Google Earth non costituisce un vincolo paesaggistico rafforzato

Redazione 09/05/16
Scarica PDF Stampa

Il TAR Brescia, sez. I, ordinanza, 4 aprile 2016, n. 270 chiarisce – in materia di applicazione di vincoli paesaggistici – il ruolo e gli effetti delle nuove tecnologie in rapporto al procedimento amministrativo di autorizzazione paesaggistica.

Il caso

I ricorrenti chiedevano al Comune di Brescia l’autorizzazione paesistica per un intervento di recupero del sottotetto.

La Commissione comunale per il paesaggio esprimeva parere favorevole, dopo aver preso atto di alcune modifiche progettuali che ridimensionavano l’impatto dell’intervento. La Soprintendenza, invece esprimeva parere vincolante negativo ai sensi dell’art. 146 comma 5 del Dlgs. 22 gennaio 2004 n. 42.

Tra le criticità evidenziate: l’innovazione sarebbe visibile dai percorsi pedonali e carrabili, e in particolare dalla collina sovrastante. La Soprintendenza sottolineava che “non sarebbe comunque possibile escludere la visione mediante satelliti, accessibile da ogni parte del pianeta”.

La decisione

È verosimile che la visione satellitare possa affermarsi in un prossimo futuro come la principale forma di fruizione delle bellezze paesistiche, in considerazione del numero di persone in grado di accedere alle immagini da ogni parte del mondo via Internet. Da tale cambiamento nella composizione del pubblico non deriva però un vincolo di immodificabilità rafforzato a carico dei luoghi osservabili.

Anche in questo nuovo tipo di visione, infatti, è necessario individuare una scala alla quale collegare il giudizio paesistico, che è sempre riferito a un insieme complesso e non a singoli dettagli messi in primo piano.

 

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento