Ricorso in Cassazione per nullità o inutilizzabilità di prove

Come si deve ricorrere per Cassazione nel caso in cui si lamenti l’inutilizzabilità o la nullità di una prova dalla quale sono desunti elementi a carico?

Allegati

Come si deve ricorrere per Cassazione nel caso in cui si lamenti l’inutilizzabilità o la nullità di una prova dalla quale siano stati desunti elementi a carico? Per approfondimenti si consiglia il seguente volume, il quale propone al Professionista indicazioni operative e soluzioni per una corretta redazione degli atti e per evitare gli errori più frequenti: Appello e ricorso per Cassazione penale dopo la Riforma Cartabia

Corte di Cassazione -sez. I pen.- sentenza n. 42792 del 16-07-2024

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Indice

1. La questione: violazioni di legge processuale


Il Tribunale de L’Aquila, giudice del riesame ai sensi dell’art. 309 cod. proc. pen., in esito ad un giudizio di rinvio disposto dalla Corte di Cassazione, confermava un’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pescara, in forza della quale era stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere.
Ciò posto, avverso questa decisione il difensore dell’indagato ricorreva per Cassazione e, tra i motivi ivi addotti, costui deduceva violazioni di legge processuale, con riferimento agli artt. 357, comma 3-bis, e all’art. 407, comma 2, lett. a), cod. proc. pen., in relazione alla mancata fonoregistrazione di dichiarazioni rese da talune persone informate, affermando la nullità, ai sensi dell’art. 181, comma 2, cod. proc. pen., delle fonti di prova costituite dalle informazioni rese da taluni dichiaranti. Per approfondimenti si consiglia il seguente volume, il quale propone al Professionista indicazioni operative e soluzioni per una corretta redazione degli atti e per evitare gli errori più frequenti: Appello e ricorso per Cassazione penale dopo la Riforma Cartabia

FORMATO CARTACEO

Appello e ricorso per cassazione penale dopo la Riforma Cartabia

Alla luce delle novità introdotte dalla Riforma Cartabia (D.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150), il volume propone al professionista che si trova ad affrontare l’appello e il ricorso per cassazione in ambito penale indicazioni operative e soluzioni per una corretta redazione degli atti e per evitare gli errori più frequenti.La prima parte è dedicata all’appello: dove va depositato? Chi può depositarlo, ed entro quando? Quali requisiti devono sussistere? E molte altre questioni di ordine pratico a cui gli autori offrono risposte attraverso richiami alla più significativa giurisprudenza di settore e con il supporto di utili tabelle riepilogative.La seconda parte si sofferma invece sul ricorso per cassazione, dai motivi del ricorso ai soggetti legittimati, dai provvedimenti impugnabili alle modalità di redazione del ricorso e degli atti successivi, con l’intento di fornire indicazioni utili ad evitare l’inosservanza o erronea applicazione della normativa e la scure dell’inammissibilità. Antonio Di Tullio D’ElisiisAvvocato in Larino, giornalista pubblicista e cultore della materia in procedura penale, è autore di numerosi articoli su riviste giuridiche telematiche.Gabriele EspositoAvvocato penalista patrocinante in Cassazione. Autore di manuali di diritto penale sostanziale e procedurale, dal 2017 è Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli.

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2. La soluzione adottata dalla Cassazione


Il Supremo Consesso riteneva il motivo suesposto infondato.
In particolare, tra le argomentazioni che inducevano gli Ermellini ad addivenire a siffatto esito decisorio, era richiamato quell’orientamento nomofilattico secondo cui, nei casi in cui con il ricorso per Cassazione si lamenti l’inutilizzabilità o la nullità di una prova dalla quale siano stati desunti elementi a carico, il motivo di ricorso deve illustrare, a pena di inammissibilità per aspecificità, l’incidenza dell’eventuale eliminazione del predetto elemento ai fini della cosiddetta “prova di resistenza“, poiché in ogni caso è necessario valutare se le residue risultanze, nonostante l’espunzione di quella inutilizzabile, risultino sufficienti a giustificare l’identico convincimento (Sez. 2, n. 7986 del 18/11/2016; Sez. 6, n. 18764 del 05/02/2014; Sez. 3, n. 3207 del 2/10/2014).

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3. Conclusioni


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito come si deve ricorrere per Cassazione nel caso in cui ci si dolga dell’inutilizzabilità o della nullità di una prova dalla quale siano stati desunti elementi a carico.
Si afferma difatti in tale pronuncia, sulla scorta di quell’indirizzo interpretativo, che, nel ricorso per Cassazione che contesti per l’appunto l’inutilizzabilità o la nullità di una prova, il motivo di ricorso deve specificare, a pena di inammissibilità per aspecificità, come l’eliminazione di tale prova incida sulla “prova di resistenza“, nel senso che è necessario valutare se, nonostante l’espunzione dell’elemento inutilizzabile, le altre risultanze siano comunque sufficienti a giustificare lo stesso convincimento.  
Tale provvedimento, quindi, deve essere preso nella dovuta considerazione ogni volta si debba proporre innanzi alla Corte di legittimità una doglianza di questo genere.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché prova a fare chiarezza su tale tematica procedurale sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

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