La valutazione e gli scrutini scolastici rappresentano due aspetti fondamentali del sistema educativo, volti a misurare il livello di apprendimento degli studenti e a prendere decisioni in merito alla loro progressione nel percorso scolastico. La normativa italiana ha introdotto specifici regolamenti che disciplinano queste pratiche, cercando di garantire la trasparenza, l’imparzialità e l’adeguatezza del processo valutativo. In particolare, il Decreto Legislativo n. 62/2017 ha apportato modifiche significative alla valutazione nel primo ciclo di istruzione e alla valutazione degli esami di Stato, sottolineando l’importanza di criteri omogenei e strumenti di valutazione adeguati.
Indice
1. Criteri di valutazione
Il D.Lgs. n. 62/2017 stabilisce che la valutazione debba essere trasparente, tempestiva e finalizzata a sostenere lo sviluppo personale e scolastico dello studente. Essa è considerata un diritto dello studente e, allo stesso tempo, un dovere dell’istituzione scolastica. I docenti sono chiamati a valutare le competenze, le conoscenze e le abilità acquisite dagli studenti, tenendo conto del processo di apprendimento e dell’impegno profuso.
La valutazione avviene in base a criteri predefiniti, che devono essere coerenti con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) della scuola. Tra i criteri adottati, vi sono:
- Criteri qualitativi: valutano la capacità di comprensione, analisi e sintesi.
- Criteri quantitativi: si riferiscono ai punteggi e alle medie delle prove.
- Criteri comportamentali: misurano l’impegno, la partecipazione e l’atteggiamento dello studente.
Inoltre, la valutazione si esprime in decimi, con una scala che va da 1 a 10, con il punteggio minimo per la promozione generalmente fissato a 6.
2. Scrutini, tempistiche e procedure
Gli scrutini rappresentano un momento cruciale dell’anno scolastico, poiché determinano l’esito finale del percorso formativo degli studenti e sanciscono l’ammissione o la non ammissione alla classe successiva. Essi sono effettuati al termine di ogni quadrimestre (o trimestre, a seconda dell’organizzazione scolastica) e al termine dell’anno scolastico.
Durante lo scrutinio, il consiglio di classe valuta il percorso scolastico di ciascun studente, esaminando i voti assegnati in ogni disciplina, i progressi fatti e le eventuali difficoltà incontrate. Questo momento rappresenta una fase collegiale di confronto, dove i docenti esprimono il loro parere e discutono sulle decisioni da prendere. La procedura si svolge secondo una sequenza precisa:
- Raccolta e discussione dei dati: il consiglio di classe analizza i voti e le osservazioni raccolte durante l’anno.
- Attribuzione dei voti finali: ogni docente esprime il voto finale per la propria materia.
- Decisione sull’ammissione o la non ammissione: si stabilisce se lo studente è ammesso o meno alla classe successiva o, nel caso dell’ultimo anno, all’esame di Stato.
La non ammissione alla classe successiva può avvenire in caso di insufficienze gravi e non recuperabili. Tuttavia, l’obiettivo principale dello scrutinio è di promuovere un giudizio che sia il più possibile equo e rappresentativo del percorso dello studente, evitando che decisioni drastiche vengano prese senza un’attenta valutazione collegiale.
3. Esame di Stato e ammissione
Nel caso del secondo ciclo di istruzione, ossia la scuola secondaria di secondo grado, il D.Lgs. n. 62/2017 regola anche l’ammissione all’esame di Stato. Per accedere all’esame finale, lo studente deve aver raggiunto almeno la sufficienza in tutte le materie, comprese le attività di Alternanza Scuola-Lavoro, e una frequenza scolastica non inferiore ai tre quarti del monte ore annuale previsto.
Il consiglio di classe ha la responsabilità di decidere sull’ammissione all’esame, tenendo conto non solo dei voti, ma anche del comportamento e della partecipazione dello studente. In alcuni casi particolari, come nel caso di gravi malattie, è possibile richiedere una deroga al limite delle assenze.
4. Strumenti di valutazione
Le scuole utilizzano diversi strumenti per valutare gli studenti durante l’anno scolastico, tra cui:
- Prove scritte: test, verifiche, temi e compiti in classe.
- Prove orali: interrogazioni e presentazioni.
- Progetti e lavori di gruppo: utili per valutare la capacità di collaborazione.
- Valutazioni intermedie: per monitorare l’andamento scolastico e intervenire in caso di difficoltà.
Oltre a questi strumenti tradizionali, alcune scuole sperimentano metodi innovativi, come la valutazione per competenze, che mira a valutare il livello di autonomia, responsabilità e capacità di applicare le conoscenze acquisite in contesti reali.
5. Criticità e prospettive
Uno degli aspetti più critici del processo di valutazione è il rischio di soggettività nei giudizi. Per questo motivo, molte scuole promuovono la creazione di rubriche di valutazione, che aiutano a standardizzare i criteri e a rendere il processo più trasparente. Inoltre, la digitalizzazione ha permesso di migliorare la gestione dei dati e la comunicazione con le famiglie, offrendo una maggiore visibilità sui risultati e sul percorso scolastico degli studenti.
Infine, è importante ricordare che il processo di valutazione dovrebbe sempre essere visto come uno strumento educativo e formativo, volto a supportare lo sviluppo dello studente. Gli scrutini non sono solo una formalità, ma un momento di riflessione sull’efficacia della didattica e un’occasione per adottare strategie di miglioramento, sia a livello individuale che collettivo.
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