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La Legge di Bilancio 2017, approvata sabato dal Consiglio dei Ministri ma non ancora pubblicata, costringerà quasi sicuramente le Regioni a tagliare 2,7 miliardi di euro dalla spesa non sanitaria. Una cifra superiore al 10 per cento della somma totale. I Presidenti delle Regioni e le organizzazioni sindacali dei medici si dicono preoccupati e chiedono maggiori finanziamenti.
Vediamo cosa potrebbe cambiare con la nuova Legge di Bilancio.
Il taglio del 10 per cento alle spese delle Regioni
Le Regioni, dunque, saranno costrette a risparmiare 2,7 miliardi sui poco più di 20 della spesa non sanitaria per il 2017. Non si tratta, in realtà, di un vero e proprio “taglio”, dato che teoricamente la cifra richiesta rappresenta l’avanzo di bilancio che le Regioni dovranno garantire allo Stato. La sostanzia, tuttavia, è la stessa: 2,7 miliardi di euro che le Regioni non potranno spendere nel 2017.
La situazione è resa ancora più delicata dal fatto che le spese non sanitarie per l’anno prossime sono quasi interamente a carattere obbligatorio e non potranno quindi essere modificate.
Nel 2017 nuovi tagli alla spesa sociale?
Il rischio, allora, è quello che l’anno prossimo porterà nuovi tagli ai soldi investiti per il sociale, gli unici di natura non obbligatoria per le Regioni. A rimetterci, in altre parole, potrebbero essere proprio i cittadini in stato di bisogno.
Nel 2017, inoltre, verranno probabilmente a mancare alle Regioni i fondi per l’assistenza e il trasporto dei cittadini disabili, un tempo di competenza delle vecchie Province e ora confermati solo per l’anno in corso.
Il Fondo Sanitario sarà aumentato?
Molto delicate anche le trattative nel settore della sanità.
Nel 2017 il Fondo Sanitario dovrebbe aumentare di 2 miliardi, ma la cifra è quasi interamente vincolata al finanziamento dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (800 milioni), all’acquisto dei farmaci oncologici e contro l’epatite C (750 milioni complessivi) e alla stabilizzazione dei contratti di medici e infermieri (altri 250 milioni). Inoltre, fanno presente gli esperti, i 2 miliardi in più potrebbero non bastare neanche per queste spese necessarie.
Cinquecento milioni alle Regioni a statuto speciale
Le Regioni a statuto ordinario saranno, inoltre, obbligate a versare nel 2017 500 milioni di euro a quelle a statuto speciale. Queste ultime infatti, in virtù della loro particolare autonomia, hanno ottenuto per l’anno prossimo un congruo risarcimento ai tagli del Fondo Sanitario subiti nel 2015.
I Presidenti delle Regioni: “Una manovra preoccupante”
Tagli e misure finanziarie che, nel complesso, preoccupano non poco le Regioni.
In attesa della pubblicazione definitiva del testo della Legge di Bilancio, il vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti dichiara la manovra “abbastanza preoccupante“, sottolineando che le Conferenza sta negoziando con il Mef “su alcune poste di bilancio delle Regioni che tali devono restare”.
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