Cartelle esattoriali: cosa succede con la chiusura di Equitalia?

Redazione 16/02/17
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Come molti ormai sanno, Equitalia chiuderà il 1° luglio 2017 e sarà sostituita dalla nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione. I contribuenti hanno inoltre la possibilità di aderire, entro il 31 marzo 2017, alla rottamazione delle cartelle di pagamento che permetterà loro di usufruire di uno sconto sulle sanzioni dovute sulle somme e sugli interessi di mora di tutte le cartelle emesse tra il 2000 e il 2016.

Ma, nella pratica, cosa succederà alle cartelle ancora pendenti con Equitalia al momento della sua chiusura? Vediamo di chiarirlo una volta per tutte.

 

Che fine faranno i debiti con Equitalia dopo il 1° luglio?

Le cartelle esattoriali e tutti i debiti ancora pendenti con Equitalia non verranno cancellati e non spariranno con la chiusura dell’ente di riscossione: molto semplicemente, passeranno alla nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione.

Non ci sarà, in teoria, alcuna modifica nel rapporto tra il contribuente debitore e l’ente creditore: come stabilito dal Decreto-Legge n. 193/2016, dal 1° luglio 2017 l’esercizio delle funzioni relative alla riscossione nazionale sarà svolto dal nuovo organo dell’Agenzia delle Entrate allo specifico scopo di “garantire la continuità e la funzionalità delle attività di riscossione”.

In teoria, quindi, nessuna sostanziale rottura e nessuna modifica alle cartelle già emanate.


I ritardi e la possibile prescrizione delle cartelle

Ma, nella pratica, sarà davvero così?

Fermo restando che non si ha ancora l’assoluta certezza che il Governo riuscirà a rispettare la data del 1° luglio per la chiusura di Equitalia, il passaggio alla nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione porterà quasi sicuramente a ritardi che interesseranno tutte le attività dell’ente.

La riorganizzazione degli uffici e delle amministrazioni potrebbe infatti richiedere tempi abbastanza lunghi e causare rallentamenti nell’attività di riscossione che comporterebbero quasi sicuramente la prescrizione di diverse cartelle di pagamento.

 

Chiusura di Equitalia: conviene aspettare la prescrizione?

Non è possibile sapere con certezza, ovviamente, se le cose andranno realmente così, ma in alcuni casi ai contribuenti potrebbe convenire aspettare la prescrizione delle cartelle non pagate.

Se la data di prescrizione non è molto lontana, in altre parole, il cittadino potrebbe sfruttare gli inevitabili ritardi legati al passaggio ad Agenzia delle Entrate-Riscossione. In questo caso, se Equitalia non provvederà a inviare solleciti di pagamento prima del termine di scadenza, il debitore non sarebbe più tenuto a pagare alcunché.

Se, invece, la prescrizione della cartella non avverrà prima di un anno o più, converrà quasi sicuramente aderire alla rottamazione e usufruire almeno dello sconto su sanzioni e interessi.

 

La comunicazione dei carichi affidati nel 2016

Segnaliamo inoltre che Equitalia sta inviando in queste settimane a numerosi contribuenti la comunicazione dei carichi affidati nell’anno 2016 e per i quali non risulti ancora notificata la cartella di pagamento.

Si tratta, in sostanza, di un documento con il quale si informano i contribuenti dell’imminente arrivo di una cartella per la quale si può chiedere la rottamazione. Tale comunicazione è dovuta al fatto che la Legge di Bilancio 2017 ha esteso la definizione agevolata del debito a tutte le cartelle di pagamento emanate nel corso del 2016.

 

Davide Basile

Redazione

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