Responsabilità medica esclusa dalla causa di non punibilità

Redazione 07/11/17
Scarica PDF Stampa

Responsabilità medica: non c’è in presenza di una causa di non punibilità

E’ dello scorso 3 novembre la sentenza n. 50078 con cui la quarta sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato che “il secondo comma dell’art. 590-sexies cod. pen., introdotto dalla legge 8 marzo 2017, n. 24 (c.d. legge Gelli-Bianco), prevede una causa di non punibilità dell’esercente la professione sanitaria operante, ricorrendo le condizioni previste dalla disposizione normativa (rispetto delle linee guida o, in mancanza, delle buone pratiche clinico-assistenziali, adeguate alla specificità del caso), nel solo caso di imperizia, indipendentemente dal grado della colpa, essendo compatibile il rispetto delle linee guide e delle buone pratiche con la condotta imperita nell’applicazione delle stesse“.

In altre parole, non rilevano né l’imprudenza né la negligenza che, assieme all’imperizia, costruiscono il concetto di colpa nel diritto penale. Invero, nel caso di pratica medica, nel momento in cui il medico si attiene alle linee guida o alle best practices individuate dalla migliore scienza, può parlarsi unicamente di applicazione imperita delle stesse.

La vicenda affrontata: i giudizi di merito

Il caso riguardava fatti avvenuti nel 2009; precisamente, si trattava di un intervento di lifting al sopracciglio (cosiddetta ptosi). Il giudice di prime cure aveva riconosciuto la responsabilità del medico operante, per imperizia nell’esecuzione dell’intervento, con cui il professionista causava la lesione del nervo sovra orbitario. La responsabilità veniva confermata in sede di gravame, dove la Corte escludeva l’applicazione della Legge Balduzzi (allora vigente), in quanto sussisteva la colpa grave del medico.

Il novum normativo dinanzi alla Suprema Corte

Dinanzi alla Suprema Corte, la quale riconosceva la correttezza dei giudizi di valore espressi nelle sedi di merito, si poneva la questione del dato normativo sopravvenuto e se, dunque, la Legge Gelli-Bianco riconoscesse un trattamento favorevole rispetto alla precedente normativa.

Premesso che con la riforma, è stato eliminata la questione della graduazione della colpa e limitato l’ambito applicativo della nuova responsabilità alle ipotesi di imperizia. In altre parole, la nuova legge intende limitare il giudizio sulla colpa del medico e prevede una causa di esclusione della responsabilità limitata alle ipotesi di imperizia, non rilevando però i diversi gradi della colpa. L’intento è quello di non mortificare l’iniziativa presa dal medico e di riconoscere al professionista, una serenità nel proprio operato.

Da queste premesse, la Corte di Cassazione giunge al principio di diritto supesposto, ritenendo necessario un annullamento della sentenza emanata in sede d’appello, con rinvio, in quanto, nelle sedi di merito, i giudici non avevano compiuto alcuna valutazione relativamente al rispetto e all’applicazione delle linee guida da parte dell’imputato.

Consulta il testo della sentenza qui

Profili processuali di responsabilità medica

Alla luce della recente riforma sulla responsabilità del medico e della struttura sanitaria (Legge n. 24 dell’8 marzo 2017), questa nuovissima Opera esamina gli aspetti processuali più problematici, che l’operatore del diritto si trova ad affrontare e fornisce indicazioni pratiche nella gestione delle fasi della controversia e soluzione operative, nella forma di quesiti/risposte, per impostare un’efficace strategia giudiziale.Attraverso un’analisi sistematica e ragionata delle più significative pronunce giurisprudenziali, il testo, a partire dalla conciliazione obbligatoria medico-legale, illustra tipologia, risarcibilità e liquidazione del danno compreso quello da emotrasfusione e da nascita indesiderata e approfondisce le tematiche più rilevanti quali la funzione della CTU medico-legale, la responsabilità della struttura sanitaria e d’équipe, il consenso informato, il nesso causale, l’onere della prova e i rapporti tra il giudizio penale e quello civile.Arricchito da una ricca e aggiornata rassegna giurisprudenziale, suddivisa per argomento, questa Guida analizza nel dettaglio la nuova disciplina della responsabilità medica.Antonio Scalera Magistrato con funzioni di consigliere presso la Corte di Appello di Catanzaro, componente della Struttura Territoriale della Scuola Superiore della Magistratura. Svolge attività di docenza in materia di diritto civile presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali presso l’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro.È autore di numerose pubblicazioni e collabora con diverse riviste.

Antonio Scalera | 2017 Maggioli Editore

30.00 €  28.50 €

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento