Colpevole di bancarotta per distrazione il commercialista che aiuta il fallito a sottrarre i beni ai creditori

Redazione 10/10/12
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Lucia Nacciarone

Con la sentenza n. 39988 del 9 ottobre 2012 la Cassazione ha confermato la condanna a carico di un commercialista, reo di aver dato suggerimenti preziosi all’imprenditore fallito per distrarre i beni dall’azienda cliente ai creditori.

L’uomo pagherà a caro prezzo le consulenze effettuate per la società con lo scopo di trovare un escamotage per far sparire i beni: ora dovrà scontare il carcere, assieme agli amministratori e al liquidatore dell’azienda.

Sul punto la Cassazione ha precisato che «in tema di reati fallimentari, i consulenti commercialisti o esercenti la professione legale concorrono nei fatti di bancarotta quando, consapevoli del proposito distruttivo dell’imprenditore o degli amministratori della società, forniscano consigli o suggerimenti sui mezzi giuridici idonei a sottrarre i beni ai creditori o li assistano nella conclusione dei relativi negozi ovvero ancora svolgano attività dirette a garantire l’impunità o a favorire o rafforzare, con il proprio ausilio o con le proprie preventive assicurazioni, l’altrui proposito criminoso».

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