Bonus 80 euro: restituito già da 960 mila persone. Chi ci deve rinunciare?

Redazione 06/03/17
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Sono già un milione – 966mila –le persone che hanno dovuto restituire integralmente il bonus di 80 euro in sede di dichiarazione dei redditi Irpef per l’anno d’imposta 2015, mentre 765mila soggetti hanno dovuto restituire solo una parte del bonus ottenuto. Lo rivelano i dati forniti dal Ministero dell’Economia e della Finanza il 28 febbraio scorso, mettendo in guardia i prossimi contribuenti che rischiano la restituzione.

 

Bonus 80 euro: chi non deve restituirlo?

Nello specifico, il bonus 80 euro spetta “per un totale annuo di 960 euro (80 euro al mese)” ai lavoratori dipendenti che abbiano un reddito complessivo fino a 24 mila euro; al momento del superamento di tale limite di reddito, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di 26 mila euro.

Se per ciò che concerne l’erogazione la procedura è del tutto semplificata, essendo rimesso l’onere di accredito al datore di lavoro, in sede di dichiarazione, invece, “è necessario procedere al ricalcolo del credito spettante tenendo conto di tutti i redditi dichiarati, non solo del reddito erogato dal datore di lavoro”.

 

Il minor accredito del bonus deve essere integrato in sede di ricalcolo

Il ricalcolo può portare anche benefici: infatti, se il bonus spettante al dipendente “risulta maggiore di quello calcolato dal sostituto d’imposta è possibile far valere in dichiarazione la quota non ancora erogata; al contrario, se la quota spettante del bonus risulta inferiore all’importo già erogato, l’eccedenza deve essere recuperata in dichiarazione”, sottolinea il Ministero.

 

Bonus Renzi: hi deve restituirlo?

Possiamo dire, in sostanza, che siano tre le tipologie di contribuenti tenuti a restituire il bonus 80 euro, ovvero:

– coloro che abbiano percepito un reddito inferiore agli 8 mila 174 euro (la no tax area, per intenderci). Queste persone non hanno diritto al bonus già in partenza, ossia al momento dell’inizio dello svolgimento della prestazione lavorativa prevista da contratto.

– coloro che  abbiano percepito un reddito superiore ai 26.000 euro, che corrisponde al limite fissato dalla legge;

– coloro che hanno sbagliato la compilazione della dichiarazione dei redditi modello 730 precompilato a causa di errori propri o commessi dall’Agenzia delle Entrate, sia di tipo formale che sostanziale. Inesattezze ed errori nei campi relativi alle indicazioni dei bonus e delle detrazioni fiscali possono infatti portare alla fuoriuscita dai parametri previsti per l’erogazione del bonus. E questo, è bene sottolineare, anche se gli errori sono stati commessi dall’Agenzia delle Entrate e sono poi sfuggiti al controllo del contribuente. È necessario, insomma, prestare la massima attenzione in sede di compilazione e revisione del Modello 730. Anche quando l’errore non sia stato commesso dal lavoratore.

 

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