Policy aziendali su social media e AI nel marketing digitale

Chi fa marketing nel 2025, fa social media marketing. Piaccia o non piaccia, i social network sono diventati l’arena in cui contendersi clienti.

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Chi fa marketing nel 2025, fa social media marketing. Piaccia o non piaccia, i social network sono diventati l’arena principale in cui contendersi clienti a colpi di like. Ma senza regole interne ben scritte, basta un commento fuori posto o un post improvvido di un collaboratore per trasformare un asset di reputazione in un boomerang. Se poi l’azienda usa intelligenza artificiale per generare contenuti, diventa fondamentale definire chi ha autorità, come si insegna uso corretto e quali tutele attivare quando la tecnologia incontra il marketing. Per approfondire su questi temi abbiamo pubblicato il volume Influencer e intelligenza artificiale, disponibile su Shop Maggioli e su Amazon, pensato per professionisti del diritto e della comunicazione, offre strumenti concreti per orientarsi tra rischi, adempimenti e normative. Ti consigliamo inoltre il Master in Intelligenza Artificiale per imprese, professionisti e avvocati – II edizione.

Indice

1. Perché serve una policy aziendale su social media e IA?


Una buona policy non è un vincolo: è lo strumento operativo fondamentale che consente all’azienda di:

  • proteggere la brand reputation, anche quando un dipendente, per sua curiosità o empatia, scrive qualcosa sui propri canali personali;
  • stabilire regole chiare per l’uso dei social aziendali: chi pubblica, con che tono, e chi ha l’ultima parola in caso di crisi;
  • regolare l’impiego di tool di AI sui contenuti (testi, immagini, video), garantendo trasparenza, controllo sul contenuto e conformità regolamentare;
  • fornire un quadro di riferimento per la formazione e la compliance interna, evitando di improvvisare risposte quando il post diventa virale o discusso.

Per approfondire su questi temi abbiamo pubblicato il volume Influencer e intelligenza artificiale, disponibile su Shop Maggioli e su Amazon, pensato per professionisti del diritto e della comunicazione, offre strumenti concreti per orientarsi tra rischi, adempimenti e normative.

VOLUME

Influencer e intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’influencer marketing, creando nuove opportunità ma anche sfide legali e operative. Questo volume, pensato per professionisti del diritto e del- la comunicazione, offre strumenti concreti per orientarsi tra rischi, adempimenti e normative.Attraverso un percorso approfondito, il libro analizza l’evoluzione storica del fenomeno, l’ascesa degli influencer virtuali e tutti gli aspetti legali relativi all’utilizzo dell’AI nella creazione di contenuti, nella scelta dei creator e nell’ottimizzazione delle campagne.Ampio spazio è dedicato agli strumenti normativi disponibili, con modelli contrattuali aggiornati e schemi di policy aziendali per social media e AI nel marketing digitale.Uno strumento utile per giuristi, professionisti della comunicazione e del digitale che vogliano comprendere e gestire i nuovi scenari del marketing algoritmico.Riccardo Lanzo, Founding Partner dello studio legale Lanzo & Partners e professore a.c. di Diritto del Digital & Influencer Marketing in European School of Economics. Presta assistenza a società nazionali ed internazionali ed è organismo di vigilanza in importanti società, occupandosi anche della redazione di modelli organizzativi ai sensi del D.Lgs n. 231/01. Assiste nella contrattualistica i più importanti Content Creators, Influencers, Agenzie di management e Centri media a livello internazionale con particolare focus su diritti d’immagine e tutela della proprietà intellettuale.

 

Riccardo Lanzo | Maggioli Editore 2025

2. Le sezioni chiave di una policy robusta


2.1 Definizioni e ambito di applicazione
Stabilisci subito cosa copre la policy:

  • Social aziendali (account ufficiali dell’azienda): quali piattaforme, chi pubblica, quali tipologie di contenuto.
  • Social personali dei dipendenti: come evitare che i post personali influenzino negativamente il brand.
  • Strumenti AI usati nel digital marketing: Generatore di testi (es. ChatGPT), tool di image creation (es. Midjourney), automazioni generative varie.

2.2 Ruoli e responsabilità
È essenziale mappare ruoli e responsabilità:

  • Redattore contenuti, community manager, responsabile compliance, DPO.
  • Chi approva il piano editoriale, chi revisiona i contenuti generati da AI, chi verifica l’etichettatura AI‑generated.

2.3 Standard di comportamento e tono di voce
Chiarisci come comunicare: professionalità e coerenza col brand. Regole su:

  • Rispetto della privacy e protezione dei dati (es. nulla di riservato va nei post);
  • Uso corretto del copyright (referenze, musica, immagini);
  • Linee guida su risposta ai commenti negativi o crisi;
  • Coerenza con le normative AGCOM (trasparenza sponsorizzazioni, influencer marketing).

2.4 Uso dell’AI e trasparenza
Regola come si crea, approva e condivide un contenuto generato da AI:

  • Obbligo di etichettare come “AI-generated” ogni post, dove richiesto (in conformità all’AI Act e alle migliori pratiche di trasparenza).
  • Chiarezza sulla paternità creativa: chi prompta, chi modifica, chi approva.
  • Limitazioni sui contenuti sensibili: privacy, data breach, propaganda, deepfake.

2.5 Processi di approvazione e documentazione
Definisci flussi operativi:

  • Prima di pubblicare: revisione interna (legal, comunicazione) di ogni contenuto AI.
  • Registro centrale: indicare data, autore (anche algoritmo), tipologia contenuto, autorizzazioni, trattamento dati.
  • Archivio delle policy AI‑social aggiornato, a norma di AI Act e GDPR integrato.

2.6 Formazione interna
La policy non basta se non è conosciuta:

  • Sessioni periodiche per dipendenti e collaboratori sul corretto uso dei social e degli strumenti AI.
  • Workshop sul riconoscimento di contenuti generati da AI e formazione alla trasparenza.

2.7 Conseguenze delle violazioni
Prevedi un sistema di sanzioni scalare:

  • Richiamo formale per infrazioni lievi (es. mancata etichettatura AI).
  • Misure disciplinari per violazioni gravi (post ritenuto lesivo, diffusione di dati sensibili, mancata approvazione burocratica).

2.8 Revisione periodica della policy
Imposta una data annuale per aggiornare la policy alla luce di:

  • Nuove normative (AI Act, DSA, Direttive UE);
  • Pratiche emergenti nel digital marketing;
  • Feedback dai team marketing e legale.

3. Costruire una policy che integri social e AI


3.1 Integrazione tra policy social e policy AI
Non servono due documenti separati: si crea un unico manuale operativo digitale, che contiene regole su:

  • Chi pubblica cosa e con quali strumenti;
  • Come certificare trasparenza e origine IA;
  • Come trattare i dati personali nei contenuti, in ossequio al GDPR.

3.2 Linguaggio e accessibilità
La policy deve essere funzionale, non burocratica:

  • Usare uno stile chiaro e coerente con il tone of voice del brand;
  • Inserire esempi pratici, tabelle operative, flowchart sul processo di approvazione;
  • Garantire accesso facile (intranet, folder condiviso, app aziendale).

4. Benefici tangibili della policy

  • Reputazione preservata: prevenzione di post impulsivi o contenuti errati che danneggiano il brand;
  • Compliance normativa: aiuto concreto per rispettare AGCOM, GDPR, AI Act (trasparenza AI);
  • Efficienza operativa: chiaro processo decisionale; nessuna pubblicazione “in incognito”;
  • Valorizzazione del creatore umano: anche nel contenuto generato da AI, si attribuisce autorità e tutela.

5. Spunti operativi per DPO e legali aziendali

  • Redigere policy congiunte tra legale, comunicazione, marketing e HR.
  • Inserire clausole nei contratti di UGC e influencer su etichettatura AI e partecipazione creativa umana.
  • Mappare i sistemi AI usati (classificarli secondo l’AI Act come rischiosi, limitati, ecc.).
  • Prevedere audit regolari sulle pubblicazioni AI e sul registro compliance delle fonti.

6. Conclusione: da regole a cultura aziendale


Una social media & AI policy non è un documento da far firmare e archiviare.
È cultura aziendale: serve chiarezza su cosa si può, su chi decide, e sulla tutela del brand. Serve un sistema che riconoscendo la creatività umana, sappia definire la responsabilità e la trasparenza anche quando entra in gioco un algoritmo.
Così il marketing digitale diventa digitale davvero, senza diventare incontrollabile.

Formazione per professionisti


Il Master in Intelligenza Artificiale per Imprese, Professionisti e Avvocati è un percorso formativo avanzato, progettato per fornire alle aziende e ai professionisti del settore legale le conoscenze e le competenze necessarie per orientarsi e utilizzare al meglio le potenzialità dell’AI generativa. Attraverso un approccio pratico, il corso illustrerà i principali tool di AI in uso e mostrerà ai partecipanti come integrare l’AI nei processi lavorativi, migliorando l’efficienza, riducendo i costi e innovando i servizi offerti.
Il corso ha una durata totale di 21 ore, articolate in sette incontri da tre ore ciascuno, e include dimostrazioni pratiche in cui verranno illustrate tecniche per la creazione di Prompt efficaci e un framework per la creazione di un GPT personalizzato, focalizzato sulle esigenze del settore legale.
Grazie all’utilizzo dei più innovativi tool di AI generativa da parte dei docenti, i partecipanti, in aggiunta alle tradizionali dispense e slide, avranno accesso a un kit di risorse interattive basate su AI: GPT conversazionali, notebook di studio su NotebookLM, mappe concettuali dinamiche, framework operativi e strumenti specialistici.
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Avv. Luisa Di Giacomo

Laureata in giurisprudenza a pieni voti nel 2001, avvocato dal 2005, ho studiato e lavorato nel Principato di Monaco e a New York.
Dal 2012 mi occupo di compliance e protezione dati, nel 2016 ho conseguito il Master come Consulente Privacy e nel 2020 ho conseguito il titolo…Continua a leggere

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