Cassazione: condannato a risarcire il danno all’ente il funzionario pubblico che usa l’auto di servizio di notte per scopi privati

Redazione 21/10/12
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Lucia Nacciarone

Con la sentenza n. 40108 del 19 ottobre 2012 i giudici di legittimità hanno confermato la condanna a carico del dipendente pubblico per peculato d’uso.

L’uomo, reo di aver utilizzato l’autovettura del Comune nottetempo, aveva anche causato un sinistro: la difesa a quel punto sosteneva che l’utilizzo della macchina fosse stato necessario proprio in seguito all’incidente, per consentire al funzionario, che era in stato confusionale, di andare ad acquistare le medicine necessarie.

Tuttavia il tempo di utilizzo dell’autovettura (due ore circa) non coincide con quello occorrente per espletare il servizio, per cui si desume che il funzionario abbia utilizzato a prescindere l’auto, per fare una uscita serale.

I giudici di Cassazione non riconoscono dunque lo stato di necessità all’imputato, e lo condannano al pagamento della multa e al risarcimento del danno morale verso l’amministrazione: al riguardo, la suprema Corte ha dato valore al principio di offensività quale presupposto irrinunciabile per il configurarsi del reato, ed ha ricordato che la norma incriminatrice del peculato d’uso tutela il buon andamento della pubblica amministrazione e l’interesse all’integrità patrimoniale dell’ente.

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