Le tossicodipendenze nell’ ottica del tribunale penale federale svizzero

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1. L’ ecstasy

BGE 125 IV 90 ( Anno 1999 )

BGE 125 IV 90 ( Anno 1999 ) è una Sentenza con formula dubitativa. De jure condito, l’Art. 19 comma 2 lett. a) BetmG sanziona assai pesantemente lo spacciatore quando egli << sa o deve presumere che l’infrazione può mettere direttamente o indirettamente in pericolo la salute di molte persone >>. BGE 125 IV 90, nell’ormai lontano 1999, timidamente ipotizzava una non grave nocività dell’ ecstasy, almeno << allo stato attuale delle conoscenze >>. Dopodiché, tuttavia, BGE 125 IV 90 dichiarava l’ insufficienza probatoria insita nella Tossicologia novecentesca e, infatti, in chiosa al Regesto si affermava : << rimane riservata la modifica di questa giurisprudenza qualora emergano nuove conoscenze sui rischi che comporta l’ ecstasy >>. In effetti, negli Anni Duemila, la Psicopatologia Forense ha finalmente acclarato che l’MDMA ed i suoi derivati recano a conseguenze devastanti ed irreversibili per cervello, cuore e fegato.

 

BGE 124 IV 286 ( Anno 1998 )

Le disposizioni penali della BetmG ( Artt. 19 e sgg. ) si applicano pienamente anche alla preparazione ed al commercio di ecstasy. A prescindere dal dettaglio della pericolosità collettiva ( BGE 125 IV 90 ), l’ ecstasy è pur sempre una sostanza psicoattiva priva di finalità terapeutiche

BGE 124 IV 286 nonché BGE 124 IV 86 riconoscono la perseguibilità di un << caso grave >> in cui ( Art. 19 comma 2 lett. b ) i correi agiscono in una << banda costituitasi per esercitare sistematicamente >> il traffico di MDMA

La nocività psicofisica dell’ ecstasy è talmente grave che il Bundesgericht e le Autorità Giudiziarie cantonali debbono applicare la massima severità. Ovvero, tendenzialmente, in tema di ecstasy, non va concessa alcuna attenuante.

E’ interessante notare l’ antinomia tra la formula dubitativa di BGE 125 IV 90 ( Anno 1999 ) e l’ intransigenza di BGE 124 IV 286 ( Anno 1998 ). Benché emessa sempre verso la fine degli Anni Novanta del Novecento, BGE 124 IV 286 non tollera diminuzioni di responsabilità o casi di attenuazione sanzionatoria

BGE 124 IV 286, nelle proprie motivazioni, asserisce che le pastiglie di ecstasy sono << stupefacenti nel senso [ pieno ] della BetmG >>. Anzi, l’ MDMA è << un preparato che crea uncinamento come la morfina, la cocaina e la cannabis >>. In buona sostanza, in BGE 124 IV 286,il Collegio Giudicante smentisce le prudenze iper-garantistiche di BGE 125 IV 90. Addirittura, nella Sentenza di condanna in parola, si citano importanti Studi tossicologici di UCHTENHAGEN ( 1998 ) e di WEDER ( 1997 ), a parere dei quali l’ MDMA ha effetti distruttivi al pari dei barbiturici, delle benzodiazepine ( se abusate ) e dei composti alcaloidi dell’oppio.

A pg. 290 della Motivazione, si cita una Ricerca dell’ Università di Berna ( Istituto di Farmacologia ) risalente al 1994. Ivi si parla, con attinenza all’ ecstasy, di una duplice dipendenza, ovverosia tanto sotto il profilo psicologico quanto dal punto di vista fisico ( eine körperliche Abhängigkeit und eine psychische Abhängigkeit ). Anche Studi analoghi dell’ Università di Losanna ( 1994 ) e della Facoltà di Chimica di Basilea ( 1994 ) ribadiscono che l’ ecstasy, già a basse dosi, provoca effetti psichedelici incurabili. Inoltre, BGE 124 IV 286 estende la precettività dell’ Art. 19 BetmG anche a derivati come l’ MDA, l’ MDEA e l’ MDE. Entro tale drammatico contesto medico-forense, si comprende perché BGE 124 IV 286 abbia riservato pesanti sanzioni alla banda internazionale che, nel caso in esame, organizzò lo spaccio da Amsterdam in Canton Argovia. Nelle ultime pagine della Motivazione, BGE 124 IV 286 smentisce l’ indulgentismo manifestato da altri precedenti ed auspica che il Bundesgericht applichi con rinnovata severità le quattro circostanze aggravanti contenute nel comma 2 Art. 19 BetmG.

 

BGE 127 IV 178 ( Anno 2001 )

Purtroppo, nonostanti le certezze chimiche e mediche, BGE 127 IV 178, nel 2001, manifesta la medesima e pericolosa indifferenza normativa di BGE 125 IV 90 ( Anno 1999 ). Il Collegio Giudicante, in BGE 127 IV 178, ha confusamente assimilato marjuana, ecstasy, funghi allucinogeni e piante contenenti psilocibina. Il Bundesgericht, nel precedente qui analizzato, non ha applicato gli Artt. 19 e sgg. BetmG, bensì la Legge federale svizzera sulle derrate alimentari. BGE 127 IV 178 ha erroneamente accolto le tesi difensive, confondendo l’ intossicazione alimentare con i ben più gravi effetti psicotropi, psicoattivi e psichedelici. Fortunatamente, nel corso dei primi Anni Duemila, BGE 124 IV 286 ha prevalso tanto su BGE 125 IV 90 quanto su BGE 127 IV 178.

 

BGE 126 I 112 ( Anno 2000 )

Tale Sentenza conferma, anche in tema di ecstasy, la ratio proibizionistica di BGE 124 IV 286 ( Anno 1998 ). Un soggetto classe 1977, sin dall’ adolescenza, praticava la poli-tossicomania, attraverso l’ assunzione simultanea di LSD, MDMA, cocaina e cannabis. Tale giovane tossicodipendente era ormai giunto ad un livello esasperato di << psychotische Dekompensation >> [ scompenso psicotico ]. Pertanto, l’ Autorità Sanitaria del Canton Berna dispose un Trattamento Sanitario Obbligatorio di sei settimane in regime di isolamento. Il ricorso del malato fu respinto ed il TSO venne proseguito nella Clinica bernese di Waldau. BGE 126 I 112 conferma, dimostra e comprova l’ acuta pericolosità medica dell’ ecstasy, la quale, specialmente se unita ad altre ulteriori sostanze psicoattive, provoca sintomi schizofrenici ( rectius : schizotipici ) dannosi sotto il profilo dell’ auto- nonché dell’ etero-lesività. BGE 126 I 112 ha aiutato la Pubblica Amministrazione Sanitaria elvetica a proteggere i giovani svizzeri dall’ecstasy. BGE 126 I 112 svela, senza ipocrisie, la gravità e l’ irreversibilità delle conseguenze dell’ ecstasy.

 

BGE 129 IV 253 ( Anno 2003 )

In BGE 129 IV 253 ( Anno 2003 ), il Bundesgericht, dopo molti anni di incertezze interpretative, ha stabilito che 10.000 o più di 10.000 Franchi di guadagno in 12 mesi costituiscono << caso grave >> ex lett. c) comma 2 Art. 19 BetmG ( << … realizza, trafficando per mestiere, una grossa cifra d’ affari o un guadagno considerevole >> ). La cifra-limite dei 10.000 o più Franchi in 12 mesi di riferisce all’ ecstasy. La somma sopra citata non è rara, poiché l’ MDMA, come tutte le droghe sintetiche, è assemblata con principi attivi poco costosi o frutto di furti e rapine nelle Farmacie. Pertanto, giungere a guadagnare, in un anno, più di 10.000 Franchi non è difficile né illogico. Anche negli Stati dell’ Unione Europea, i prezzi delle sostanze d’ abuso sono scesi, nel corso degli Anni Duemila. Ecstasy e cocaina sono ormai “ alimenti “ a buon mercato nelle discoteche svizzere, italiane, olandesi o francesi

 

BGE 126 IV 198 ( Anno 2000 )

BGE 126 IV 198 ( Anno 2000 ) realizza una precisione esegetica invidiabile e lodevole. Infatti, tale Sentenza stabilisce che la cannabis è da considerarsi ad uso tossicomaniacale allorquando sia venduta essiccata e con un tenore di THC da 0,5 a 2,5 % per grammo. BGE 126 IV 198 concentra la propria attenzione sul THC, pur se analogo apprezzamento vale pure per tutti gli altri 63 cannabinoderivati conosciuti. Purtroppo, il TU 309/1990, in Italia, non contiene precisazioni quantitative altrettanto scientifiche. Ognimmodo, anche nel caso italico, non mancano precedenti giurisprudenziali e fonti dottrinarie medico-forensi. A parere di chi scrive, BGE 126 IV 198 dovrebbe, almeno a livello di Principio, essere esteso anche all’ ecstasy, nel cui caso le misurazioni chimiche sono facili, ma specialmente utili per evitare l’ errore/orrore ermeneutico italiano della c.d. << modica quantità >>.

 

BGE 121 IV 332 ( Anno 1995 )

BGE 121 IV 332, così come BGE 126 IV 198, considera << pericolosa per la salute di molte persone >> ( lett. a comma 2 Art. 19 BetmG ) una provvista di 200 o più francobolli impregnati di acido lisergico. Anche in questo caso del 1995 ( v. pure BGE 126 IV 198 e BGE 109 IV 143 ), de jure condendo sarebbe eccellente, dal punto di vista interpretativo, tentare di fissare ( anche ) per l’ ecstasy limiti quantitativi per finalità sanzionatorie. Purtroppo, risulta difficile quantificare dosi-limite alla luce del mutamento radicale dell’MDMA, la quale, ormai, ha acquisito caratteristiche multiformi e non più catalogabili in modo fisso e ben predeterminato. Viceversa, in BGE 121 IV 332, l’ LSD risulta chimicamente immutato da circa 60 anni.

 

2. La cocaina

BGE 130 IV 68 ( Anno 2004 )

In BGE 130 IV 68 ( Anno 2004 ), si esaminava un complesso intreccio criminoso transnazionale. Ovverosia, il reo era responsabile di un ingente traffico di 246 Kg. di cocaina molto pura tra il Canton Ticino e l’ Italia. Inoltre, il condannato aveva commesso il riciclaggio di 1.377.874 Franchi “ ripuliti “ presso un Istituto di Credito di Lugano.

Dopo numerosi conflitti di competenza, il Ministero Pubblico della Confederazione, ex Art. 340 bis StGB, dichiarava che un simile traffico internazionale di ben 246 Kg. di cocaina doveva essere sottoposto alla Giurisdizione federale e non cantonale, sia per la gravità organizzativa dei fatti, sia per l’ internazionalità del trasporto della cocaina.

BGE 130 IV 68, negli anni seguenti, rinvenne applicazione anche con attinenza ad altre sostanze stupefacenti. Del resto, nel caso in esame 246 Kg. di quantitativo e quasi 1.500.000 Franchi contrabbandati rappresentano cifre talmente ingenti da indurre ad escludere una preminenza della Magistratura cantonale . Inoltre, BGE 130 IV 68 rivela la piaga della cocainomania in Svizzera. I livelli raggiunti sono oltremodo elevati e gravi.

 

BGE 134 IV 17 ( Anno 2007 )

In BGE 134 IV 17 ( Anno 2007 ) si confermò una pena detentiva di 27 mesi nei confronti di una donna di Zurigo che, disperata per non poter pagare cure mediche ad un proprio figlio, accettò di custodire 1 Kg. di cocaina, pura al 55 %. Al momento dell’ arresto, l’ inquisita aveva smerciato soltanto 22 grammi e giustificava moralmente l’ illecito con il bisogno estremo di denaro per il figlio ammalato.

Il Difensore della summenzionata spacciatrice chiese la diminuzione dei mesi di reclusione, pur se la Magistratura cantonale zurighese notò da subito che cocaina pura al 55 – 60 % << mette direttamente o indirettamente in pericolo la salute di molte persone >> ( comma 2 lett. a Art. 19 BetmG ).

