Avvocati e Cassa Forense: novità su pensioni, contributi minimi e misure assistenziali

Redazione 21/02/17
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Riforma previdenziale in senso contributivo-solidaristico. È questo l’argomento in oggetto alla riunione dell’associazione Mobilitazione Generale degli Avvocati con i vertici di Cassa Forense, prevista per il prossimo 22 febbraio. In particolare, gli avvocati avanzeranno alcune richieste in tema di solidarietà fiscali, tra le quali spiccano l’abolizione dei contributi minimi obbligatori alla stessa Cassa Forense e l’introduzione di misure di sostegno per i professionisti in stato di bisogno sulla base dell’Isee.

 

Avvocati: chi sono i beneficiari dei nuovi benefici fiscali?

Sono molti gli avvocati potenziali beneficiari delle agevolazioni fiscali. Ma quali sono gli indici di riferimento? In particolare, un reddito professionale si considera basso se compreso tra gli 0-10mila 600 euro; medio-basso, invece, se compreso tra i 10mila 600 e i 19mila. Per le stesse categorie, si vuol inserire l’eliminazione delle sanzioni per le morosità nel pagamento dei contributi previdenziali, totale per la prima e parziale per la seconda.

L’accusa mossa dall’associazione è davvero grave. Infatti, i suoi rappresentanti ritengono che la previsione obbligatoria e indifferenziata di contributi minimi, incurante quindi dei redditi individuali, abbia avviato una selezione dei professionisti della categoria sulla base del censo. Perseguire “una politica previdenziale che delinei un sistema sostenibile, solido, e soprattutto solidale ed equo“: è questo lo scopo da perseguire secondo l’associazione.

 

Avvocati e Cassa Forense: qual è il nuovo progetto?

Il progetto di riforma della Cassa Forense e del sistema previdenziale e assistenziale forense elaborato da M.G.A. è stato già presentato al Congresso Nazionale Forense di Milano, Bari e Rimini. Il programma presentato si delinea sui seguenti punti-chiave:

  • abolizione dei contributi minimi obbligatori e la determinazione del contributo soggettivo applicando a ogni scaglione o fascia reddituale un’aliquota che andrà determinata in maniera progressiva ed equitativa.
  • adozione del sistema di calcolo contributivo, “salvaguardando il principio solidaristico e le sue applicazioni“: la proposta intende applicare specifici correttivi solidaristici al sistema contributivo, che verranno finanziati aumentando la pressione previdenziale sui redditi alti e medio – alti. 
  • introduzione di un contributo di solidarietà per i redditi superiori a Euro 250.000 e a carico delle pensioni più alte, liquidate con il precedente sistema retributivo.

Per quanto concerne le misure assistenziali, invece, da determinarsi, secondo la proposta, sulla base dell’Isee, si definiscono avvocati in stato di bisogno coloro che hanno redditi non superiori a 19mila 857 euro: il trattamento dovrà essere subordinato alla sola esistenza di un reddito rientrante in quella fascia, accertato mediante ISEE, e andrà erogato fino all’esaurimento dei fondi disponibili.

 

Avvocati: al via la nuova pensione

L’obiettivo da raggiungere, nel caso di possa far affidamento sulle suddette risorse, è il finanziamento di un trattamento minimo pensionistico garantito, includendo anche i professionisti che non abbiano maturato i 35 anni di contributi, sempre previa cancellazione dall’albo degli avvocati.

È stata proposta anche la reintroduzione della restituzione dei contributi soggettivi versati, per coloro che si cancellano dalla Cassa Forense entro l’ottavo anno d’iscrizione e che non abbiano mai dichiarato un reddito superiore a Euro 10.600,00.

 

Cassa forense: taglio agli sprechi

Sotto attacco, anche le spese amministrative e gestionali della stessa Cassa Forense, che dovrebbe invece iniziare ad osservare una politica di austerity, tagliando cioè i costi non essenziali. Tra queste misure, si propone:

  • la drastica riduzione della misura delle indennità di carica spettanti annualmente al Presidente, al Vice Presidente, ai componenti del Consiglio di Amministrazione, ai Sindaci e al Direttore Generale di Cassa Forense;
  • il “calmieramento delle spese di viaggio e di soggiorno e di ogni altra spesa rimborsabile per lo svolgimento di ogni incarico e/o partecipazione a congressi, convegni e manifestazioni indetti dalla Cassa“.

Per ottemperare alle esigenze di trasparenza ed equità, poi, sarebbe necessaria la pubblicazione di alcuni documenti sul sito della Cassa Forense, tra cui: i verbali relativi alle riunioni degli Organi Collegiali, i documenti relativi le indennità e ogni voce di spesa comunque attinente agli organi di amministrazione e di controllo, i bilanci preventivi, le delibere e gli atti dispositivi rilevanti per il funzionamento della gestione di Cassa Forense e del report A.L.M. (per la gestione della passività e dei rischi).

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