Danni non patrimoniali: il decalogo delle sentenze San Martino
La Suprema Corte di Cassazione ha depositato ben dieci sentenze (c.d. Decalogo San Martino), relative alla responsabilità professionale in ambito medico sanitario.
Le pronunce interessano i punti più salienti, ovvero:
- la disciplina applicabile ai fatti antecedenti alla pubblicazione della L. Gelli (Cass. civ., 11 novembre 2019 n. 28994 e Cass. civ., 11 novembre 2019 n. 28990 );
- la ripartizione di responsabilità tra struttura\sanitario e l’onere della prova per il regresso e rivalsa tra condebitori (Cass. civ., 11 novembre 2019 n. 28987);
- la responsabilità della struttura\del sanitario, nesso causale e onere della prova del paziente (Cass. civ., 11 novembre 2019 n. 28989| Cass. civ., 11 novembre 2019 n. 28991 |Cass. civ., 11 novembre 2019 n. 28992);
- le varie tipologie di danno (da violazione di consenso informato Cass. civ., 11 novembre 2019 n. 28985, da parto Cass. civ., 11 novembre 2019 n. 28988, all’integrità della persona Cass. civ., 11 novembre 2019 n. 28986, perdita di chance Cass. civ., 11 novembre 2019 n. 28993 ).
Tale massimario farebbe pensare a un nuovo “decalogo di San Martino” in grado di dare completa ed esauriente trattazione dello stato della giurisprudenza in materia.
Nello specifico
Nello specifico, le dieci sentenze, mirano, per un verso, a risolvere taluni contrasti in essere e per l’altro confermano orientamenti già affermati in giurisprudenza (come per esempio quello sulla personalizzazione del danno non patrimoniale). Ma non mancano alcune difficoltà di coordinamento tra una pronuncia e l’altra, alla luce delle quali è lecito attendersi l’accendersi di nuovi dibattiti critici.
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