La riforma della Pubblica Amministrazione nel Pnrr

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La pandemia del Covid-19 ha condotto ad una crisi economica, tale momento di difficoltà porta con sé una straordinaria sfida per l’Unione Europea, la quale è chiamata a introdurre taluni strumenti economici, anche innovativi, volti a governare tale emergenza per sostenere cittadini ed imprese europei e a rilanciare il mercato europeo. NextGenerationEU è lo strumento temporaneo per la ripresa che prevede un pacchetto di investimenti volti a costruire un’Europa più verde, digitale e resiliente.  La Commissione europea ha dichiarato di ritenere necessario intervenire a sostegno dei cittadini e delle imprese gravemente colpite dall’emergenza coronavirus. Con tale piano di ripresa gli Organi Europei colgono la sfida della pandemia per cercare di trasformarla in un’opportunità di ripresa. Tali strumenti tendono alla ricostruzione di un’Europa più verde, digitale, resiliente e adeguata alle sfide presenti e future.

I Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza comportano piani di riforma, in quanto le linee di investimento devono essere condotte da una strategia di riforme orientata a migliorare le condizioni ordinamentali di contesto e a incrementare stabilmente l’equità̀, l’efficienza e la competitività del Paese. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nel nostro ordinamento, prevede la riforma della Pubblica Amministrazione come catalizzatore del cambiamento.

La riforma della Pubblica Amministrazione

Negli ultimi anni il blocco del turnover ha generato una significativa riduzione del numero dei dipendenti pubblici in Italia.  A tale problematica si somma la carenza di nuove competenze determinata dal taglio delle spese di istruzione e di formazione per i dipendenti pubblici derivanti dai vincoli di spesa pubblica.  Oltre a tali limitazioni e complicanze, la Pubblica Amministrazione è tenuta a gestire un insieme di norme e procedure estremamente articolate e complesse che si sono progressivamente stratificate su diversi livelli amministrativi (nazionale, regionale e locale).

È pertanto necessario definire una strategia del percorso di riforma e di innovazione; creando strutturalmente capacità amministrativa attraverso percorsi di selezione delle migliori competenze e qualificazione delle persone.

Sulla base di tali premesse, la realizzazione del programma di riforme e investimenti si muove su quattro assi principali, definiti anche l’ABC della Pubblica Amministrazione: Accesso; Buona amministrazione; Competenze; Digitalizzazione.

L’accesso al pubblico impiego

L’obiettivo di questa prima misura, su cui investe il PNRR, è adottare un quadro di riforme delle procedure e delle regole per il reclutamento dei dipendenti pubblici, volti a valorizzare nella selezione non soltanto le conoscenze, ma anche e soprattutto le competenze.

In particolare, l’obiettivo si declina in alcuni sotto-obiettivi, quali: rivedere gli strumenti per l’analisi dei fabbisogni di competenze; potenziare i sistemi di preselezione; costruire modalità sicure e certificate di svolgimento delle prove anche a distanza; progettare sistemi veloci ed efficaci di reclutamento delle persone, differenziati rispetto ai profili da assumere; disporre di informazioni aggregate qualitative e quantitative sul capitale umano della funzione pubblica e sui suoi cambiamenti.

In primo luogo, per agevolare il reclutamento delle risorse viene realizzata una piattaforma unica.

In secondo luogo, pur rimanendo il concorso la modalità ordinaria per l’accesso al pubblico impiego, sono creati altri percorsi di reclutamento, ovvero programmi dedicati agli alti profili. Si pensa all’inserimento dei giovani dotati di elevate qualifiche da inserire nelle amministrazioni con percorsi rapidi, affiancati da una formazione specifica. Tale percorso di riforma è già stato avviato con l’art. 10 del DL n. 44/2021, che ha introdotto meccanismi semplificati per le procedure di concorso che prevedono un ampio ricorso al digitale.

Buona Amministrazione

Le riforme e gli investimenti programmati hanno la finalità di eliminare i vincoli burocratici  e di rendere più efficace ed efficiente l’azione amministrativa, ponendosi l’obiettivo di riduzione dei tempi e dei costi per i cittadini e le imprese.

