Decreti ristori: le misure a favore di chi è in difficoltà

Redazione 09/03/21
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Per frenare l’aumento dei contagi causato dalla seconda ondata dell’epidemia da Covid-19 che ha colpito tutta l’Europa, il Governo ha messo in atto nuove azioni di contenimento sanitario. Allo stesso tempo, sono stati adottati interventi volti ad assicurare un tempestivo sostegno economico in favore delle categorie più colpite dalle più recenti restrizioni, adottando ampi provvedimenti, per una portata complessiva di oltre 18 miliardi di euro, che prevedono un insieme di misure caratterizzate da modalità di utilizzo ed erogazione semplici, immediate ed il più possibile automatiche. Contributi a fondo perduto, sospensione di imposte, contributi e versamenti, nuove settimane di cassa integrazione e due ulteriori mesi di Reddito di emergenza sono fra gli interventi principali adottati dall’esecutivo con i diversi decreti Ristori.

Ecco i principali ambiti di intervento.

Contributi a fondo perduto

Una nuova tranche di contributi a fondo perduto e una platea allargata. Un nuovo contributo a fondo perduto, pari al 200% di quello già ricevuto col DL Rilancio, a tutti gli esercizi commerciali e le attività che dovranno chiudere nelle zone rosse. Arriverà in automatico sul conto corrente tramite bonifico dell’Agenzia delle Entrate. Viene inoltre allargato il novero delle attività che hanno diritto al contributo.

Per sostenere le attività interessate dalle misure restrittive introdotte per contenere la diffusione dell’epidemia, con uno stanziamento complessivo di oltre 5,5 miliardi di euro, vengono riconosciuti nuovi contributi a fondo perduto a favore dei soggetti con una partita Iva aperta alla data del 25 ottobre 2020 e poste le basi per ulteriori interventi automatici di ristoro in futuro.

Adottando la stessa procedura già utilizzata dall’Agenzia delle Entrate per i contributi a fondo perduto previsti dal DL Rilancio (che prevedeva l’erogazione direttamente sul conto corrente bancario o postale per le imprese che avessero subito un calo del fatturato di almeno il 33% ad aprile 2020 rispetto ad aprile 2019), vengono elargiti nuovi contributi alle imprese che hanno dovuto chiudere o limitare la propria attività.

Il predetto contributo spetta anche in assenza dei requisiti di fatturato ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019. In tal caso l’ammontare del contributo è determinato applicando le percentuali già indicate agli importi minimi di 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

A seguito del Dpcm del 24 ottobre 2020, nel decreto legge n.137 del 2020 viene individuata una prima platea che include anche le imprese con fatturato maggiore di 5 milioni (con un ristoro pari al 10% del calo del fatturato) per un totale ampiamente superiore alle 300.000 imprese interessate, alle quali viene corrisposto un multiplo dal 100% fino al 400% del contributo a fondo perduto ricevuto in precedenza in funzione del settore di attività dell’esercizio e comunque per un importo massimo di 150.000 euro.

Con il successivo decreto legge n.149, successivo al Dpcm del 3 novembre 2020, questa platea viene ulteriormente ampliata con l’aggiunta di ulteriori 75.000 soggetti, fra cui ad esempio, operatori di bus turistici, fotoreporter, attività di musei, biblioteche e archivi. Il Decreto Ristori Ter comprende fra le attività beneficiarie dei ristori anche il commercio al dettaglio di calzature, mentre il Quater inserisce ulteriori 33 codici Ateco relativi agli agenti e rappresentati di commercio.

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Sostegno alle attività con sede nei centri commerciali.

Costituito un fondo per ristorare con un contributo a fondo perduto le perdite subite dalle attività economiche che hanno sede nei centri commerciali e per gli operatori del settore delle produzioni industriali del comparto alimentare e delle bevande.

Allo stesso tempo, è stata disposta una nuova tranche di contributi a fondo perduto, garantendo il 200% del contributo già ricevuto sulla base del decreto Rilancio a tutti gli esercizi commerciali e le attività chiuse nelle zone rosse e arancioni del paese. Mentre per alcune categorie (bar, pasticcerie e gelaterie, alberghi) attive in queste zone, il contributo previsto dal primo decreto ristori è stato aumentato di un ulteriore 50%.

È stata inoltre prevista un’ulteriore tranche di contributi a fondo perduto automatici, per complessivi 645 milioni di euro, di cui 455 milioni già nel 2020, per le attività maggiormente interessate dalle misure restrittive messe in campo durante le festività di Natale e di fine anno. Il contributo è pari al 100% di quanto ricevuto con il Decreto Rilancio, ed è destinato a diverse attività, fra le quali quelle di ristorazione, bar, mense, catering per eventi, gelaterie e pasticcerie.

  • Sostegno alle attività con sede nei centri commerciali
    Viene prevista, per il 2021, la costituzione di un fondo da 280 milioni di euro per ristorare con un contributo a fondo perduto le perdite subite dalle attività economiche che hanno sede nei centri commerciali e agli operatori delle produzioni industriali del comparto alimentare e delle bevande, interessati dalle misure restrittive.
  • Fondo automatico fra Regioni e ampliamento platea attività
    Con il Decreto Ristori Bis viene istituito un fondo da 340 milioni di euro per il 2020 e 70 milioni per il 2021 per estendere le misure di ristoro previste alle attività che potrebbero rientrare nelle Regioni Rosse o Arancioni a seguito di successivi provvedimenti. Allo stesso tempo, vengono stanziati 50 milioni di euro per individuare ulteriori attività che abbiano diritto alle misure di sostegno. Il Decreto Ristori ter, integra il Fondo con ulteriori 1,45 miliardi di euro.

Lavoro

Cig, assegno ordinario, cassa integrazione in deroga

Con uno stanziamento superiore ai 2 miliardi di euro, è previsto il prolungamento, fino a 6 ulteriori settimane, dei trattamenti di Cassa Integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga introdotti a partire dal decreto Cura Italia, collocate nel periodo tra il 16 novembre e il 31 gennaio 2021, per i datori di lavori per cui era stato interamente riconosciuto il periodo di nove settimane degli stessi trattamenti nell’ambito del Decreto Agosto, decorso il periodo autorizzato.

I periodi di integrazione precedentemente richiesti e autorizzati nell’ambito del Decreto Agosto, collocati, anche parzialmente, in periodi successivi al 15 novembre 2020, sono imputati, ove autorizzati alle 6 settimane previste da questo Decreto.

È previsto, per questi ulteriori trattamenti, il versamento di un contributo addizionale calcolato sulla retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa. L’aliquota contributiva addizionale è differenziata sulla base della riduzione di fatturato tra il primo semestre 2020 rispetto al corrispondente periodo 2019: 18% per i datori di lavoro che non hanno avuto riduzione di fatturato, 9% per una riduzione di fatturato inferiore al 20%.

Il contributo addizionale non è dovuto dai datori di lavoro che hanno subito una riduzione di fatturato pari o superiore al 20%, dai datori di lavoro che hanno avviato l’attività successivamente al primo gennaio 2019, e dai datori di lavoro appartenenti ai settori interessati dai provvedimenti che dispongono la chiusura o limitazione delle attività.

I datori di lavoro che non hanno integralmente fruito dei trattamenti di integrazione salariale riconducibili all’emergenza Covid-19 o dell’esonero dei contributi previdenziali resta precluso l’avvio delle procedure di licenziamento individuali e restano sospese quelle avviate dopo il 23 febbraio 2020. Restano comunque sospese le procedure di licenziamento collettivo. Le sospensioni non si applicano in caso di licenziamenti motivati dalla cessazione definitiva dell’attività dell’impresa.

Reddito di Emergenza

Per i mesi di novembre e dicembre vengono erogate due nuove tranche del Reddito di Emergenza, a partire da 400 euro, per tutti coloro che ne avevano già diritto e per chi nel mese di settembre ha avuto un valore del reddito familiare inferiore al beneficio stesso.

Lavoro agile e congedo straordinario genitori

Con il Dl Ristori sono stanziati 45,5 milioni di euro per estendere le modalità con cui i genitori lavoratori dipendenti possono accedere al lavoro agile o al congedo straordinario retribuito al 50%. In particolare, viene estesa tale possibilità, già prevista per la quarantena dei figli conviventi, anche al caso in cui venga disposta la sospensione dell’attività scolastica in presenza e per figli di età inferiore ai 16 anni, rispetto ai 14 anni previsti in precedenza. In caso di impossibilità di ricorrere allo smart working e con figli di età compresa fra 14 e 16 anni, i genitori hanno diritto di astenersi dal lavoro senza corresponsione di retribuzione o indennità né riconoscimento di contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro. Con il Dl Ristori Bis, la possibilità di ricorrere al congedo straordinario viene estesa con ulteriori 54,5 milioni di euro a tutti i genitori lavoratori dipendenti delle zone rosse ove sia stata disposta la chiusura delle scuole secondarie di primo grado.

