soggette  ai regimi giuridici di cui agli articoli 19, 19-bis e 20 della  legge  7 agosto 1990, n. 241, ovvero al mero obbligo di comunicazione;
  • i provvedimenti autorizzatori, gli adempimenti e le  misure incidenti  sulla  liberta’  di  iniziativa  economica  ritenuti   non indispensabili,  fatti   salvi   quelli   imposti   dalla   normativa dell’Unione europea e quelli posti a tutela di principi  e  interessi costituzionalmente rilevanti;
  • i procedimenti da semplificare;
  • le discipline e i tempi uniformi per tipologie omogenee  di procedimenti;
  • i procedimenti per  i  quali  l’autorita’  competente  puo’ adottare un’autorizzazione generale;
  • i livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti per l’adeguamento alla normativa dell’Unione europea.

Il catalogo, soggetto ad aggiornamenti semestrali, sarà realizzato sulla base di un percorso condiviso tra i diversi livelli di governo, con il coinvolgimento delle associazioni imprenditoriali e degli ordini e associazioni professionali. La finalità è quella di uniformare, semplificare e liberalizzare attività, sia nei settori già oggetto di ricognizione, sia in alcuni settori produttivi finora esclusi come, ad esempio, il lavoro, la salute e l’igiene degli alimenti, le energie rinnovabili, le comunicazioni, il turismo, in attuazione del principio costituzionale di libertà di iniziativa economica e dei principi europei di liberalizzazione.

 

  • La semplificazione e la reingegnerizzazione di un set di 50 procedure rilevanti e critiche, da individuare nell’ambito della ricognizione dei procedimenti. Le procedure saranno selezionate anche sulla base di una consultazione degli stakeholders nei seguenti ambiti prioritari: lavoro, turismo, installazione degli impianti, agroalimentare, Banda ultra-larga (BUL), ambiente, edilizia e fonti rinnovabili.

 

  • La standardizzazione della modulistica e form digitali per l’accesso telematico alle procedure.

In particolare, l’intervento prevede l’avvio di un’attività congiunta tra Governo, Regioni ed Enti locali, già realizzato nell’ambito dell’Agenda per la semplificazione 2015-2017, che, a partire dagli esiti della ricognizione dei procedimenti e dall’attività di semplificazione e reingegnerizzazione, porti alla standardizzazione e semplificazione della modulistica anche nei settori finora non interessati dall’elaborazione della modulistica unificata, come ad esempio, la modulistica per la banda ultra larga, le autorizzazioni sismica e paesaggistica.

Il fine è di garantire omogeneità sul territorio nazionale, digitalizzazione delle procedure ed eliminare in modo sistematico dalla modulistica la richiesta di documentazione ridondante e di dati in possesso della pubblica amministrazione.

L’attività sarà realizzata in un’ottica di collaborazione multilivello, con il coinvolgimento di tutte le amministrazioni interessate e sarà monitorata al fine di verificare l’effettiva e corretta adozione dei nuovi moduli da parte degli enti territoriali.

Verranno elaborati e condivisi gli schemi dati, la cui predisposizione sarà coordinata da AgID (Agenzia per l’Italia digitale) e dal Dipartimento per la trasformazione digitale. La nuova modulistica standardizzata e i relativi schemi dati saranno approvati mediante appositi accordi in Conferenza Unificata.

 

  • Un intervento sui controlli amministrativi sulle imprese.

L’intervento prevede due linee di attività:

  • l’avvio di un percorso condiviso di semplificazione dei controlli a livello territoriale, a partire da aree di regolazione di particolare importanza per le imprese, in cui le Regioni e i Comuni rivestono un ruolo rilevante come l’ambiente, l’igiene, la sicurezza degli alimenti e la sicurezza sul lavoro, mediante l’analisi e la diffusione di modelli di razionalizzazione dell’attività ispettiva;
  • l’elaborazione di indicazioni e proposte per la razionalizzazione e semplificazione dei controlli a livello nazionale, basato su interventi volti a restituire chiarezza e coerenza al quadro regolatorio e sulla definizione di un sistema coordinato di banche dati sulle attività di controllo.

 

  • L’avvio di iniziative per la semplificazione del linguaggio amministrativo, soprattutto in seguito all’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 che ha riportato in primo piano l’esigenza di una comunicazione tra amministrazioni pubbliche e cittadini basata sulla chiarezza e sulla semplicità.

L’attività di semplificazione godrà dell’apporto del Dipartimento della funzione pubblica, che nel 2020, ha stipulato un accordo quadro di collaborazione con l’Accademia della Crusca.

In particolare l’azione prevede le seguenti attività:

  • istituire un gruppo di lavoro dedicato alla semplificazione e alla chiarezza dei documenti amministrativi;
  • condividere nuove linee guida sulla semplificazione del linguaggio, tenendo conto delle esperienze già realizzate e in corso;
  • semplificare il linguaggio della modulistica nell’ambito dell’Azione di standardizzazione della modulistica e form digital;
  • promuovere attività di supporto, help desk e formazione rivolte ai dipendenti delle amministrazioni e iniziative premiali che valorizzino le migliori esperienze realizzate dalle amministrazioni (SLAM-Semplificazione del linguaggio amministrativo);
  • avviare pagine web dedicate alla chiarezza dove far confluire i materiali e le notizie sulla semplificazione del linguaggio amministrativo.

 

  • L’eliminazione degli adempimenti eccessivi per la Pubblica Amministrazione.

Trattasi di adempimenti inutili e non più rispondenti alle esigenze di tutela degli interessi pubblici che appesantiscono le attività delle pubbliche amministrazioni. A tal fine, il Dipartimento della funzione pubblica, di intesa con le Regioni, ANCI e UPI, avvierà una consultazione, mediante un apposito modulo online, rivolta a tutti i dipendenti pubblici e che verrà estesa anche ai cittadini, alle imprese e alle associazioni, che permetterà di raccogliere gli adempimenti obsoleti, le duplicazioni, le procedure farraginose e sproporzionate o non necessarie.

  1. PROCEDURE PIU’ VELOCI

Un secondo gruppo di azioni ha come obiettivo prioritario la riduzione e la certezza dei tempi delle procedure per il rilancio.

L’azione prevede :

  • supporto alle amministrazioni per l’accelerazione delle procedure complesse attraverso la messa a disposizione, per un periodo 36 mesi, di un “team” di esperti multidisciplinari dedicati alla velocizzazione dei procedimenti complessi che opereranno a supporto delle amministrazioni coinvolte, fornendo loro attività di affiancamento e consulenza. Le attività di supporto verranno coordinate e monitorate da un “pool” a livello regionale e nazionale e saranno accompagnate da attività di diffusione, formazione e supporto.

 

  • L’avvio di una sperimentazione nell’ambito dei SUAP (Sportello Unico per le attività produttive) che consenta alle Regioni interessate, previo accordo con i Comuni, ai sensi dell’ art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241, rubricato “Accordi fra le Pubbliche Amministrazioni”, di assumere o di attribuire ad altro soggetto, appositamente individuato, i poteri di amministrazione procedente ovvero lo svolgimento di funzioni istruttorie anche ai fini della gestione della conferenza di servizi in relazione a specifiche tipologie di procedimenti da individuare sulla base delle esigenze del contesto. Potranno inoltre essere sperimentate da parte di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Regioni iniziative che favoriscano la costituzione di nuovi SUAP associati o il consolidamento delle forme associative già esistenti.

 

  • La misurazione dei tempi effettivi di conclusione dei procedimenti amministrativi.

Il DL Semplificazioni, con l’art. 12, ha introdotto l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di misurare e pubblicare i tempi effettivi di conclusione dei procedimenti amministrativi. In particolare dispone, tra l’altro, che “Le pubbliche amministrazioni misurano e pubblicano nel proprio sito internet istituzionale, nella sezione “Amministrazione trasparente”, i tempi effettivi di conclusione dei procedimenti amministrativi di maggiore impatto per i cittadini e per le imprese, comparandoli con i termini previsti dalla normativa vigente”, al fine di contribuire alla progressiva riduzione dei tempi dei procedimenti di particolare rilevanza per

gli utenti.

L’intervento prevede:

  • la realizzazione di un percorso condiviso per la definizione di linee guida per la misurazione;
  • l’ individuazione, in accordo con le amministrazioni interessate, di un set minimo di procedure da misurare comune a ciascuna tipologia di amministrazioni;
  • un percorso di accompagnamento alle amministrazioni nella corretta applicazione delle linee guida, mediante azioni di formazione e comunicazione e l’attivazione di un sistema di monitoraggio sistematico sullo stato di attuazione della misurazione.

 

  • Procedure più veloci e Conferenze di Servizi telematiche.

