In che modo evitare il pignoramento da parte dell’ex coniuge

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La Suprema Corte di Cassazione ha di recente emesso la sentenza 26/05/2020 n. 9686/20, che potrebbe tentare anche le persone più buone che esistano.

La Corte ha spiegato in modo indiretto in che modo evitare il pignoramento dell’ex moglie.

Si tratta di una pronuncia che capovolge anni di giurisprudenza e apporta modifiche in materia di mantenimento al coniuge.

L’interpretazione appena adottata dai giudici supremi è la conseguenza naturale dell’attuale orientamento della giurisprudenza in tema di assegno divorzile, varato con le sentenze del 2017 e del 2018, questa a sezioni unite, e che per produrre altri effetti anche quando dovesse sopraggiungere il pignoramento dello stipendio del coniuge a seguito dell’inadempimento dell’obbligo di versare gli alimenti.

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Il diritto di famiglia sta vivendo una vera e propria rivoluzione copernicana, e soprattutto nel periodo vissuto per l’emergenza sanitaria (mondiale) da COVID 19, le separazioni ed i divorzi “stanno cambiando volto” assumendo sfaccettature peculiari dovute al periodo di crisi vissuto e che si ripercuoterà ancora per molto tempo.Nel testo vengono affrontate in modo pragmatico, lineare e chiaro le tematiche relative alla crisi dei rapporti familiari, con riferimenti alla disciplina processuale sia per quanto concerne la separazione che il divorzio (consensuali o giudiziali che siano) ed anche con riferimento all’istituto della negoziazione assistita, rivolgendosi sia agli operatori del diritto (avvocati, magistrati e studiosi del diritto in generale) che anche a tutti coloro – semplici cittadini – che si trovano a dover affrontare una crisi coniugale ed un procedimento di “separazione”, di qualsiasi tipo esso sia. Manuela RinaldiAvvocato Cassazionista in Avezzano; Dottore di ricerca in Diritto dell’Economia e dell’Impresa, Diritto Internazionale e Diritto Processuale Civile, Diritto del Lavoro. Incaricata (a.a. 2016/2017) dell’insegnamento Diritto del Lavoro (IUS 07) presso l’Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Giurisprudenza. Dal 2011 Docente Diritto del Lavoro c/o Università Telematica Internazionale Uninettuno; relatore in vari convegni, master e corsi di formazione. Autore di numerose pubblicazioni, monografiche e collettanee.

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In questa sede scriveremo di questa svolta epocale e spiegheremo in che modo si può arrivare facilmente ad evitare il pignoramento dell’ex moglie.

Che cosa accade se l’ex coniuge non paga l’assegno di mantenimento

Se il coniuge che deve pagare l’assegno di mantenimento o l’assegno divorzile è inadempiente oppure in ritardo, l’ex può avviare nei suoi confronti il pignoramento dei beni, tra i quali figura lo stipendio.

L’alternativa potrebbe essere la richiesta al tribunale di un provvedimento con il quale ordini al datore di lavoro dell’ex coniuge inadempiente di pagare il quinto dello stipendio direttamente nelle al creditore, di solito, l’ex moglie, anziché al dipendente.

Il mancato pagamento viene anche punito come reato, allo stesso modo di come viene punito il coniuge che pone in essere atti simulati o fraudolenti finalizzati a non pagare.

Il pignoramento dei beni dell’ex coniuge che non paga il mantenimento

Lo strumento più utilizzato per ottenere il pagamento del mantenimento è l’azione esecutiva, vale a dire, il pignoramento.

La sentenza di scioglimento del matrimonio o di cessazione dei suoi effetti civili è un titolo esecutivo.

Si può mettere direttamente in esecuzione senza bisogno di intentare prima una causa o procurarsi un decreto ingiuntivo.

Il coniuge interessato, attraverso il suo avvocato può redigere l’atto di precetto, un invito a pagare entro non più di 10 giorni) e poi procedere al pignoramento.

Il pignoramento può essere mobiliare, ad esempio, arredi e oggetti in casa, immobiliare, ad esempio case, terreni, o presso terzi, conto in banca, canoni di locazione, stipendio, pensione.

La richiesta di pagamento al datore di lavoro

In presenza di inadempimento del pagamento dell’assegno di divorzio, l’ex coniuge creditore può utilizzare uno strumento diretto nei confronti di un soggetto terzo, debitore dell’ex coniuge obbligato.

Ad esempio, può essere il datore di lavoro, l’ente che eroga la pensione, chiunque sia debitore di somme di denaro periodiche nei confronti dell’obbligato come il conduttore di un immobile o l’onerato di una rendita vitalizia.

Senza dovere adire il giudice, l’ex coniuge creditore deve costituire in mora con raccomandata con avviso di ricevimento l’ex coniuge obbligato e inadempiente concedendogli un termine di almeno 30 giorni per adempiere.

Una volta che passa il periodo, può notificare il provvedimento nel quale è stabilita la misura dell’assegno di mantenimento al terzo, tenuto a corrispondere, a cadenze periodiche, somme di denaro all’ex coniuge obbligandolo così a versare direttamente le somme dovute nelle sue stesse mani.

L’ex coniuge creditore ne deve dare comunicazione all’ex coniuge inadempiente.

La differenza della disciplina in questione in confronto a quella prevista in tema di separazione, consiste nel fatto che il creditore può agire in modo diretto senza bisogno di fare una richiesta al giudice per essere autorizzato.

In entrambi i casi, il pignoramento dello stipendio non può essere superiore a un quinto per ogni mensilità.

Che accade se c’è un pignoramento precedente sullo stipendio

Ci si chiede che cosa potrebbe accadere se quando il coniuge tenta il pignoramento dello stipendio dell’ex, lo stesso sia oggetto di una trattenuta del quinto da parte di un altro creditore che, in precedenza, ha agito per il pignoramento.

I crediti devono essere distinti in tre categorie:

Crediti di natura alimentare, ad esempio, somme dovute per il mantenimento dei figli o dei genitori invalidi in condizioni di grave bisogno

Crediti per somme dovute allo Stato, alle Pubbliche Amministrazioni o agli enti locali, sono le imposte e le sanzioni, di solito riscosse attraverso le cartelle esattoriali

Crediti di altra natura, vi rientrano tutti gli altri debiti, da quelli verso il condominio ai fornitori, da quelli contratti per il lavoro a quelli con il padrone di casa, da quelli con la banca a quelli con le società fornitrici delle utenze domestiche.

 

Se i due pignoramenti siano relativi a crediti della stessa categoria, il pignoramento successivo, nonostante sia azionato, avrà efficacia dopo che il precedente credito sarà stato integralmente soddisfatto. Avviene ciò che tecnicamente viene chiamato “accodo”.

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La moglie che pignora lo stipendio del marito pignorato in precedenza

La Suprema Corte di Cassazione ha sempre ritenuto che l’assegno di mantenimento dovuto all’ex moglie avesse natura alimentare, da qui il relativo pignoramento poteva concorrere con quello di un altro creditore di categoria diversa (ad esempio, il fisco, i fornitori, il locatore, il condominio).

 

Adesso ha natura alimentare esclusivamente il mantenimento dovuto ai figli non autosufficienti, perché presuppone uno stato di bisogno strutturale se relativo a soggetti sena autonomia economica, ma non quello al coniuge che trova origine nel matrimonio.

 

In che modo evitare il pignoramento dell’ex coniuge

Sembra facile pensare che d’ora in avanti colui che è tenuto a versare l’assegno di mantenimento potrà inscenare un espediente spesso utilizzato dai debitori al fine di non farsi pignorare lo stipendio.

 

Il coniuge inadempiente, prima di ricevere il pignoramento da parte dell’ex, potrà firmare una cambiale a una persona connivente, di solito, un amico o un parente, per un importo molto elevato. Questa avvierà un pignoramento strumentale del quinto dello stipendio del debitore,“bloccando”, per un lungo periodo di tempo, la possibilità agli altri creditori della stessa categoria, di effettuare un contemporaneo pignoramento di un altro quinto, e tra loro adesso c’è anche l’ex moglie.

 

La sentenza della Suprema Corte di Cassazione ha fatto slittare il credito che deriva dall’assegno di mantenimento dalla categoria dei crediti alimentari a quella residuale, rendendo più facile fare concorrere il pignoramento con quello di altri creditori.

 

 

Dott.ssa Concas Alessandra

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