L’investimento e l’azione di riforma perseguono i seguenti obiettivi specifici: ridurre dei tempi per la gestione delle procedure, con particolare riferimento a quelle che prevedono l’intervento di una pluralità di soggetti, quale presupposto essenziale per accelerare gli interventi cruciali nei settori chiave per la ripresa; liberalizzare, semplificare, reingegnerizzare, e uniformare le procedure, quali elementi indispensabili per la digitalizzazione e la riduzione di oneri e tempi per cittadini e imprese; digitalizzazione delle procedure amministrative per edilizia e attività produttive, per migliorare l’accesso per cittadini e imprese e l’operatività degli Sportelli Unici per le Attività Produttive e per l’Edilizia (SUAP e SUE) attraverso una gestione efficace ed efficiente del back-office, anche attraverso appositi interventi migliorativi della capacità tecnica e gestionale della PA; monitoraggio degli interventi per la misurazione della riduzione di oneri e tempi e loro comunicazione, al fine di assicurarne la rapida implementazione a tutti i livelli amministrativi, e contemporaneamente la corretta informazione ai cittadini.

Le competenze

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza pone al centro e si pone l’obiettivo di investire sulle competenze e dunque le persone vengono individuate come elemento strategico per “fare la differenza” in qualsiasi politica pubblica indirizzata a cittadini e imprese.

In tal senso, il perfezionamento dei percorsi di selezione e reclutamento è una rotta fondamentale per acquisire le migliori competenze ed è determinante ai fini della formazione, della crescita e della valorizzazione del capitale umano.

Tale obiettivo si realizza mediante l’adozione di nuova strumentazione che fornisca alle amministrazioni la capacità di pianificazione strategica delle risorse umane. Per raggiungere tale obiettivo si intende investire su due direttrici di intervento. Da un lato, una revisione dei percorsi di carriera della PA, che introduca maggiori elementi di mobilità sia orizzontale tra Amministrazioni, che verticale, per favorire gli avanzamenti di carriere dei più meritevoli e capaci e dall’altro, differenziare maggiormente i percorsi manageriali.

Tema centrale di questa linea di azione è il miglioramento della capacità formativa della PA. A questo scopo l’intervento si articola su più assi: potenziamento della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA), anche attraverso la creazione di partnership strategiche con altre Università ed enti di ricerca nazionali; riorganizzazione e razionalizzazione dell’offerta formativa, a partire dalla predisposizione di specifici corsi on-line (MOOC) aperti al personale della PA sulle nuove competenze oggetto di intervento nel PNRR, con standard qualitativo certificato. Questi vanno integrati da una rigorosa misura dell’impatto formativo a breve e medio termine; creazione, per le figure dirigenziali, di specifiche Learning Communities tematiche, per la condivisione di best practices e la risoluzione di concreti casi di amministrazione; sviluppo di metodi e metriche di rigorosa misura dell’impatto formativo a breve medio termine.

Digitalizzazione

Il processo di trasformazione e innovazione dei servizi ai cittadini e alle imprese in un’ottica di semplificazione, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali si pone l’obiettivo di portare non solo ad un sistema più efficiente, ma soprattutto ad accorciare le distanze tra Pubblica Amministrazione e utenti ed a facilitare l’accesso ai servizi.

Già il decreto semplificazione ha introdotto nel Titolo III del D.L. Semplificazione intitolato Misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione
dell’amministrazione digitale
, importanti modifiche in tema di: cittadinanza digitale e accesso ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione; sviluppo dei sistemi informativi delle Pubbliche Amministrazioni e utilizzo digitale nell’azione amministrativa; gestione del patrimonio informativo pubblico per fini istituzionali; innovazione.

Nel PNRR sono previsti diversi obiettivi in materia di digitalizzazione, i quali hanno una natura trasversale. La trasversalità degli interventi richiede la costruzione di una governance chiara ed efficiente tra tutte le amministrazioni coinvolte, e un particolare coinvolgimento sia del Dipartimento della Funzione Pubblica che del Ministero per la Transizione Digitale.

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