L’azione prevede la promozione e il monitoraggio dell’attuazione delle misure introdotte dal DL Semplificazioni in tema di inefficacia dei dinieghi tardivi, sospensione dei termini in caso

di preavviso di diniego e conferenza dei servizi veloce, introducendo, per l’emergenza, una conferenza telematica che si conclude in 60 giorni o al massimo in 90 giorni nel caso ci siano richieste di modifica al progetto.

  1. SEMPLIFICAZIONI E DIGITALIZZAZIONE

La digitalizzazione rappresenta il prerequisito essenziale per migliorare l’accesso alle procedure amministrative e per garantirne una gestione efficace ed efficiente.

Le azioni previste dall’Agenda in tale capitolo riguardano:

  • l’attuazione del principio “once only”, per cui l’amministrazione non chiede al cittadino e all’impresa le informazioni ed i dati di cui è già in possesso, ma può accedere agevolmente ai dati ai fini dell’acquisizione d’ufficio e dei controlli sulle autocertificazioni.

L’art. 12 del DL Semplificazioni inserisce anche nella legge n. 7 agosto 1990, n. 241, la seguente disposizione: “Nei procedimenti avviati su istanza di parte, che hanno ad oggetto l’erogazione di benefici economici comunque denominati, indennità, prestazioni previdenziali e assistenziali, erogazioni, contributi, sovvenzioni, finanziamenti, prestiti, agevolazioni, da parte di pubbliche amministrazioni ovvero il rilascio di autorizzazioni e nulla osta comunque denominati, le dichiarazioni di cui agli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, ovvero l’acquisizione di dati e documenti di cui ai commi 2 e 3, sostituiscono ogni tipo di documentazione comprovante tutti i requisiti soggettivi ed oggettivi richiesti dalla normativa di riferimento”.

L’azione prevede la realizzazione di attività di supporto, promozione e monitoraggio dell’attuazione delle nuove disposizioni e, contestualmente, verranno analizzate le buone pratiche e le problematiche attuative, al fine di predisporre modelli e indicazioni operative in merito ai controlli sulle dichiarazioni sostitutive e all’ acquisizione diretta di dati e documenti.

Particolare attenzione verrà, inoltre, dedicata a individuare, sulla base delle segnalazioni degli stakeholders e delle amministrazioni, gli ostacoli all’attuazione del principio “once only” nonché alla predisposizione di indicazioni e proposte per rimuoverli.

 

  • L’accesso alle banche dati dell’Agenzia delle Entrate, ai fini della velocizzazione della concessione dei benefici e dei relativi controlli.

L’Agenzia delle Entrate, per lo scambio di dati anagrafici, reddituali e immobiliari dei quali  è titolare, interagisce attraverso i servizi di cooperazione informatica con la maggior parte degli enti della pubblica amministrazione e anche con soggetti privati. Le convenzioni di cooperazione informatica hanno ad oggetto i servizi esposti in un apposito “catalogo dei servizi” che raccoglie la maggior parte dei servizi erogati agli Enti. Il processo di erogazione prevede una richiesta da parte degli Enti di poter fruire dei servizi erogati dall’Agenzia sulla base della normativa che li legittima e gli stessi sono autorizzati strettamente per le finalità da loro richieste, nel rispetto del principio di pertinenza e non eccedenza. Una volta convenzionati, gli Enti sono nella condizione di accedere alle informazioni dell’Anagrafe Tributaria mediante l’utilizzo dei servizi di cooperazione informatica autorizzati dall’Agenzia delle Entrate e in base alla modalità di erogazione prevista .

Gli Enti interessati alla fruizione dei servizi di cooperazione informatica possono completare l’iter di convenzionamento e monitorare, successivamente, la convenzione stipulata attraverso una piattaforma web di Gestione on line delle Convenzioni ( GOLC). Le informazioni fornite all’Agenzia in sede di richiesta di convenzione vengono sottoposte ad un’istruttoria interna, al fine di verificare la legittimità dell’Ente ad usufruire dei servizi di cooperazione informatica.

  • La digitalizzazione delle procedure per le attività di impresa. In particolare, il regolamento per la semplificazione e il riordino della disciplina sullo Sportello unico delle attività produttive SUAP (Decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160) prevede, all’ art. 2, commi 2 e 3, che la presentazione di domande, dichiarazioni, segnalazioni e comunicazioni concernenti le attività produttive e di prestazione di servizi ed i relativi elaborati tecnici ed allegati , nonché le comunicazioni tra le amministrazioni che intervengono nel procedimento, avvengano esclusivamente in modalità telematica.

