Recuperare i punti della patente persi: come fare?

Redazione 25/08/16
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Nel caso in cui si fosse collezionato troppe multe, tutti i punti della patente andrebbero persi. Cosa fare a questo punto? Se si vuole tornare a guidare, non ci si dovrà procurare una patente nuova. Bisognerà invece recuperare i punti della patente persi tramite una procedura particolare, la cosiddetta revisione della patente di guida.

Il ministero invia una lettera a casa di chi ha perso tutti i punti della patente, invitando la persona a ripetere gli esami previsti per il rilascio della patente. L’esame, da svolgersi presso la Motorizzazione o una scuola guida convenzionata, deve essere obbligatoriamente sostenuto entro un massimo 30 giorni.

Durante i 30 giorni che precedono l’esame di guida, nonostante si siano persi tutti i punti della parente, è ancora possibile continuare a circolare con l’auto.

Se allo scadere dei 30 giorni però il conducente non si presenta all’esame di guida, la patente gli sarà sospesa a tempo indeterminato, impedendogli di circolare anche in via provvisoria. Stessa sorte nel caso in cui, pur presentandosi agli esami, l’esito sia negativo.

Contrariamente, nel caso in cui l’esito dell’esame di guida fosse positivo, saranno riassegnati i 20 punti iniziali che spettano a ogni buon automobilista.

Qualora si dovesse perdere nuovamente tutti i 20 punti della patente, sarà possibile ripetere da capo la sopraddetta procedura di revisione della patente e riottenere altri 20 punti.

Come sapere quanti punti si ha sulla patente

Basta chiamare il numero 848.782.782 per sapere quanti punti sono rimasti sulla patente. Il servizio è attivo 24 ore al giorno 7 giorni su 7, al costo di una telefonata urbana.

Alternativamente, è possibile iscriversi al sito internet “Il portale dell’automobilista” a cura del Ministero dei Trasporti, nelle cui pagine rivolte al Cittadino, fornisce gratuitamente informazioni sui punti residui della patente.

Per chi ha perso tutti i punti della patente si ripete l’esame di guida 

Come per gli aspiranti alla prima patente, bisogna sostenere un esame di teoria e uno di pratica. Dopo aver passato l’esame di teoria, sarà permesso all’aspirante pilota d’ottenere il foglio rosa e rimettersi al volante con l’istruttore.

Il decreto del Ministero dei Trasporti 15 febbraio 2016, in vigore dal 1° luglio 2016, ha però modificato le modalità di sostenimento degli esami per la revisione delle patenti.

Il candidato che vuole sostenere l’esame di revisione dovrà presentare alla motorizzazione un’apposita istanza – secondo il modulo TT746 – e i seguenti documenti:

  • attestazioni di versamento delle tasse: Versamento redatto su c./c. 9001 Euro 16,20 (in distribuzione presso gli Uffici dell’UMC e gli Uffici Postali – i codici causali non sono obbligatori – i bollettini di conto corrente postale n. 9001 pagati presso Uffici Postali e finalizzati alla richiesta di operazioni di motorizzazione, avranno validità soltanto nel mese in cui avviene il pagamento e nei tre mesi successivi) l’attestazione di avvenuto pagamento deve essere incollata nell’apposito spazio;
  • provvedimento di revisione in originale e fotocopia;
  • certificato medico in bollo (con data non anteriore a tre mesi) in originale e fotocopia, rilasciato dall’Autorità Sanitaria come prescritto sul provvedimento di revisione. Il certificato non è richiesto se non prescritto nel provvedimento suddetto;
  • patente in corso di validità in originale e fotocopia, oppure eventuale provvedimento di sospensione in originale con notifica del ritiro della patente nel caso di sospensione di patente a tempo indeterminato. Se la patente è sospesa a tempo determinato dalla Prefettura, l’esame non può essere sostenuto prima del termine del periodo di sospensione indicato nel provvedimento (al termine del periodo di sospensione l’interessato deve richiedere la restituzione della patente alla Prefettura).

Al fine di non incorrere nella sospensione della patente, la domanda dovrà però essere presentata tempestivamente, cioè entro 30 giorni. Avendo la richiesta validità annuale, il candidato con la patente senza più punti avrà in concreta una sola possibilità di svolgere una prova pratica e una teorica nell’arco di un anno. Il fallimento anche di una sola prova comporterà per il conducente la revoca immediata della patente di guida e l’obbligo di ripresentare una nuova domanda per sostenere successivamente entrambe le prove.

Gli esami di revisione della patente di guida si svolgono in due diversi giorni. Dopo il superamento della prova pratica – anche con veicolo non munito di doppi comandi – il candidato sarà ammesso alla prova teorica. In attesa dell’esame, il candidato potrà – unicamente con l’istruttore a fianco – esercitarsi con il foglio rosa, in caso di patente sospesa o scaduta di validità.

Nel caso in cui la prova pratica avesse esito negativo, sarà revocata la patente di guida del conducente che potrà, eventualmente, tentare di superare nuovamente tutte le categorie. Ma potrà anche solo richiedere anche di superare soltanto alcune delle categorie possedute in precedenza.

L’esame per la revisione della patente, che dovrà essere effettuato secondo il programma per il titolo abilitativo necessario alla guida del veicolo con cui ha commesso l’ultima infrazione, sarà più facile rispetto a quello che invece deve sostenere chi prende la patente per la prima volta. Infatti, il programma è ridotto e perciò il questionario d’esame non verterà su argomenti come l’inquinamento, il pronto soccorso, le strade e la meccanica dei veicoli.

Questo perché, nel perdere tutti i punti della patente, il conducente ha dato prova solo di non rispettare il codice della strada. Pertanto, è proprio su queste tematiche che verterà l’esame per riacquistare i punti. Secondo il Ministero, le nuove disposizioni entreranno in vigore il 3 novembre 2016.

Come recuperare solo una parte dei punti della patente persi?

Nel caso non si fossero perso tutti i punti della patente, ma solo una parte, è altrettanto possibile recuperarli e riportare la patente alla soglia massima di 20 punti. Esistono due vie per farlo – salvo il caso in cui, ovviamente, non siano perso tutti i punti:

Si può frequentare dei corsi speciali presso autoscuole o altri centri autorizzati dal ministero dei Trasporti.  Grazie a questi corsi, chi ha la patente A o B può recuperare 6 punti, mentre si tratta di 9 punti per chi possiede la patente C, C+E, D, D+E o la patente B con il certificato di abilitazione professionale.

In alternativa, nel caso in cui il conducente ricevesse un’altra multa per almeno due anni, c’è il ripristino del punteggio iniziale di 20 punti della patente tutti in una volta. Si tratta indubbiamente di una soluzione più comoda e soprattutto gratuita, perché libera dal bisogno di frequentare i corsi speciali a pagamento.

Redazione

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