Il Patrocinatore contestava che tale disperata Madre di famiglia andava giudicata, ex Art. 47 StGB, alla luce anche << della vita anteriore, delle condizioni personali dell’ autore, dell’ effetto che la pena avrà sulla sua vita … dei moventi e degli obiettivi perseguiti … delle circostanze interne ed esterne >> ( v. i Precedenti contenuti in BGE 129 IV 6, BGE 127 IV 101 e BGE 124 IV 286 ). Anche l’ Art. 50 StGB richiede una proporzionalità ragionevole della pena ( BGE 121 IV 49 , BGE 120 IV 136, BGE 118 IV 337 ). In terzo luogo, l’ imputata, con il ricavato di appena 2.600 Franchi, intendeva spendere la somma per il solo fine di far curare il figlio negli Stati Uniti d’ America. Dunque, non si trattava affatto di un narcotraffico per futili motivi. Dopotutto, in BGE 127 IV 97 ed in BGE 118 IV 337,il Bundesgericht, alcuni anni prima, si era dimostrato molto più comprensivo e simpatetico.

Ciononostante, la pena non venne diminuita, nel nome della general-preventività ed alla luce della potenziale pericolosità tossicologica di 1 Kg. di cocaina discretamente pura ( 55 – 60 % ). In buona sostanza, BGE 134 IV 17 non doveva costituire un Precedente troppo lassista, che giustificasse più o meno presunti stati di necessità economica personale. Infine, la cocaina, in BGE 134 IV 17, fu reputata come una sostanza troppo pericolosa. Pertanto, sarebbero state fuori luogo eccessive indulgenze giurisprudenziali fondate su motivi di antropofilia.

 

3. I funghi allucinogeni

BGE 127 IV 178 ( Anno 2001 )

Tra l’ estate 1998 ed il Marzo 1999,un piccolo gruppo di spacciatori del Canton Argovia smerciò funghi allucinogeni a base di psilocibina. In totale, si trattò di 8.655 grammi in pastiglie e 3.794 grammi di funghi secchi da masticare. BGE 127 IV 178 reputò i rei come responsabili di un generico procurato pericolo di intossicazione alimentare e non di intossicazione psicotropa.

Sotto il profilo della Dottrina tossicologica, già negli Anni Novanta del Novecento, si riconoscevano i dannosi effetti dei << funghi magici >>. Inoltre, era unanimemente proclamata la loro pericolosità ed il loro uncinamento, tanto per la psiche quanto per il corpo. Anzi, la psilocibina era paragonata all’LSD ed alla mescalina

Tuttavia ( BGE 124 IV 286 ), il Ministero Federale della Sanità e molti Psicopatologi forensi precisavano che il fungo contenente psilocibina non era un << preparato >> tossicomaniacale ai sensi della BetmG, bensì un << alimento >> non commestibile e perseguibile dalla Legge Federale sulle derrate alimentari. Specialmente nella versione della BetmV del 1996, i derivati della psilocibina erano considerati alla stregua di vegetali parzialmente incommestibili. Soltanto dopo la novellazione del 2001, i funghi allucinogeni furono catalogati come droghe illecite a tutti gli effetti ( Verordnung über die Betäubungsmittel vom 9 März 2001 ). La prima Sentenza del Bundesgericht proibente tali preparati alla psilocibina fu BGE 126 IV 60, ove si distingueva tra funghi tossici ad uso alimentare e funghi essiccati ad uso tossicovoluttuario. Anche il medico tedesco GESCHWINDE ( 1998 ), sin dal 1998, esortava i singoli Legislatori nazionali a proibire la psilocibina.

Oggi, grazie alla Dottrina tossicologica contemporanea nonché alla lungimiranza del Consiglio Federale di Berna, le compresse o altre forme di psilocibina sono severamente vietate in tutta la Svizzera ed in molti Stati europei, poiché i << funghi magici >> contrastano con la << Schutz der Gesundheit der Bevölkerung >> [ protezione della salute della gente ]. Inoltre, tale sostanza psichedelica provoca una notevole << Abhängigkeit >> [ dipendenza ]. Dunque, l’ origine vegetale della psilocibina non deve trarre nell’ inganno delle <<smart drugs >>. Anche la modalità di mangiare tali funghi, bevendoli o masticandoli, non cambia la loro qualità di stupefacenti vietandi ex Artt. 19 e sgg. BetmG ( v. su questo tema anche BGE 124 IV 297 ).