L’intervento prevede un’azione congiunta tra tutti i soggetti istituzionali interessati, volta a definire in modo completo le modalità di interoperabilità tra SUAP e amministrazioni che intervengono nei relativi procedimenti.

A tal fine si prevede di realizzare:

  • l’analisi condivisa dei processi che caratterizzano i procedimenti amministrativi avviati dal SUAP e dei relativi endoprocedimenti;
  • l’identificazione di un modello dati per la raccolta e le comunicazioni tra le amministrazioni interessate;
  • l’elaborazione di specifiche tecniche per garantire l’interoperabilità dei sistemi informatici e l’adeguamento dei sistemi informatici;
  • la messa a regime della gestione integralmente digitale delle procedure per l’avvio, la modifica e la cessazione dell’attività di impresa.

Contestualmente, verranno analizzati i sistemi informativi che gestiscono le procedure rilevanti per le attività produttive, l’edilizia, l’ambiente, la sismica, le rinnovabili, il paesaggio, il turismo ecc,, per individuare le misure di adeguamento necessarie alla piena digitalizzazione delle procedure.

  • La digitalizzazione delle procedure edilizie, attraverso la definizione di regole tecniche comuni e l’individuazione e la condivisione degli eventuali adeguamenti normativi per telematizzare i servizi del SUE (Sportello Unico per l’edilizia) e integrarli con quelli del SUAP, mediante un’azione coordinata di tutti i soggetti istituzionalmente interessati.

A tal fine si prevede   di:

  • realizzare una ricognizione dei sistemi esistenti e delle best practices, un’analisi puntuale dei processi, al fine di determinare gli endoprocedimenti realizzati dalle amministrazioni interessate e le esigenze di comunicazione tra le stesse;
  • definire le regole conformi al modello d’interoperabilità per la comunicazione degli allegati di grande volume;
  • individuare e realizzare gli eventuali aggiornamenti normativi necessari;
  • definire, in maniera condivisa con le amministrazioni interessate, le specifiche tecniche che individuano le modalità per assicurare l’interoperabilità dei sistemi informatici delle stesse amministrazioni;
  • definire e pianificare le azioni necessarie per la realizzazione o per l’aggiornamento dei sistemi informatici delle amministrazioni interessat;
  • individuare modalità e strumenti per la digitalizzazione degli
  • Un “Repository” dei documenti per agevolare lo scambio della documentazione tra le amministrazioni.

Per repositery, letteralmente deposito o ripostiglio, in informatica, s’intende un ambiente di un sistema informativo in cui vengono gestiti i metadati, attraverso tabelle relazionali.

L’intervento, al fine di agevolare la trasmissione di documenti soprattutto di grandi dimensioni, prevede la definizione di standard per la messa a disposizione di repository centralizzati, a livello almeno regionale, a cui gli Enti terzi che intervengono nel procedimento hanno accesso attraverso un link contenuto nella comunicazione del SUAP o del SUE.

Il repository può essere integrato anche nei sistemi di supporto alle conferenze di servizi telematiche.

A tal fine, si prevede di realizzare:

  • un’analisi condivisa dei processi che utilizzano allegati di grande dimensione e sono pertanto potenzialmente interessati dall’adozione di repository;
  • una ricognizione delle esperienze più significative di utilizzo di repository per lo scambio di documentazione, a livello sia regionale sia nazionale, al fine di identificare problematiche comuni e caratteristiche di successo;
  • la definizione di specifiche funzionali e tecniche per i repository;
  • la pianificazione dell’attuazione di tali specifiche tecniche, tenendo conto dei sistemi informatici già in dotazione presso le diverse amministrazioni

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  1. SETTORI CHIAVE PER IL PIANO DI RILANCIO

Il quarto gruppo di azioni programmate nell’ambito dell’Agenda riguarda la realizzazione di azioni mirate al superamento degli ostacoli burocratici nei settori chiave del Piano di rilancio.

L’intervento è volto a superare gli ostacoli burocratici nei settori chiave del Piano di rilancio, sostenendo e monitorando l’attuazione delle misure già previste negli interventi recentemente adottati e proseguendo nell’opera di semplificazione mediante l’attivazione di nuovi interventi.

In particolare l’azione concentra l’attenzione sul tema dell’economia circolare che impone di ripensare all’ ambiente  non solo come opportunità di profitto ma come ambito di sperimentazione per la messa a punto di nuovi modelli di sostenibilità. Attengono a questi aspetti, tra gli altri, i temi delle fonti rinnovabili e del riutilizzo dei rifiuti e degli imballaggi.

Contestualmente proseguirà il supporto alle amministrazioni competenti nell’individuazione dei principali blocchi e rallentamenti burocratici alla realizzazione dei progetti previsti nei diversi “cluster” del Piano e nella formulazione delle relative soluzioni.

Gli interventi programmati riguardano:

 

  • La tutela ambientale e green economy, attraverso il monitoraggio dell’attuazione delle misure in materia di ambiente e green economy introdotte dal DL Semplificazioni, nonché la definizione di interventi organizzativi e tecnologici.

In particolare, il DL Semplificazioni ha introdotto importanti interventi in materia di:

  • assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e di rilascio del provvedimento unico ambientale;
  • creazione di una disciplina specifica per la valutazione ambientale dei progetti di competenza statale necessari per l’attuazione del Piano Nazionale Integrato per l’energia e il clima (PNIEC);
  • accelerazione e semplificazione delle autorizzazioni ambientali e paesaggistiche relative agli interventi sulle infrastrutture stradali, autostradali, ferroviarie e idriche esistenti che ricadono nel campo di applicazione della VIA;
  • accelerazione degli interventi per lo sviluppo di energie rinnovabili e mobilità;
  • semplificazioni dei procedimentali in ambito energetico e nel campo delle infrastrutture di rete facenti parte della rete nazionale di trasmissione dell’energia elettrica e della rete nazionale di trasporto del gas naturale.

Nello stesso tempo è necessario proseguire nell’opera di semplificazione soprattutto in riferimento ai seguenti ambiti:

  • accelerazione dei tempi della Valutazione di Impatto Ambientale regionale;
  • procedure in materia di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e di Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA);
  • attività di bonifica e reindustrializzazione dei siti contaminati;
  • rilascio e rinnovo DELL’ Autorizzazione Unica Ambientale (AUA);
  • autorizzazione per gli impianti di fonti rinnovabili;
  • reti di distribuzione elettriche;
  • economia circolare;
  • sistemi di gestione ambientale;
  • procedure in materia di rifiuti.

Inoltre, verranno studiati e messi a punto modelli organizzativi/modulistica/check-list/accordi tesi a migliorare la qualità progettuale e si prevede di valutare l’introduzione dell’interpello ambientale

 

  • L’Edilizia e la rigenerazione urbana, attraverso la rimozione degli ostacoli burocratici allo sviluppo della rigenerazione urbana riducendo così il consumo del suolo e, in particolare, la qualità del tessuto urbano, delle nostre periferie e delle aree più degradate del Paese.

Rigenerare, infatti, non significa solo favorire la trasformazione fisico-spaziale del territorio, ma occorre contribuire anche al miglioramento del contesto sociale e ambientale.

L’azione prevede la promozione e il monitoraggio dell’attuazione delle nuove disposizioni e la definizione di ulteriori interventi di semplificazione anche di tipo normativo, prestando particolare attenzione :

  • alla predisposizione dello schema di decreto per la presentazione dell’agibilità senza lavori;
  • alla istruttoria dei nuovi requisiti igienico-sanitari di carattere prestazionale degli edifici
  • alla eventuale revisione e completamento della

 

  • La banda ultra larga. Una connettività diffusa, performante e a disposizione di tutti i cittadini e imprese rappresenta un prerequisito infrastrutturale imprescindibile per qualunque strategia di rilancio e sviluppo del Paese. La banda ultra larga diventa un fattore essenziale per costruire buone politiche pubbliche e favorire lo sviluppo dei territori.

L’art. 38 del DL Semplificazioni, rubricato “Misure di semplificazione per reti e servizi di comunicazioni elettroniche”, introduce varie disposizioni che hanno l’obiettivo di favorire la realizzazione delle reti di comunicazione elettronica, sia fisse (in fibra ottica) che mobili.

In particolare:

  • introduce in via normativa la definizione di microtrincea. “Al fine di favorire  lo  sviluppo  delle  infrastrutture digitali e minimizzare l’impatto sul sedime stradale e  autostradale,la posa  di  infrastrutture  a  banda  ultra  larga  da  parte  degli operatori puo’ essere  effettuata  con  la  metodologia  della  micro trincea  attraverso  l’esecuzione  di   uno   scavo   e   contestuale riempimento di ridotte dimensioni (larghezza da 2,00 a 4,00  cm,  con profondita’ regolabile da 10 cm fino a massimo 35 ((cm))), in  ambito urbano ed extraurbano, anche in prossimita’ del bordo stradale o  sul marciapiede”.
  • velocizza e semplifica i procedimenti per l’installazione di apparati di rete;
  • prevede la semplice autocertificazione anche per le modifiche al profilo radioelettrico degli impianti già provvisti di titolo abilitativo;
  • chiarisce il significato di istanza unica (per l’effettuazione di scavi, occupazione del suolo e la realizzazione di eventuali opere civili), prevedendo l’espressione di pareri preliminari a fronte di autorizzazioni per lo svolgimento delle conferenze di servizi.

L’intervento prevede un’azione congiunta tra tutti i soggetti istituzionali interessati, volta ad assicurare il dispiegamento della rete a banda ultra larga e del 5G su tutto il territorio nazionale garantendo tempi certi per i lavori di installazione e per la messa a disposizione del servizio a cittadini e imprese. A tal fine, si prevede di realizzare:

  • il supporto alle amministrazioni interessate e la verifica dell’utilizzo delle nuove modalità di scavo (microtrincea) e delle altre tecniche di posa a basso impatto ambientale;
  • il supporto all’implementazione delle procedure previste dal DL Semplificazioni, attraverso l’emanazione di linee guida procedurali e azioni di accompagnamento agli enti deputati al rilascio di autorizzazioni, pareri e all’effettuazione dei controlli;
  • la definizione di una modulistica unica e standardizzata a livello nazionale;
  • il supporto alle attività finalizzate al completamento della rete a banda ultra larga e 5G da parte degli operatori.

 

  • Gli appalti. Le linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevedono la messa in campo di “tutte le azioni necessarie per garantire appalti pubblici efficienti, trasparenti e con tempi certi”.

Il DL Semplificazioni, al fine di promuovere e monitorare l’attuazione delle misure in materia di contratti pubblici, dispone il rafforzamento delle attività di help desk già istituite presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la realizzazione di un percorso finalizzato alla professionalizzazione delle stazioni appaltanti con azioni di formazione a aggiornamento continuo del personale che opera nel settore, anche sotto il profilo del project management.

Contemporaneamente, proseguirà il supporto alle amministrazioni competenti nell’individuazione dei principali blocchi e rallentamenti burocratici alla realizzazione dei progetti previsti nei vari “cluster” del Piano e nella formulazione delle relative soluzioni.

Il DL Semplificazioni, in attesa che si concluda l’iter per l’adozione del regolamento unico di cui all’art. 216, comma 27-octies, del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, ha modificato la disciplina dei contratti pubblici introducendo, da un lato, misure permanenti per la riduzione dei tempi di stipula dei contratti e di realizzazione/gestione degli stessi e, dall’altro, misure temporanee finalizzate a imprimere una forte accelerazione agli investimenti nella fase di rilancio.

 

VALUTAZIONE DEI RISULTATI

 

La semplificazione non è raggiunta fino a che non è effettivamente percepita da cittadini e imprese.

A tal fine, sarà svolta un’attività di monitoraggio e verifica del grado di realizzazione delle azioni e del raggiungimento dei risultati prefissati.

Le attività di indirizzo, di verifica e aggiornamento periodico dell’Agenda per la semplificazione sono   svolte dal Comitato Interistituzionale, composto dal Ministro per la pubblica amministrazione, dal Ministro per gli Affari regionali, dal Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dal Presidente dell’ANCI, dal Presidente dell’UPI o dai rispettivi delegati.

Il Comitato è supportato dal Tavolo tecnico per la semplificazione costituito dai rappresentati del Dipartimento della Funzione Pubblica, della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, dell’ANCI e dell’UPI che svolge le attività di supporto, coordinamento operativo, pianificazione e monitoraggio dell’attuazione dell’Agenda e predispone una relazione periodica sullo   stato di avanzamento della stessa.

I risultati del monitoraggio saranno resi pubblici mediante un sito dedicato.

 

CONCLUSIONI

 

Una delle parole chiave dell’Agenda per la semplificazione è “apertura”. L’Agenda, infatti, al fine di garantirne un’efficace attuazione, sarà trasparente, inclusiva e in costante aggiornamento.

L’ apertura sarà resa effettiva grazie alla creazione di un sito dedicato, accessibile dal sito istituzionale del Dipartimento della funzione pubblica, attraverso cui sarà possibile:

  • conoscere i dettagli di tutti gli interventi di semplificazione;
  • consultare in tempo reale i dati sul monitoraggio relativo allo stato di avanzamento delle azioni;
  • partecipare alle consultazioni pubbliche;
  • valutare i risultati raggiunti .

Chiara Ruggiero

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