Ministero del lavoro: pubblicata indagine sulla posizione dell’Italia nel contesto comunitario in tema di povertà ed esclusione sociale

Redazione 11/09/12
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Biancamaria Consales

 

Pubblicato sul sito istituzionale del Ministero del lavoro, il Quaderno della ricerca sociale, n. 17, contenente una indagine sull’incidenza del rischio di povertà dovute anche all’esclusione dal mercato del lavoro.

Nell’ambito delle attività di coordinamento comunitario delle politiche economiche e occupazionali – attività sempre più cruciali nell’attuale fase di prolungata crisi economica e finanziaria – i capi di Stato e di Governo della Unione Europea hanno adottato la cosiddetta Strategia EU2020. Si tratta di una strategia complessa, volta prioritariamente a riportare l’Unione su un sentiero di crescita economica e occupazionale, con un forte ruolo di impulso da parte della Commissione Europea, che nel “semestre europeo” (la prima parte dell’anno) emana “raccomandazioni” ai paesi da recepire nelle sessioni di bilancio nazionali in autunno. In tale contesto, il Consiglio Europeo ha voluto comunque mantenere una visione “sociale” del modello europeo, inserendo tra gli obiettivi della strategia anche la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Tale obiettivo, pur non avendo avuto molta visibilità nei primi due anni della strategia – molto focalizzata sulle misure di consolidamento fiscale, a causa della crisi dell’Euro – rappresenta un importante novità nell’attenzione politica posta al più alto livello dell’Unione.

L’indicatore scelto è in realtà una combinazione di tre indicatori. Quello centrale è il rischio di povertà relativo, già adottato come principale indicatore nell’ambito del metodo di coordinamento aperto comunitario in materia di lotta alla povertà ed anche uno degli indicatori nella lista ristretta di quelli cd. strutturali per il monitoraggio della Strategia di Lisbona, che aveva preceduto EU2020. A tale indicatore consolidato, sono stati affiancati un indicatore di grave deprivazione materiale ed un indicatore di esclusione dal mercato del lavoro, ossia la quota di individui che vivono in famiglie con bassa “intensità di lavoro” . le curatrici dell’indagini hanno in tal modo voluto cogliere anche quella parte di popolazione che, pur in assenza di un rischio di povertà relativo dal punto di vista reddituale, si trova in una condizione di deprivazione diretta ed immediata ovvero è in una condizione di esclusione sociale, soprattutto in chiave prospettica, con riferimento alla partecipazione al mercato del lavoro.

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