Le nuove depenalizzazioni previste dal Governo

Redazione 19/11/15
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Il 13 novembre 2015 il Consiglio dei ministri ha approvato preliminarmente un decreto legislativo recante disposizione in materia di depenalizzazione a norma dell’articolo 2, comma 2, della legge 28 aprile 2014, n. 67. L’obiettivo del provvedimento è quello di trasformare alcuni reati di lieve entità in illeciti amministrativi per rendere più effettiva la sanzione e deflazionare il sistema processuale penale. 

Meglio dunque, nell’idea del Governo, una sanzione certa in tempi rapidi che la minaccia di un processo penale lungo e costoso.

Come si apprende dal sito del Governo, il criterio base è la depenalizzazione dei reati per i quali è prevista la sola pena della multa o dell’ammenda previsti al di fuori del codice penale e una serie di reati presenti invece nel codice penale (c.d. depenalizzazione cieca).

Restano dentro il sistema penale ed esclusi dal provvedimento i reati in materia di:

  • edilizia e urbanistica;
  • ambiente, territorio e paesaggio;
  • alimenti e bevande;
  • salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • sicurezza pubblica;
  • giochi d’azzardo e scommesse;
  • armi ed esplosivi;
  •  elezioni;
  • finanziamento ai partiti;
  • proprietà intellettuale e industriale.

 

Esclusi dalla depenalizzazione i reati di:  

  • immigrazione clandestina;
  • disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone;
  • in materia di stupefacenti: la violazione delle prescrizioni impartite con l’autorizzazione alla coltivazione delle piante da cui si estraggono sostanze stupefacenti.

Le cornici edittali previste sono:

  • sanzione amministrativa da 5.000 a 15.000 euro per le contravvenzioni punite con l’arresto fino a sei mesi,
  • da 5.000 a 30.000 euro per le contravvenzioni punite con l’arresto fino a un anno;
  • da 10.000 a 50.000 per i delitti e le contravvenzioni puniti con un pena detentiva superiore ad un anno.

Il provvedimento passerà ora all’esame delle competenti commissioni parlamentari per approdare nuovamente al Consiglio dei ministri per la definitiva approvazione.

Redazione

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