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Indice
1. La questione: violazione delle norme sulla legittimazione a proporre la querela
La Corte di Appello di Napoli confermava una sentenza emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con la quale l’imputato era stato condannato alla pena di un anno di reclusione ed E. 600,00 di multa per il reato di appropriazione indebita, oltre che al risarcimento dei danni subiti dalla parte offesa, costituitasi parte civile, da doversi liquidare in un separato giudizio.
Ciò posto, avverso questa decisione ricorreva per Cassazione il difensore dell’imputato il quale, tra i motivi ivi addotti, deduceva inosservanza e erronea applicazione della legge penale per la «violazione delle norme sulla legittimazione a proporre la querela», nonché la contraddittorietà e la manifesta illogicità della motivazione della sentenza impugnata sul punto. Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione, acquistabile sullo Shop Maggioli e su Amazon
Formulario annotato del processo penale 2025
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2. La soluzione adottata dalla Cassazione
La Suprema Corte riteneva il motivo suesposto infondato.
In particolare, tra le argomentazioni che inducevano la Corte di legittimità ad addivenire a siffatto esito decisorio, era richiamato quell’orientamento nomofilattico secondo cui il diritto di querela per il reato di appropriazione indebita spetta anche al soggetto, diverso dal proprietario, che, detenendo legittimamente e autonomamente la cosa, l’abbia consegnata a colui che se n’è appropriato illegittimamente (Sez. 2, n. 8659 del 25/11/2022, relativa a un caso di appropriazione indebita di beni sottoposti a sequestro preventivo in cui la querela era stata sporta dal soggetto nominato custode dei beni medesimi; Sez. 2, n. 20776 del 08/04/2016, relativa all’appropriazione indebita dì un’autovettura in leasing in cui la querela era stata sporta dalla società concedente; Sez. 2, n. 27805 del 16/04/2009, relativa al caso della società noleggiatrice che aveva dato in locazione un camper all’imputato il quale non l’aveva restituito al termine del periodo d’uso concordato).
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3. Conclusioni: appropriazione indebita: legittimato a querelare anche il detentore autonomo della cosa
La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito a chi spetta il diritto di querela per il reato di appropriazione indebita.
Si afferma difatti in tale pronuncia, sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo, che il diritto di querela per il reato di appropriazione indebita spetta anche al soggetto, diverso dal proprietario, che, detenendo legittimamente e autonomamente la cosa, l’abbia consegnata a colui che se n’è appropriato illegittimamente.
Tale provvedimento, quindi, deve essere preso nella dovuta considerazione al fine di comprendere chi può proporre querela in relazione ad un reato di questo genere.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché prova a fare chiarezza su siffatta tematica giuridica sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.
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