Nuovi poteri alla BCE in materia di vigilanza bancaria nell’ambito di un’Unione bancaria

Redazione 16/09/13
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Anna Costagliola

Il 12 settembre scorso il Parlamento Europeo ha approvato il nuovo meccanismo unico di vigilanza bancaria che attribuisce nuovi poteri alla Banca Centrale europea (BCE), mentre le autorità di vigilanza nazionali continueranno a svolgere un ruolo importante nella vigilanza quotidiana e nella preparazione e attuazione delle decisioni della BCE. Il sistema sarà operativo entro la fine del 2014 e rappresenta il primo passo verso la realizzazione dell’Unione bancaria.

In capo alla BCE sono in particolare trasferiti quei compiti di vigilanza essenziali al fine di preservare la stabilità finanziaria e individuare i rischi per la solidità economico-finaziaria delle banche. Sulla spinta della moneta unica e del mercato unico, il settore bancario dell’UE è infatti cresciuto e divenuto sempre più integrato. Molte banche hanno sviluppato attività transfrontaliere crescendo oltre il proprio mercato nazionale.

Visto l’accentramento delle responsabilità monetarie nella zona euro e la più stretta integrazione finanziaria, sussistono rischi specifici in termini di effetti di ricaduta transfrontalieri in caso di crisi bancarie. E’ divenuta pertanto sempre più impellente l’esigenza di un sistema bancario integrato. Garantendo elevati livelli di vigilanza bancaria e di risoluzione delle crisi bancarie nella zona euro, i cittadini e i mercati vengono rassicurati sul fatto che tutte le banche sono soggette ad una regolamentazione prudenziale di elevato livello applicata uniformemente. In futuro il pubblico deve avere la certezza che le banche in difficoltà saranno ristrutturate o liquidate con il minimo di costi a carico del contribuente. Questo futuro sistema contribuirà a creare la fiducia necessaria tra gli Stati membri, presupposto per l’introduzione di meccanismi finanziari comuni di tutela dei depositanti e di sostegno alla risoluzione ordinata delle crisi che toccano le banche in difficoltà.

Il nuovo sistema di vigilanza bancaria prevede l’istituzione di un’autorità unica di vigilanza per l’intero sistema bancario europeo istituita presso la BCE ma totalmente estranea a funzioni di politica monetaria.

In considerazione dell’impatto fortemente innovativo del nuovo sistema, si è deciso di affiancare al trasferimento delle competenze in materia di vigilanza bancaria un controllo democratico sul nuovo supervisore da parte del parlamento Ue. Secondo la nuova normativa, infatti, il Parlamento avrà ampio accesso a molte informazioni relative alle riunioni, attraverso la ricezione di un rapporto completo, incluso un elenco commentato delle decisioni assunte dal Comitato di supervisione. Il presidente del Comitato di Supervisione sarà inoltre tenuto a comparire regolarmente davanti al Parlamento. L’assemblea avrà anche il potere, insieme al Consiglio, di approvare il presidente e il vicepresidente del Comitato di Supervisione e di richiederne la rimozione. I deputati europei potranno ancora investigare su possibili errori da parte del supervisore e porre domande dirette all’autorità di vigilanza.

Secondo il presidente della BCE, Mario Draghi, la data del 12 settembre «segna indubbiamente un passo avanti verso la realizzazione dell’unione bancaria, che costituisce un elemento centrale di un’autentica Unione economica e monetaria». L’impegno di Draghi è quello di adoperarsi con il massimo impegno per far fronte a tutte le esigenze organizzative, al fine di assumere le competenze di vigilanza un anno dopo l’entrata in vigore della normativa, in funzione del ripristino della fiducia nel settore bancario.

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