Rinnovato il protocollo tra Garante Privacy e Ispettorato Nazionale del Lavoro

Il Presidente del Garante privacy e il Direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro hanno siglato il rinnovo del protocollo d’intesa.

Lorena Papini 03/04/25
Allegati

Il 2 aprile 2025 il Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Pasquale Stanzione, e il Direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Danilo Papa, hanno siglato il rinnovo del protocollo d’intesa sottoscritto per la prima volta nel 2021. Il documento rafforza la collaborazione strategica tra le due istituzioni nell’ambito delle rispettive competenze, con l’obiettivo di consolidare un coordinamento stabile e coerente sulle tematiche inerenti alla digitalizzazione dei contesti lavorativi e alla protezione dei dati personali dei lavoratori. Il nuovo testo amplia e chiarisce gli ambiti di sinergia già esistenti, prevedendo attività congiunte e strumenti operativi per affrontare sfide condivise, in un contesto di continua evoluzione tecnologica e normativa. Come strumento operativo per il professionista, potrebbe interessarti il volume Il nuovo processo del lavoro dopo la Riforma Cartabia – Questioni organizzative e applicazioni pratiche

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Indice

1. Ambito e finalità del protocollo di cooperazione interistituzionale


Con l’art. 1 del Protocollo viene formalizzata la prosecuzione della cooperazione tra le due autorità, orientata a consolidare una connessione stabile e continuativa. La finalità principale consiste nell’assunzione di orientamenti condivisi su problematiche comuni, sia nella prospettiva interna di approfondimento tecnico-normativo, sia in quella esterna, volta a promuovere coerenza e sinergia nelle rispettive decisioni istituzionali.
L’accordo risponde alla necessità di affrontare con strumenti adeguati l’accelerazione dei processi di digitalizzazione dei sistemi organizzativi e produttivi, nonché dei servizi, in ambito pubblico e privato. Tali processi – si pensi alla formazione a distanza, al lavoro agile o allo smartworking – pongono nuove sfide in termini di bilanciamento tra esigenze organizzative e diritti fondamentali dei lavoratori, primo tra tutti il diritto alla protezione dei dati personali. Come strumento operativo per il professionista, potrebbe interessarti il volume Il nuovo processo del lavoro dopo la Riforma Cartabia – Questioni organizzative e applicazioni pratiche

FORMATO CARTACEO

Il nuovo processo del lavoro dopo la Riforma Cartabia

Nel presente volume vengono affrontate, con un’esposizione chiara e semplice, le tematiche del diritto del lavoro, sostanziale e procedurale, sorte con le prime applicazioni pratiche delle novità introdotte dalla Riforma Cartabia (d.lgs. n. 149/2022).Tra le tematiche che avranno un maggiore impatto “immediato” nelle controversie di lavoro, vi è l’introduzione della negoziazione assistita, che non si pone, però, come condizione di procedibilità della domanda giudiziale, bensì quale mera facoltà attribuita alle parti, nonché la definitiva (attesa?) abrogazione del c.d. rito Fornero in materia di impugnativa giudiziaria dei prov- vedimenti di licenziamento.Il testo ripercorre tutte le novità più recenti, tra cui la sentenza della Corte costituzionale 7/2024, che si è pronunciata sulla disciplina dei licenziamenti collettivi prevista dal Jobs Act, ed affronta criticità e prospettive a distanza di circa un anno dalla Riforma, avvalendosi dell’ausilio di tabelle riepilogative per una migliore e più facile comprensione degli argomenti trattati e della più recente giurisprudenza.Completa il volume un pratico Formulario online stragiudiziale e giudiziale, disponibile anche in formato editabile e stampabile.Manuela RinaldiAvvocato cassazionista, consigliere e tesoriere del COA Avezzano. Direttore della Scuola Forense della Marsica, è professore a contratto di “Tutela della salute e sicurezza sul lavoro” e “Diritto del lavoro pubblico e privato” presso diversi atenei. Relatore a Convegni e docente di corsi di formazione per aziende e professionisti, è autore di numerose opere monografiche e collettanee.

 

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2. Strumenti di confronto, formazione e informazione congiunta


Il protocollo si articola in una serie di impegni operativi, volti a creare occasioni di confronto sistematico tra le due Istituzioni. L’art. 3 prevede l’organizzazione di incontri periodici, con cadenza almeno semestrale, anche in modalità da remoto, su materie di interesse comune. A tali incontri potrà partecipare anche il personale degli Ispettorati Territoriali, con l’obiettivo di favorire uno scambio di informazioni e di esperienze utile a valorizzare tanto le competenze del Garante, quanto la presenza territoriale dell’INL.
Gli artt. 4 e 5 del Protocollo stabiliscono inoltre l’impegno congiunto a promuovere campagne di informazione e iniziative formative. L’obiettivo è quello di condividere e diffondere buone prassi, nonché prevenire trattamenti di dati personali non conformi alla normativa vigente, anche con riferimento al delicato ambito del controllo a distanza dei lavoratori. Sono previste attività di aggiornamento, anche mediante formazione a distanza, e la possibilità per il personale dei due enti di partecipare – anche in qualità di relatori – agli eventi formativi organizzati, nel rispetto delle disposizioni normative ed etiche di settore.

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3. Coordinamento delle verifiche e durata dell’intesa


Un’importante novità del protocollo è l’attenzione riservata allo scambio informativo e al coordinamento operativo tra le due autorità. Ai sensi dell’art. 6, Garante e INL si impegnano a condividere informazioni relative ad aspetti rilevanti rilevati nel corso delle rispettive attività istituzionali, nonché a coordinare eventuali verifiche nei medesimi contesti lavorativi. Tale coordinamento potrà avvenire anche tramite la costituzione di tavoli tecnici ad hoc, con la partecipazione di referenti designati da entrambe le parti.
Il protocollo, disciplinato all’art. 7, ha durata triennale dalla data della sottoscrizione. È inoltre prevista la possibilità di apportare modifiche o integrazioni all’intesa prima della scadenza naturale, qualora emergano nuove forme di collaborazione utili all’efficacia e all’efficienza delle rispettive attività istituzionali.
In sintesi, il rinnovo del protocollo rappresenta un passo decisivo verso una governance integrata delle sfide connesse alla tutela dei dati personali nel mondo del lavoro, rafforzando il dialogo interistituzionale in una logica preventiva, formativa e di vigilanza coordinata.

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