Bonus baby sitter

Nelle Regioni rosse, viene concesso un bonus di 1.000 euro per l’acquisto di servizi di baby-sitting da utilizzare per prestazioni effettuate nel periodo di sospensione dell’attività didattica a scuola.

Indennità per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali, dello spettacolo e per gli incaricati alle vendite

Con uno stanziamento complessivo di circa 550 milioni di euro, nel primo decreto Ristori viene erogata una nuova indennità una tantum di 1.000 euro per categorie di lavoratori che avevano percepito la stessa indennità con il Decreto Agosto, tra cui in particolare gli stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, e ad altre categorie di lavoratori, tra i quali gli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo in possesso di determinati requisiti, i dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato il rapporto di lavoro involontariamente, gli intermittenti e gli incaricati di vendite a domicilio. Analoga indennità viene nuovamente erogata, per lo stesso importo, anche con il Ristori Quater.

Sport

Sostegno ai lavoratori sportivi. 

Estensione dell’indennità di 800 euro a tutti quei lavoratori del mondo dello sport i cui rapporti di collaborazione sono scaduti al 31 ottobre 2020 e non sono stati rinnovati. Viene inoltre velocizzato l’iter di erogazione delle risorse da parte del ‘Fondo Unico per il sostegno delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche’

Lavoratori sportivi

Per i mesi di novembre e di dicembre 2020 è erogata da Sport e Salute Spa, un’indennità di 800 euro per i lavoratori del settore sportivo che avevano beneficiato delle indennità di 600 euro previste dal Decreto Cura Italia e dal Decreto Rilancio. Si tratta dei lavoratori del mondo dello sport titolari di rapporti di collaborazione con il Coni, il Comitato Italiano Paralimpico, le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate, gli Enti di Promozione Sportiva e le Società e Associazioni sportive dilettantistiche, riconosciuti dal Coni e dal Comitato Paralimpico. Il limite di spesa di 124 milioni di euro per il 2020 è stato poi elevato con la possibilità di ricorrere ad avanzi di spesa disponibili nel bilancio di Sport e Salute Spa.

L’indennità di 800 euro è stata estesa con il Dl Ristori Bis a tutti quei lavoratori del mondo dello sport i cui rapporti di collaborazione sono scaduti al 31 ottobre 2020 e non sono stati rinnovati. Viene inoltre velocizzato l’iter di erogazione delle risorse da parte del ‘Fondo Unico per il sostegno delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche’, istituito con il primo Decreto Ristori con una dotazione di 50 milioni, poi incrementata di 92 milioni di euro con il Ristori Quater.

 Sostegno alle imprese

Proroga del secondo acconto Irpef, Ires e Irap

Per tutte le imprese con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro nel 2019 e che hanno registrato un calo del 33% del fatturato nei primi sei mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 è prevista la proroga al 30 aprile 2021 del versamento.

Tale proroga si applica, altresì, a prescindere dai requisiti relativi ai ricavi o compensi e alla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi, ai soggetti Isa e ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione che operano nei settori economici individuati negli allegati 1 e 2 al decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149, aventi domicilio fiscale o sede operativa nelle zone rosse, ovvero per gli esercenti servizi di ristorazione nelle zone arancioni come individuate alla data del 26 novembre 2020.

Con il Decreto Ristori quater, infine, per tutti i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione non rientrati nelle suddette proroghe il termine di versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP in scadenza il 30 novembre 2020 è stato comunque prorogato al 10 dicembre 2020.

Anche il termine per la presentazione in via telematica della dichiarazione in materia di imposte sui redditi e Irap, in scadenza il 30 novembre 2020, è prorogato al 10 dicembre 2020.

Sospensione dei versamenti di contributi previdenziali, ritenute e Iva

Per tutte le imprese con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro nel 2019 e che hanno registrato un calo del 33% del fatturato nel mese di novembre 2020 rispetto allo stesso mese del 2019 è prevista la sospensione dei contributi previdenziali, dei versamenti delle ritenute alla fonte e dell’Iva che scadono nel mese di dicembre. Allo stesso tempo, sono sospesi i versamenti anche per chi ha aperto l’attività dopo il 30 novembre 2019.

La sospensione di Iva e ritenute si applica inoltre, a prescindere dal fatturato e dal relativo andamento, per i mesi di novembre e dicembre a tutte le attività economiche che vengono chiuse a seguito del Dpcm del 3 novembre, per quelle oggetto di misure restrittive con sede nelle zone rosse, per i ristoranti in zone arancioni e rosse, per tour operator, agenzie di viaggio e alberghi nelle zone rosse.

La sospensione dei contributi previdenziali a novembre viene applicata alle attività interessate dal Dpcm del 25 ottobre. In seguito al Dpcm del 3 novembre 2020, la sospensione del versamento dei contributi viene applicata anche alle nuove attività destinatarie dei contributi e ai datori di lavoro che operano nelle Regioni rosse la cui attività è stata limitata o sospesa dalle misure restrittive. I versamenti sono sospesi fino al 16 marzo 2021, da pagare in un’unica soluzione o con quattro rate.

Sostegno alla filiera agricola

Viene istituito un fondo con una dotazione di 100 milioni di euro per sostenere le imprese delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura interessate dalle misure restrittive per fronteggiare l’epidemia. Il sostegno viene effettuato attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto tramite l’Agenzia delle Entrate secondo modalità previste da un decreto del Ministro delle Politiche Agricole.

Per le aziende di queste filiere, a cui si aggiungono le aziende produttrici di vino e birra, è riconosciuto l’esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi e contributi Inail, per la quota a carico dei datori di lavoro per le mensilità di novembre e dicembre 2020.

È previsto inoltre un contributo per far fronte alle difficoltà del mercato dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma.

Incrementato il fondo per il Trasporto Pubblico Locale

La dotazione del fondo per il trasporto pubblico locale è incrementata di 300 milioni di euro per il 2021, 100 dei quali possono essere utilizzati anche per servizi aggiuntivi destinati anche agli studenti. Viene esteso al 31 gennaio 2021 il termine entro il quale si provvede al riconoscimento del ristoro della riduzione dei ricavi tariffari relativi al trasporto passeggeri.

Sostegno al terzo settore

Viene istituito, con una dotazione di 100 milioni di euro, un fondo per le esigenze dei soggetti del terzo settore che non rientrano fra i beneficiari del contributo a fondo perduto.

Credito d’imposta sugli affitti commerciali

Il credito d’imposta sugli affitti, già previsto dal Dl Rilancio, viene esteso per le categorie interessate dalle restrizioni del Dpcm del 25 ottobre, relativamente ai mesi di ottobre, novembre e dicembre ed allargato alle imprese con ricavi superiori ai 5 milioni di euro. Il Dl Ristori bis ha esteso il credito d’imposta alle imprese destinatarie dei nuovi contributi a fondo perduto, comprese le agenzie di viaggio e i tour operator che operano nelle zone rosse. Il beneficio, fino al 60% per il canone di locazione degli immobili ad uso non abitativo, riguarda le imprese che hanno registrato un calo del fatturato di almeno il 50% nei mesi in questione rispetto ai corrispondenti mesi del 2019 ed è cedibile al proprietario dell’immobile locato.

Cancellazione seconda rata Imu

Le categorie interessate dalle misure di contrasto all’emergenza Covid previste dal Dpcm del 25 ottobre e quelle destinatarie dei nuovi contributi a fondo perduto non dovranno corrispondere la seconda rata dell’Imu per gli immobili e le pertinenze in cui svolgono le proprie attività, a condizione che il proprietario sia gestore delle attività esercitate negli immobili in questione.

Fiere e Congressi, spettacolo e cultura

Vengono stanziati 350 milioni di euro per il 2020 per i ristori delle perdite subite dal settore delle fiere e dei congressi, tramite l’incremento del fondo istituito nello stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali con il Decreto Rilancio. Vengono destinati ulteriori 90 milioni di euro per il fondo emergenze spettacolo, cinema e audiovisivo e ulteriori 10 milioni al fondo per agenzie di viaggio e tour operator, nonché guide e accompagnatori turistici.

Sanità

Tamponi rapidi

Somministrazione di 2 milioni di tamponi antigenici rapidi nei mesi di novembre e dicembre 2020, per complessivi 30 milioni, spesa a valere sulle risorse del Fondo sanitario nazionale.

Sorveglianza sanitaria e contact tracing

Istituzione, presso il Ministero della Salute, del Servizio nazionale di risposta telefonica per la sorveglianza sanitaria e le attività di contact tracing. Il servizio di supporto telefonico e telematico è rivolto alle persone risultate positive al virus SARS-Cov-2, che hanno avuto contatti stretti o casuali con soggetti risultati positivi o che hanno ricevuto una notifica di allerta attraverso l’applicazione “Immuni”, i cui dati sono resi accessibili per caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività. I dati relativi ai casi diagnosticati di positività sono resi disponibili al servizio nazionale, anche attraverso il Sistema Tessera Sanitaria ovvero tramite sistemi di interoperabilità. La copertura è di 4 milioni per il biennio 2020-21 attraverso le risorse assegnate al Commissario straordinario per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Pubblicazione dei risultati del monitoraggio dei dati epidemiologici

Sono rafforzati gli obblighi di pubblicità e trasparenza in relazione al monitoraggio e all’elaborazione dei dati epidemiologici rilevanti per la classificazione delle aree del paese destinatarie delle varie misure di contenimento, già individuate, fra quelle previste dalla normativa primaria, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020.

Potenziamento delle risorse umane del sistema sanitario

Viene previsto l’arruolamento a tempo determinato di 100 fra medici e infermieri militari e la conferma fino al 31 dicembre di 300 fra medici e infermieri a potenziamento dell’INAIL.

Fondi per acquisto e distribuzione di farmaci

Viene ulteriormente ampliata la capacità di risposta all’emergenza epidemiologica con uno stanziamento di 100 milioni di euro da destinare all’acquisto e alla distribuzione di farmaci per la cura dei pazienti affetti da Covid-19.

Contributo alle Regioni per la riduzione del debito

Alle Regioni a statuto ordinario viene assegnato un contributo per il 2020 di 250 milioni di euro destinato al finanziamento delle quote capitale dei debiti finanziari in scadenza nell’anno in corso.

Buoni spesa

Per arginare le conseguenze della pandemia sulle fasce più vulnerabili, è stato previsto, inoltre, un fondo da 400 milioni da destinare ai Comuni per fronteggiare l’emergenza alimentare attraverso l’erogazione di buoni spesa.

Istituzione di un fondo perequativo

Viene istituito un fondo, alimentato con parte delle maggiori entrate fiscali e contributive attese nel 2021 a seguito della proroga dei relativi versamenti, finalizzato alla perequazione delle misure fiscali e di ristoro che sono state concesse con i diversi decreti legge emanati nel 2020 a favore dei soggetti destinatari di sospensioni fiscali e contributive che hanno registrato una significativa perdita di fatturato. Per tali soggetti può essere previsto l’esonero, totale o parziale, dalla ripresa dei versamenti fiscali e contributivi prevista nel 2021 sulla base dei parametri individuati con apposito Dpcm.

Sostegno alla internazionalizzazione delle imprese

Il Fondo per la concessione dei finanziamenti a tasso agevolato per imprese esportatrici viene incrementato di 500 milioni di euro per il 2020; lo scopo è favorire l’internazionalizzazione dell’imprenditoria.

Rottamazione ter e saldo e stralcio

Viene disposta la proroga al primo marzo 2021 dei pagamenti legati alla rottamazione-ter e al saldo e stralcio relativi alle rate scadute nel 2020 e necessari per non perdere i benefici della definizione agevolata. Il Decreto Cura Italia aveva fissato il termine al 10 dicembre; ora viene portato al prossimo anno con un’estensione di oltre tre mesi. Il nuovo termine è allineato alla scadenza per il pagamento della prima rata prevista nel 2021 per questi istituti.

Razionalizzazione della rateizzazione

Viene effettuata una razionalizzazione della disciplina dell’istituto della rateizzazione concessa dall’agente della riscossione, per renderla più organica e funzionale. In particolare, si prevede che alla presentazione della richiesta di dilazione consegua la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza e il divieto di iscrivere nuovi fermi amministrativi e ipoteche o di avviare nuove procedure esecutive. Per le rateizzazioni richieste entro la fine del 2021, viene alzata a 100.000 euro la necessità di dimostrare la “difficoltà economica” per accedere alla rateizzazione e sale da 5 a 10 il numero di rate che, se non pagate, determinano la decadenza della rateizzazione.

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