Consiglio UE: ok alla legislazione sui salari minimi adeguati

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Il Consiglio dell’UE, il 4 ottobre 2022, ha dato il via libera definitivo a una nuova direttiva finalizzata a promuovere l’adeguatezza dei salari minimi legali, così contribuendo a garantire condizioni di vita e di lavoro dignitose per i lavoratori dell’Unione.

     Indice

  1. La timeline
  2. La direttiva sui salari minimi adeguati
  3. Adeguatezza dei salari minimi legali
  4. Promozione della contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari
  5. Accesso effettivo alla tutela garantita dal salario minimo
  6. Vigenza

1. La timeline

Il 28 ottobre 2020 la Commissione UE aveva ha presentato la sua proposta ai due colegislatori, il Consiglio dell’UE e il Parlamento. Il Consiglio ha definito la sua posizione il 6 dicembre 2021, mentre il Parlamento ha adottato il suo mandato negoziale il 25 novembre 2021. Il 7 giugno, dopo otto cicli negoziali, i negoziatori del Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo su una posizione comune. Il 4 ottobre l’ok del Consiglio.

2. La direttiva sui salari minimi adeguati

La nuova direttiva UE:

  • stabilisce procedure per l’adeguatezza dei salari minimi legali,
  • promuove la contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari,
  • migliora l’accesso effettivo alla tutela garantita dal salario minimo per i lavoratori che hanno diritto a un salario minimo a norma del diritto nazionale.

3. Adeguatezza dei salari minimi legali

Si richiede agli Stati membri in cui sono previsti salari minimi legali, di istituire un quadro procedurale per fissare e aggiornare i salari minimi in parola secondo una serie di criteri chiari. I salari minimi legali saranno aggiornati almeno ogni due anni (o, al massimo, ogni quattro anni per gli Stati che impiegano un meccanismo di indicizzazione automatica). Tuttavia, la direttiva non prescrive un livello di salario minimo specifico che gli Stati membri devono raggiungere.

4. Promozione della contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari

Tra gli obiettivi della direttiva compare quello di implementare il numero di lavoratori coperti dalla contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari. Per raggiungere obiettivo siffatto, gli Stati dovrebbero promuovere la capacità delle parti sociali di partecipare alla contrattazione collettiva. Se ad esempio il tasso di copertura della contrattazione collettiva dovesse essere inferiore a una soglia dell’80%, gli Stati membri dovrebbero stabilire un piano d’azione per promuovere la contrattazione collettiva. Il piano d’azione dovrebbe definire una tempistica chiara e misure specifiche per aumentare progressivamente il tasso di copertura della contrattazione collettiva.

5. Accesso effettivo alla tutela garantita dal salario minimo

Il documento prevede che gli Stati membri adottino misure volte a migliorare l’accesso effettivo dei lavoratori alla tutela garantita dal salario minimo legale. Le misure necessarie a tal fine comprendono controlli da parte degli ispettorati del lavoro, informazioni facilmente accessibili sulla tutela garantita dal salario minimo e lo sviluppo delle capacità delle autorità responsabili dell’applicazione della legge di prendere provvedimenti nei confronti dei datori di lavoro non conformi.

6. Vigenza

La direttiva entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Gli Stati membri hanno a disposizione due anni di tempo per recepire la direttiva nel diritto interno nazionale.

Avv. Biarella Laura

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