 

4. L’ acido lisergico (LSD)

BGE 121 IV 332 (Anno 1993)

In BGE 121 IV 332 (Anno 1993) si richiama espressamente e si conferma BGE 109 IV 143, in cui il Bundesgericht definiva << caso grave >> lo spaccio di 200 francobolli di LSD. La ratio di BGE 121 IV 332, sotto il profilo tossicologico e criminologico, non è solo contrastare la dipendenza da LSD, ma anche e soprattutto dichiarare con fermezza gli acuti pericoli psicofisici dell’ LSD. In questa Sentenza, il Bundesgericht contesta e corregge una blanda condanna verso due correi giudicati in Canton Basilea Campagna. Infatti, la predetta Magistratura cantonale non aveva applicato l’ aggravante ex lett. a) comma 2 Art. 19 BetmG (<< … sa o deve presumere che l’ infrazione può mettere direttamente o indirettamente a rischio la salute di molte persone >>)

BGE 121 IV 332 si ricollega ai criteri psico-patologico-forensi di BGE 117 IV 314, ma anche di BGE 109 IV 143. In tali innovative Sentenze, l’ LSD costituisce un << Risiko einer psychischen Abhängigkeit >> [ un rischio per la dipendenza psichica ].L‘ LSD è, inoltre, causa di << psychische und körperliche Schäden >> [ danni psicofisici ].L’ acido lisergico , in buona sostanza, è qualificato, nelle Motivazioni di BGE 121 IV 332, come << Gefahr für die Gesundheit vieler Menschen >> [ un pericolo per la salute di molta gente ].

Come nel caso della cannabis, anche le lesioni al cervello provocate dall’ LSD sono percepibili nel lungo periodo ( flashbacks, attacchi di panico, psicosi, morte cerebrale, dipendenza, intossicazione acuta ). Sono lontani i miti ingenui dei rockers inglesi degli Anni Sessanta del Novecento. Anzi, BGE 121 IV 332, ma anche BGE 108 IV 63, BGE 106 IV 227 e BGE 109 IV 143 optano per la comminazione del massimo della pena nel caso di spaccio di dosi di LSD. Infatti, l’ acido lisergico ha effetti su cervello, cuore e fegato più nocivi persino di quelli provocati dall’ eroina, dalla cocaina e dalla cannabis. Basti pensare che, nelle Ricerche di LADEWIG et al. ( 1979 ), soltanto una o due dosi di LSD sono state sufficienti per recare a casi di suicidio. BGE 109 IV 143 paragona l’ LSD alla morfina. Soltanto un francobollo di LSD può portare a danni cerebrali dopo 14 assunzioni settimanali continuate. L’ acido lisergico provoca sintomi indesiderabili in meno di 15 minuti. Secondo ( BÖKER & NELLES 1991 ), l’ LSD sarebbe financo più pericoloso della cannabis e dell’ MDMA. Tutti gli Autori unanimemente dichiarano la totale, assoluta e devastante pericolosità dell’ acido lisergico. Inoltre, nessun Dottrinario dubita che l’ LSD cagioni una forte dipendenza psicologica, così come denunziato apertamente, nel 1995, dalla Società svizzera dei Medici Psicoterapeuti. Nella Giurisprudenza tedesca, è << caso grave >> lo spaccio di 300/320 o più bolli impregnati di LSD. Si tratta di un’ elasticità interpretativa fuori luogo, specialmente perché la tossicità dell’ LSD inizia già da 6 mg. di principio attivo ingerito

 

5. La mutuabilità del Metadone a carico della Krankenkasse

BGE 118 V 107 ( Anno 1992 )

In BGE 118 V 107 ( Anno 1992 ), il Bundesgericht, cassando una Sentenza del Tribunale Amministrativo del Canton Berna, statuì la mutuabilità del metadone a favore degli eroinomani sottoposti a tale terapia sostitutiva. In BGE 118 V 107, si ordinò il rimborso sia di 532,70 Franchi per la cura metadonica, sia delle spese per alcune iniezioni intravenose per la prevenzione dell’ HIV e di altre infezioni collaterali. L’ unico vincolo richiesto da tale Sentenza , ai fini della mutuabilità del metadone, era ( rectius : è ) la sussistenza di un serio Programma terapeutico, preciso e preventivato.

Prima di BGE 118 V 107, la precedente BGE 110 V 315 ammetteva la mutuabilità di un farmaco << nur im Falle der Krankheit >> [ solo in caso di malattia ]. Soltanto più tardi, alcuni Autori asserirono, nella Medicina Legale germanofona, che << Heroinsucht ist eine Krankheit >> [ l’ eroinomania è una malattia ] ( cfr. sul tema le opinioni espresse in BGE 114 V 155 e in BGE 113 V 43 ). Anche in BGE 114 V 156, BGE 113 V 45 e BGE 105 V 185 si cominciò a definire il trattamento metadonico come << terapia >> a carico, ove necessario, della Krankenkasse.

Negli Anni Novanta del Novecento, tanto prima quanto dopo BGE 118 V 107, il Dipartimento Federale degli Interni si allineò allo stare decisis del Bundesgericht, definendo la terapia al metadone << wissenschaftliche >> [ scientifica ]. Inoltre, è noto che il metadone diminuisce il rischio di altre infezioni scaturenti da scambio di siringhe negli ambienti ove si consuma eroina. Ossia, nell’ottica di BGE 118 V 107, la cura metadonica previene l’ AIDS e le epatiti, nel senso che, almeno in linea di Principio, allontana o dovrebbe allontanare il soggetto dai luoghi abituali del consumo di eroina. Dopo questa basilare Sentenza, la mutuabilità del metadone è divenuta precettiva anche in Carcere e negli ostelli svizzeri per l’ internamento dei tossicodipendenti cronici e devianti.

 

6. Interpellanza dell’ On. Haller al Consiglio Federale sul tema del rapporto tra droghe e criminalità

Nel 2007, l’ On. Ursula Haller rivolse al Consiglio Federale un’ Interpellanza contenente i seguenti quesiti:

  1. esiste / non esiste un nesso di causa-effetto tra tossicodipendenza e criminalità violenta in Svizzera ?

  2. esistono / non esistono seri monitoraggi scientifici su questo tema ?

  3. secondo la Criminologia elvetica, alcool, cannabis, cocaina, eroina, ecstasy e psicofarmaci recano / non recano a devianze border-line ?

  4. le sostanze d’ abuso sono collegate / non sono collegate alla violenza familiare, agli omicidi tra consanguinei o ad altri eventi di cronaca nera ?

Nella risposta alla suddetta Interpellanza, il Consiglio Federale ( 21/02/2007 ) riconobbe la grave insufficienza quantitativa di Ricerche criminologiche relative al ( presunto ) rapporto tra dipendenze tossicovoluttuarie ed häusliche Gewalt. La Fed.Pol. elvetica, sino al 2006, aveva prodotto Censimenti tutt’ altro che sistematici. Anche l’ European School Survey Project on Alchohol and Drugs ( ESPAD ) si era rivelato costoso eppur inconcludente. Soltanto l’ ISPA ( Istituto svizzero di prevenzione dell’ alcoolismo e delle tossicomanie ) condusse e pubblicò, nel 2006, lo Studio << Alkohol und Gewalt im Jugendalter >>.

I giovani maschi dediti alle bevande alcooliche si rendono responsabili di violenze in famiglia in misura maggiore rispetto ai coetanei astemi. Tuttavia, l’ aggressività fisica di tali soggetti si manifesta durante <<scoppi di rabbia >> non sempre contestuali all’ assunzione di vini, birra o droghe. Anche nel caso degli omicidi volontari, i rei sono o sono stati tossicodipendenti, ma mancano idonee perizie psichiatriche individualizzate e contestualizzate. Inoltre, i Procedimenti Penali per omicidio intenzionale ( Art. 111 StGB ) e assassinio ( Art. 112 StGB ) presentano dinamiche e situazioni in cui le sostanze d’ abuso non rivestono in ogni caso un ruolo prioritario. Ovvero, la tematica dei freni inibitori è vasta ed inerisce profili psichici non necessariamente correlati alle tossicodipendenze

In buona sostanza, l’Interpellanza dell’ On. Haller rimase senza una concreta risposta, a causa dell’assenza, in Svizzera, di Statistiche affidabili e non superficialmente giustizialistiche. Infine, nella Criminologia elvetica, si tende ad ipostatizzare l’alcoolismo, allorquando meriterebbe attenzione anche l’uso di ecstasy, cocaina, acido lisergico, cannabis ed altri composti psichedelici o psicotropi. 

