Requisiti per revoca della sospensione condizionale della pena

Scarica PDF Stampa
Ai fini della revoca della sospensione condizionale della pena prevista dall’art. 168, n. 1, cod. pen., non occorre che il delitto commesso, nei termini stabiliti, sia della stessa indole

    Indice

  1. Il fatto
  2. I motivi addotti nel ricorso per Cassazione
  3. Le valutazioni giuridiche formulate dalla Cassazione
  4. Conclusioni

(Riferimento normativo: Cod. pen., art. 168, co. 1, n. 1)

1. Il fatto

La Corte di Appello di Genova, in funzione di giudice dell’esecuzione, rigettava una richiesta del pubblico ministero volta ad ottenere la revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena concesso ad un imputato con sentenza ex art. 444 cod. proc. pen. del Tribunale di Genova, divenuta irrevocabile, per il delitto di cui all’art. 10 d.lgs. 10 marzo 2000, n. 274, in relazione alla condanna per art. 570, secondo comma, cod. pen., commesso dall’aprile 2013 al marzo 2015, pronunciata dalla Corte di Appello (sempre) di Genova, divenuta anch’essa irrevocabile, sul presupposto della diversa indole dei reati.

2. I motivi addotti nel ricorso per Cassazione

Ricorreva per Cassazione il Procuratore generale della Corte di Appello di Genova che chiedeva l’annullamento del provvedimento impugnato, denunciando la violazione di legge, in relazione all’art. 168, primo comma, n. 1, cod. pen. atteso che tale disposizione legislativa non prevede affatto, per i delitti, l’identità di indole.


Potrebbero interessarti anche:


3. Le valutazioni giuridiche formulate dalla Cassazione

Il ricorso era ritenuto fondato posto che, secondo il chiaro contenuto della legge, come costantemente interpretata dalla giurisprudenza di legittimità, «ai fini della revoca della sospensione condizionale della pena prevista dall’art. 168, n. 1, cod. pen., l’identità dell’indole del reato commesso nei termini stabiliti opera solo con riferimento alle contravvenzioni e non si estende ai delitti, con la conseguenza che l’ulteriore delitto è sempre causa di revoca, quale che sia la sua natura» (Sez. 6, n. 19507 del 23/03/2018; Sez. 1, n. 31365 del 02/07/2008; Sez. 6, n. 10349 del 06/02/2013).

L’errore di diritto in cui era (ritenuto) incorso il giudice dell’esecuzione imponeva quindi, per la Corte di legittimità, l’annullamento con rinvio dell’ordinanza impugnata, disponendosi al contempo che il giudice dell’esecuzione avrebbe dovuto procedere, in piena autonomia delle proprie valutazioni di merito, a esaminare nuovamente la richiesta del pubblico ministero facendo applicazione del richiamato principio di diritto.

4. Conclusioni

Con la decisione in esame, è ribadito il principio di diritto secondo cui, ai fini della revoca della sospensione condizionale della pena prevista dall’art. 168, n. 1, cod. pen., l’identità dell’indole del reato commesso nei termini stabiliti opera solo con riferimento alle contravvenzioni e non si estende ai delitti, con la conseguenza che l’ulteriore delitto è sempre causa di revoca, quale che sia la sua natura.

Tal che ne consegue che il delitto, commesso nei termini stabiliti per potere avvenire la revoca di tale beneficio, può rilevare ai fini di questa revoca, anche se non è della stessa indole rispetto a quello per cui è stata disposta la sospensione condizionale della pena.

Il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, proprio perché contribuisce a fare chiarezza su siffatta tematica giuridica sotto il profilo giurisprudenziale, dunque, non può che essere positivo.

Per approfondire il tema della revoca della sospensione condizionale della pena
consigliamo i seguenti volumi:

Manuale operativo dell’esecuzione penale

Con un taglio pratico e operativo, l’opera analizza la fase esecutiva che segue il processo di cognizione e che si apre con la riconosciuta responsabilità penale dell’imputato.Attenzione è dedicata ai rapporti funzionali tra il processo di cognizione, la fase esecutiva e la giurisdizione di sorveglianza, al fine di guidare l’operatore nelle proprie scelte difensive, nell’ottica complessiva del processo penale, senza limitarsi alle singole fasi procedurali.L’analisi delle modalità esecutive delle diverse tipologie di pena viene seguita dalla trattazione del titolo esecutivo: natura, esecuzione vera e propria e possibili modificazioni.Spazio viene dedicato ai procedimenti tout court, relativi all’esecuzione e alla procedura di sorveglianza; completa l’opera la trattazione dell’esecuzione penale nei rapportigiurisdizionali con le autorità straniere.Cristina MarzagalliGiudice del Tribunale di Varese, Formatore della Scuola Superiore della Magistratura per il distretto di Milano, ha una competenza specifica nell’ambito del diritto penale e dell’esecuzione penale. È componente della Corte d’Assise, del Collegio Penale e del Tribunale del Riesame. Ha rivestito in passato i ruoli di Giudice per le Indagini Preliminari e di Magistrato di Sorveglianza. È stata componente del Tavolo IX degli Stati Generali dell’esecuzione penale.

Cristina Marzagalli | 2020 Maggioli Editore

26.00 €  20.80 €

Sentenza collegata

122587-1.pdf 111kB

Iscriviti alla newsletter per poter scaricare gli allegati

Grazie per esserti iscritto alla newsletter. Ora puoi scaricare il tuo contenuto.

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento