All’esame della Camera la legge comunitaria (con la norma sulla responsabilità dei magistrati) e il processo breve

Redazione 01/04/11
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Settimana particolarmente impegnativa sul fronte giustizia per la Camera dei deputati.

Oggi inizia l’esame della legge comunitaria 2010, già approvata dal Senato.
Fino alla scorsa settimana il provvedimento si avviava verso un’approvazione parlamentare
che, seppur lenta e faticosa, non presentava particolari contrasti tra gli schieramenti.
Il clima si è infuocato in seguito all’approvazione in Commissione di un
emendamento con il quale, in sostanza, si estende la responsabilità dei
magistrati a tutti i casi in cui agiscano "in violazione manifesta del diritto"
e non solo "con dolo e colpa grave", come attualmente previsto.
L’emendamento è stato presentato dal relatore al provvedimento e aggiunge
alla legge comunitaria un articolo (il 12-bis) che formalmente intende dare attuazione
alla sentenza della Corte di giustizia europea del 13 giugno 2006 (Traghetti
del Mediterraneo SpA – causa C-173/03
), dalla quale è scaturita una
procedura di infrazione a carico dell’Italia (procedura 2009-2230). Con le modifiche
proposte in Commissione, che devono essere confermate dall’Aula, al comma 1 dell’art.
2 della L. 117/1998 (che disciplina i casi di responsabilità dei magistrati)
le parole "con dolo o colpa grave" sono sostituite dalle seguenti "in
violazione manifesta del diritto"; il citato comma attualmente prevede che
"chi ha subìto un danno ingiusto per effetto di un comportamento,
di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato con
dolo o colpa grave
nell’esercizio delle sue funzioni ovvero per diniego di
giustizia può agire contro lo Stato per ottenere il risarcimento dei danni
patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della
libertà personale". L’emendamento provvede anche ad abrogare il secondo
comma dell’art. 2 della L. 117/1998 (nell’esercizio delle funzioni giudiziarie
non può dar luogo a responsabilità l’attività di interpretazione
di norme di diritto né quella di valutazione del fatto e delle prove
).
Dopo l’approvazione della comunitaria, alla Camera sarà in discussione
un altro provvedimento "politicamente" scottante: la legge sul processo
breve. In Aula verrà presentato un testo profondamente modificato rispetto
a quello
approvato dal Senato
. Sono stati, infatti, abrogati gli articoli 1, 4, 7,
8 e 9 del precedente disegno di legge, è stato aggiunto un articolo 4-bis
e riformulato interamente l’articolo 5. Quest’ultimo articolo non prevede più
un meccanismo automatico di estinzione del processo
ma ricollega all’inutile
decorso dei termini per la conclusione dei processi soltanto una comunicazione
da parte del capo dell’ufficio giudiziario cui appartiene il giudice che procede
al Ministro della giustizia e al procuratore generale preso la Corte di Cassazione.
Il punto più controverso del nuovo testo sarà, tuttavia, la disposizione
contenuta nell’articolo 4-bis che riduce i tempi di prescrizione per gli incensurati,
mentre prevede la possibilità di allungarli nel caso in cui si tratti di
un soggetto recidivo.
Al Senato da martedì sarà avviato l’esame del disegno di legge n.
2568 sulla tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori, già approvato
dalla Camera
.

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