Il ruolo dell’ordine nei contratti commerciali -scheda di diritto-

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L’ordine, nel commercio, è un’intenzione dichiarata, orale o scritta, di impegnarsi in una transazione commerciale relativa a prodotti o servizi specifici. 

     Indice

  1. In che cosa consistono i contratti commerciali
  2. Le caratteristiche dell’ordine
  3. Applicazione e utilizzo dell’ordine

1. In che cosa consistono i contratti commerciali

L’espressione contratti commerciali viene di solito utilizzata per indicare quei contratti che vengono stipulati da un imprenditore o che sono strumentali per l’esercizio dell’impresa.

Si tratta di contratti attraverso i quali l’imprenditore provvede all’organizzazione e allo sviluppo della la sua attività.

Rientrano in questa categoria di contratti, quelli che permettono all’impresa di procurarsi la disponibilità del fattore lavoro (contratti di lavoro) o la disponibilità di beni materiali (contratti di acquisto di beni mobili ed immobili) o di servizi.

Costituiscono parte dei contratti commerciali quei contratti che l’imprenditore conclude con la finalità di offrire prodotti o servizi sul mercato, primi tra questi i contratti per la vendita di merci o di prodotti finiti.

A contraddistinguere questi contratti c’è il fatto che gli stessi sono utilizzati dagli imprenditori per ampliare i loro affari e per controllare il mercato.


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2. Le caratteristiche dell’ordine

L’ordine punto di vista dell’acquirente esprime l’intenzione di acquistare e viene chiamato ordine di acquisto.

Dal punto di vista del venditore esprime l’intenzione di vendere e viene indicato come ordine di vendita.

Quando l’ordine di acquisto del compratore e l’ordine di vendita del venditore sono in accordo, gli ordini diventano un contratto tra l’acquirente e il venditore.

In molte aziende gli ordini vengono utilizzati per raccogliere e riportare costi e fatturato secondo obiettivi ben definiti.

In questo modo risulta possibile verificare per quali finalità sono stati sostenuti i costi.

Secondo il codice civile, con la spedizione e/o consegna della merce si intendono valide e perfezionate per legge alcuni aspetti del contratto, indipendentemente dal possesso di una copia valida sottoscritta dalle parti contraenti.

Nei Paesi di diritto latino, come l’Italia, questo che non è esplicitamente regolato nel contratto, rimanda alle norme di legge, che il firmatario è lo stesso tenuto a conoscere, naturalmente anche se queste non vengono espressamente rinviate o enumerate nel contratto stesso.

Vale il principio, tipico del diritto penale, dell’Ignorantia legis non excusat nel diritto civile anche per le norme imperative non derogabili dall’autonomia privata nei negozi giuridici.

Allo stesso modo, il diritto privato è prevalente anche per quello che è scritto nel contratto e contrasta con le leggi vigenti.

Se la clausola è vessatoria e nulla, può essere liberamente non osservata dalla parte, oppure in caso di contenzioso, si può ottenere che il giudice dichiari nulla e inapplicabile la disposizione contestata.

Per essere legalmente valido in ogni sua parte (non vessatoria o non contraria al diritto privato che è comunque prevalente) ed esigibile davanti al giudice naturale precostituito per legge, la parte contrattuale che intende agire in giudizio deve innanzitutto essere in possesso di una copia conforme all’originale dell’atto scritto e firmata in originale dalla controparte, con le causali di firma, per presa visione e per accettazione, con firma per esteso e leggibile.

A questo scopo la conferma dell’ordine di acquisto cartacea viene firmata dal titolare o dal legale rappresentante della società di capitali, nella persona dell’amministratore delegato oppure da un lavoratore dipendente (quadro o dirigente in genere) delegato con un atto pubblicamente accessibile, un’apposita procura notarile, di tipo generale o speciale, detto procuratore.

Il procuratore ha il potere di comprare o vendere in nome e per conto della società entro un determinato importo contrattuale massimo, e per le eventuali tipologie di beni e servizi specificate nella procura.

Nell’ordine di acquisto o vendita è a volte riportata la dicitura che indica di quante pagine consta il documento, e in quante copie conformi a unico effetto viene redatto.

3. Applicazione e utilizzo dell’ordine

Attività come negozi, ristoranti e stazioni di servizio conducono affari con i loro clienti, accettando gli ordini in voce o impliciti nell’azione del compratore.

Riempire un carrello con dei prodotti e dirigersi alla cassa è un’implicita intenzione di acquistare la merce.

Richiedere, in un ristorante, cibi e bevande varie, da consumare o meno nel locale, è un ordine di acquisto in voce.

Mettere benzina nel proprio serbatoio a una stazione di servizio è un ordine implicito.

Il venditore di solito si aspetta il pagamento immediato in contanti, con assegno o carta di credito per questo tipo di acquisti, successivamente fornisce all’acquirente una ricevuta per il pagamento. In termini giuridici, questa forma di ordine commerciale è un contratto implicito nei fatti.

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