Sequestro o confisca beni culturali: indicazioni per l’Ufficiale Giudiziario

Scarica PDF Stampa Allegati

Cosa è tenuto a fare l’ufficio giudiziario che abbia avuto notizia del sequestro o della confisca, da parte dell’autorità giudiziaria, di beni di possibile valore culturale
Per approfondimenti suggeriamo il volume: Codice dei beni culturali

Risposta del Ministero della Giustizia

provvedimento-commentato-art.-6.pdf 101 KB

Iscriviti alla newsletter per poter scaricare gli allegati

Grazie per esserti iscritto alla newsletter. Ora puoi scaricare il tuo contenuto.

Indice

1. La comunicazione


Il Ministero della Giustizia, con comunicazione del 18 maggio del 2022, ha risposto al seguente quesito: “Cosa è tenuto a fare l’ufficio giudiziario che abbia avuto notizia del sequestro o della confisca, da parte dell’autorità giudiziaria, di beni di possibile valore culturale”.


Potrebbero interessarti anche:

2. La risposta fornita dal Ministero della Giustizia


Il Ministero della Giustizia, con comunicazione del 18 maggio del 2022, ha risposto al seguente quesito: “Cosa è tenuto a fare l’ufficio giudiziario che abbia avuto notizia del sequestro o della confisca, da parte dell’autorità giudiziaria, di beni di possibile valore culturale”.
Difatti, nella suddetta comunicazione, questa compagine ministeriale ha chiarito che l’ufficio giudiziario, che si trovi in una situazione di questo genere, è tenuto a darne tempestiva comunicazione alla Direzione Generale degli affari interni, per l’eventuale destinazione degli stessi al Museo Criminologico ovvero ad altri istituti preposti alla tutela e valorizzazione di tali beni, fermo restando che, da un lato, tale comunicazione deve essere accompagnata da verbali, perizie, relazioni e da qualsiasi altro documento rappresentativo e descrittivo, utile ad individuare le caratteristiche dell’oggetto, dall’altro, l’incartamento deve essere trasmesso, sempre dalla Direzione Generale degli affari interni, al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Museo Criminologico) e, quindi, al Ministero della cultura, ai fini della valutazione di effettivo interesse culturale del reperto, nonché ai fini dell’individuazione della sua ottimale destinazione.
Oltre a ciò, la suddetta comunicazione prevede altresì che, al termine dell’istruttoria, la Direzione Generale degli affari interni deve predisporre il decreto di assegnazione, destinato alla firma del Ministro della giustizia.
Ad ogni modo, dopo che tale provvedimento è stato adottato dal Ministro, su proposta di questa Direzione Generale, l’ufficio giudiziario deve provvedere alla consegna del bene direttamente al Museo Criminologico, ovvero al diverso istituto che risulti assegnatario e designato, nel medesimo decreto, alla custodia, tutela e valorizzazione del reperto di valore culturale.
Pur tuttavia, laddove dall’esame del corpo di reato, da parte delle autorità competenti, si giungesse alla conclusione che il reperto non rivesta alcun interesse culturale, la summenzionata Direzione è tenuta a darne tempestiva comunicazione all’ufficio giudiziario competente ai fini della sua vendita o distruzione ai sensi di legge.

Volume consigliato


La normativa di tutela dei beni culturali è ordinata secondo una struttura che riconosce ampio spazio agli strumenti di protezione internazionali (trattati, convenzioni), alle norme dell’Unione europea (trattati, Carta dei diritti fondamentali, diritto derivato) e a quelle nazionali, secondo una prospettiva multilivello e integrata che metodologicamente appare imprescindibile in considerazione del fenomeno della globalizzazione che ha pienamente investito anche la cultura e i beni culturali.

FORMATO CARTACEO + ILIBRO

Codice dei beni culturali

Il Codice dei beni culturali, nella sua nuova edizione, offre un assetto organico e sistematico della normativa che disciplina un fondamentale settore dell’ordinamento giuridico, di particolare importanza per l’Italia, in quanto Paese depositario di una parte ingente del patrimonio culturale mondiale. La normativa di tutela dei beni culturali è ordinata secondo una struttura che riconosce ampio spazio agli strumenti di protezione internazionali (trattati, convenzioni), alle norme dell’Unione europea (trattati, Carta dei diritti fondamentali, diritto derivato) e a quelle nazionali, secondo una prospettiva multilivello e integrata che metodologicamente appare imprescindibile in considerazione del fenomeno della globalizzazione che ha pienamente investito anche la cultura e i beni culturali. Luca Mezzetti Professore ordinario di Diritto Costituzionale presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna. Francesca Polacchini Ricercatrice di Diritto Costituzionale presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’Università di Bologna.

a cura di Luca Mezzetti e Francesca Polacchini | Maggioli Editore 2021

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento