Cassazione: la misura cautelare necessita di una valutazione ‘attuale’ dei presupposti

Redazione 10/01/13
Scarica PDF Stampa

Lucia Nacciarone

E fra questi, in primis della pericolosità del soggetto destinatario.

A deciderlo è il Supremo Consesso con la sentenza n. 222 del 7 gennaio 2013, con cui i giudici di legittimità hanno specificato che la motivazione della misura cautelare deve riguardare circostanze concrete ed attuali.

L’ordinanza di arresti domiciliari è stata quindi annullata (limitatamente alle esigenze cautelari) perché disponeva la restrizione della libertà di una donna indagata per spaccio, nell’ambito di una lunga e complessa indagine, esattamente dopo tre anni dalla commissione dei fatti.

Alla giovane indagata, osservano i giudici, era stato addebitato un solo episodio di detenzione ai fini di spaccio avvenuto tre anni e mezzo prima della misura cautelare, e la valutazione fatta in sede di merito non era stata presa sulla base dei necessari parametri della concretezza ed attualità delle esigenze cautelari, limitandosi a richiamare una «pericolosa contiguità della stessa con soggetti gravitanti nel settore del narcotraffico», motivo comunque non sufficiente a giustificare una concreta e attuale sussistenza di esigenze cautelari nemmeno se il fatto fosse stato prossimo all’applicazione della misura.

«In tema di misure cautelari, il riferimento in ordine al ‘tempo trascorso dalla commissione del reato’, di cui all’articolo 292 del codice di procedura penale, impone al giudice di motivare sotto il profilo della valutazione della pericolosità del soggetto in proporzione diretta al tempo intercorrente fra tale momento e la decisione sulla misura cautelare, giacchè ad una maggiore distanza temporale dai fatti corrisponde un affievolimento delle esigenze cautelari».

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento