Incidente stradale: se manca il cartello di chi è la colpa?

Redazione 30/01/17
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Quando avviene un incidente stradale in prossimità di un incrocio e non è presente nessun cartello che indichi stop e precedenze, di chi è la colpa? E il Comune nel quale si verifica l’incidente può essere considerato responsabile per non aver apposto cartello e segnaletica?

Con la recente sentenza n. 1289 del 19 gennaio 2017, la Corte di Cassazione ha stabilito che la pubblica amministrazione non è tenuta a posizionare cartelli stradali laddove non ci sia imminente pericolo di incidente, e che in tali situazioni tutti i conducenti devono obbligatoriamente prestare la massima attenzione per evitare danni a se stessi e agli altri.

Vediamo allora a cosa bisogna stare attenti in caso di rischio di incidente stradale.

 

Il Comune è obbligato ad apporre i cartelli?

Innanzitutto, come accennato, è bene chiarire che il Comune non ha l’obbligo di apporre i cartelli stradali di stop e precedenza a ogni incrocio stradale.

Come si legge nel testo della sentenza in esame, la pubblica amministrazione ha al contrario “un ampio potere discrezionale nella scelta dei luoghi dove apporre i segnali di pericolo”. L’ente pubblico è tenuto a posizionare i segnali solo nel caso in cui si verifichi “un’ipotesi di insidia o trabocchetto”.

Nei casi in cui la situazione di potenziale pericolo sia visibile, dunque, il Comune non ha colpa quando si verifica un incidente.

 

Quali sono le regole di precedenza senza cartello?

Quali regole bisogna seguire per la precedenza, allora, quando mancano i cartelli stradali?

Semplicemente, le regole generali del codice della strada. Sono queste le norme alle quali i conducenti devono attenersi in assenza di segnaletica, e in base alle quali viene stabilita la colpa in caso di incidente.

È l’Art. 145 del codice, in particolare, a disciplinare la precedenza in caso di intersezione di più strade.

 

Cosa bisogna fare in caso di incrocio?

L’Art. 145 del codice della strada stabilisce innanzitutto, al primo comma, che i conducenti, all’approssimarsi di un’intersezione, “devono usare la massima prudenza al fine di evitare incidenti”.

I commi successivi impongono, tra le altre cose, di dare la precedenza al conducente che viene da destra; tale norma tuttavia non vale quando questi provenga da una strada secondaria e non soggetta al pubblico passaggio. È bene sottolineare, però, che queste indicazioni non cancellano quanto previsto dal primo comma: ogni conducente deve usare la massima prudenza per evitare danni e incidenti, anche quando questi potrebbero essere causati da altri soggetti e da altri veicoli.

 

Colpa al 50 per cento se non si è stati prudenti

Come evidenziato dalla Corte di Cassazione nella sentenza in esame, è quindi dovere del conducente, anche quando abbia la precedenza, fare tutto il possibile per evitare l’incidente. Se, in altre parole, il pericolo causato da un’altra vettura è comunque ben visibile e quindi rilevabile per tempo dal conducente “in regola”, questi è obbligato ad attivarsi per evitare l’impatto. Ad esempio fermandosi o riducendo la velocità.

In caso contrario, la colpa è attribuibile ai due conducenti al 50 per cento: al primo per aver messo in atto un comportamento pericoloso, e al secondo per non essersi uniformato, nonostante avesse potuto, alle norme di prudenza previste dal codice stradale.

Sentenza collegata

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