 

7. Il dramma sociale dell’ ecstasy

A partire dagli Anni Novanta del Novecento, l’ ecstasy costituisce la sostanza d’ abuso maggiormente diffusa nelle discoteche europee. L’ MDMA nonché le relative varianti è simile alle amfetamine e, sin dal 1912, era somministrata ai soldati d’ aviazione e di fanteria per eliminare inibizioni e timori.

L’ ecstasy interferisce pesantemente con la secrezione della serotonina nel cervello. Le prime assunzioni sembrano recare ad effetti benefici: euforia, iperattività, lucidità, aumento dei riflessi e perdita della fame. Tuttavia, nel lungo periodo, si manifestano disturbi di concentrazione, allucinazioni visive ed uditive, minzione frequente, ipertermia corporea ( fino a 43 gradi ), ipertensione, infarto, morte per sincope cardiaca. In Germania, nel 1995, l’ ecstasy ha provocato 15 decessi. In Inghilterra, nel 1990, sono morti quasi 100 giovani assuntori, 10, nel 1996, in Olanda e 9, tra il 1993 ed il 1997 , in Svizzera. Tali stime sono, peraltro, approssimate per difetto, stanti gli innumerevoli effetti collaterali dell’MDMA. Le conseguenze dell’ ecstasy sono irreversibili, come l’ epilessia e sintomi parkinsoniani ( tremolio, mimica rigida, sguardo fisso e andatura oscillante ). Pur se non esistono Censimenti ufficiali, l’ ecstasy è alla base di svariati incidenti automobilistici, poiché la guida diviene aggressiva, i pericoli stradali non sono percepiti e la midriasi degli assuntori crea il pericolo di venire abbagliati dai fari delle auto procedenti in senso di marcia opposto.

Con molta prudenza, taluni Tossicologi reputano che l’ << ecstasy liquida >> ( GHB ) diminuisca l’ alcooldipendenza ( BEGHE & CARPANINI 2000 ). Sino ad una trentina d’ anni fa, il GHB fu sperimentato pure nella cura dell’ eroinomania e dell’ansia cronica. In realtà, sono ben pochi i Terapeuti odierni che impiegano l’ ecstasy liquida, il cui utilizzo prolungato provoca dipendenza, crisi d’ astinenza, convulsioni e temporanee perdite di coscienza ( KARCH et al. 2001 ). Probabilmente, occorre il coraggio criminologico, ma anche meta-normativo, di denunziare, senza ipocrisie e mezzi termini, la natura criminogena e diseducativa delle discoteche e dei rave-partys notturni.

 

BIBLIOGRAFIA

BEGHE & CARPANINI, Safety and tolerability og gamma-hydroxybutyric acid in the treatment of alcohol-dependent patients, Alcohol Clin Exp Res, n.20, Rockville, 2000

BÖKER & NELLES (Hrsg.), Drogenpolitik wohin ? , Haupt, Bern, 1991

GESCHWINDE, Rauschdrogen, 4. Aufl., Springer Verlag edition, Berlin, 1998

KARCH et al., GHB .Club drug or confusing artifact ? American Journal of Forensic Medicine and Pathology, Lippincott Williams & Wilkins, n. 22, 2001

LADEWIG et al., Drogen unter uns, 3. Auflage, Basel, 1979

UCHTENHAGEN, in KREUZER (Hrsg.), Handbuch des Betäubungsmittelstrafrechts, Karger Verlag, München, 1998

WEDER, Die Designer-Drogen aus rechtlicher Sicht, unter besonderer Berücksichtigung des Amphetaminderivats MDMA („Ecstasy „ ),( Schweizerische Zeitschrift für Strafrecht, Stämpfli Verlag, ( ZStrR ) n. 115/1997

Dott. Andrea Baiguera Altieri

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