Querela per appropriazione indebita: quando il termine?

Da quando decorre il termine per proporre querela in materia di appropriazione indebita? Commento a sentenza.

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Da quando decorre il termine per proporre querela in materia di appropriazione indebita? Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione.

Corte di Cassazione -sez. II pen.- sentenza n. 10966 del 8-01-2025

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Indice

1. La questione: determinazione del termine per proporre querela in materia di appropriazione indebita


La Corte di Appello di Palermo, in parziale riforma di una pronuncia emessa dal Tribunale della medesima città, da un lato, confermava il giudizio di responsabilità nei confronti di una persona accusata di avere commesso il delitto di cui all’art. 646 cod. pen., dall’altro, riduceva la pena inflittagli a mesi dieci di reclusione ed euro 300,00 di multa.
Ciò posto, avverso questa decisione ricorreva per Cassazione il difensore dell’accusato il quale deduceva, con un unico motivo, l’erronea applicazione della legge penale con riferimento agli artt. 124 cod. pen e 336 cod. proc. pen. e l’illogicità della motivazione.
In particolare, secondo il ricorrente, la querela sporta nel caso di specie era tardiva. Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione.

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Il presente formulario è stato concepito per fornire all’avvocato penalista uno strumento di agile consultazione.Attraverso gli schemi degli atti difensivi, sono esaminati i vari istituti processuali alla luce delle novità intervenute nell’ultimo anno, con l’evidenziazione della normativa di riferimento e delle più rilevanti linee interpretative della giurisprudenza di legittimità. La selezione delle formule, accompagnate da suggerimenti per una migliore redazione di un atto, tiene conto degli atti che un avvocato è chiamato a predisporre come difensore dell’imputato, ma anche come difensore delle parti private (parte civile, persona offesa, responsabile civile, civilmente obbligato per la pena pecuniaria).  Il volume contiene sia gli atti che vanno proposti in forma scritta, sia quelli che, pur potendo essere proposti oralmente nel corso di un’udienza, sono di più frequente utilizzo.Un approfondimento particolare è dedicato al fascicolo informatico e al processo penale telematico, alla luce del D.M. 27 dicembre 2024, n. 206, che ha introdotto rilevanti novità in materia di tempi e modi del deposito telematico.Completa il volume una sezione online in cui sono disponibili le formule anche in formato editabile e stampabile. Valerio de GioiaConsigliere della Corte di Appello di Roma.Paolo Emilio De SimoneMagistrato presso il Tribunale di Roma.  

 

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2. La soluzione adottata dalla Cassazione


La Suprema riteneva il ricorso suesposto infondato.
Nel dettaglio, tra le argomentazioni che inducevano gli Ermellini ad addivenire a siffatto esito decisorio, era richiamato quell’orientamento nomofilattico secondo cui il termine per la proposizione della querela, con specifico riferimento alla fattispecie di appropriazione indebita, decorre dal momento in cui la persona offesa ha chiara conoscenza della definitiva volontà dell’imputato di invertire il possesso del bene e dell’ingiustificato rifiuto alla restituzione dello stesso (cfr. ex multis, Sez. 2, n. 2863 del 27/01/1999; Sez. 2 n. 18860 del 24/01/2012; Sez. 5, n. 28036 del 04/04/2013; Sez. 2 n. 29619 del 28/05/2019).

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3. Conclusioni: il termine per la querela in caso di appropriazione indebita decorre da quando la vittima sa che l’imputato non vuole restituire il bene


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito da quando decorre il termine per proporre querela in materia di appropriazione indebita.
Si afferma difatti in questa pronuncia, sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo, che il termine per proporre querela per appropriazione indebita inizia quando la vittima è consapevole della volontà definitiva dell’imputato di trattenere il bene e rifiutare di restituirlo.
Tale provvedimento, quindi, può essere preso nella dovuta considerazione al fine di comprendere esattamente l’arco temporale entro il quale è possibile proporre querela a proposito di questo illecito penale.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché prova a fare chiarezza su tale tematica giuridica sotto il versante procedurale, non può che essere positivo.

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

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