Lavoro: pubblicato il primo quaderno di monitoraggio della riforma

Redazione 28/01/14
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Biancamaria Consales

Pubblicato il primo quaderno che compie un bilancio di sintesi sul primo anno di applicazione della L. 92/2012, che ha previsto l’istituzione di un tale Sistema, attuando così le raccomandazioni dell’Unione Europea.

“Il monitoraggio e la valutazione delle riforme legislative – ha dichiarato il Ministro Giovannini –  costituiscono uno strumento indispensabile per migliorare la produzione normativa e accrescere l’efficacia degli interventi, soprattutto in presenza di risorse scarse”.

Il documento elenca i primi provvedimenti adottati da giugno fino a quelli contenuti nella Legge di stabilità, finalizzati alla riduzione del costo del lavoro, in particolare su quello stabile e per i giovani neoassunti,  all’aumento della flessibilità in entrata (semplificazione del contratto di apprendistato, eliminazione di restrizioni sui contratti a termine, ecc.), a promuovere l’imprenditoria giovanile, al sostegno a persone disabili e non autosufficienti, allo sviluppo di forme di reddito minimo, soprattutto per famiglie bisognose con figli.

“Il mercato del lavoro è una rete complessa – afferma il Ministro – fatta di nodi, connessioni, soggetti che si scambiano informazioni per cercare/offrire lavoro, ormai anche su base sovranazionale. L’Italia soffre un ritardo storico in questo campo, aggravato dalla dispersione delle competenze in materia tra livelli istituzionali centrali e locali (Stato, Regioni, Province). Portare in un biennio tale sistema ad un livello qualitativo analogo a quello dei principali Paesi europei (Francia, Germania, Regno Unito) richiede uno sforzo eccezionale, fatto di modifiche normative, ma anche di innovazione tecnologica, formazione degli operatori, coinvolgimento delle parti sociali”.

Sono stati evidenziati i tre passi realizzati nel 2013 per intensificare le politiche attive: creazione presso il Ministero del Lavoro della “Struttura di missione” con numerosi e ampi compiti in questa materia; definizione del Piano per la Garanzia Giovani approvato dalla Commissione Europea; istituzione di un nuovo fondo per finanziare iniziative di politiche attive, anche sperimentali, di ricollocazione dei lavoratori disoccupati o fruitori di ammortizzatori sociali.

Il Ministro ha, poi, segnalato l’importanza di azioni miranti ad aumentare l’occupabilità delle persone e l’efficienza del mercato del lavoro per far crescere l’occupazione e delinea tre obiettivi prioritari:

a)      aumentare le opportunità di chi oggi è disoccupato o inattivo;

b)      accrescere la ri-occupabilità di chi oggi fruisce di ammortizzatori sociali;

c)      ridurre il rischio di perdita del posto di lavoro di chi è occupato e aumentare le tutele per i lavoratori e i poveri di oggi e di domani.

Fondamentali, in questa prospettiva, saranno, dunque l’orientamento al lavoro realizzato a partire dalla terza media e la generalizzazione dell’alternanza formazione-lavoro; il miglioramento del sistema della formazione professionale gestita dalle Regioni e da altri organismi pubblici e privati; la costruzione di sistemi informativi integrati e disponibili per tutti i nodi del sistema istruzione-formazione-lavoro, incentrati sulla “Banca dati delle politiche attive e passive”, fulcro del nuovo sistema dei servizi al lavoro che verrà sperimentato con la Garanzia Giovani, e il potenziamento della piattaforma nazionale per l’incontro tra domande e offerte di lavoro; ed, infine, la semplificazione degli adempimenti amministrativi richiesti alle imprese per la gestione di pratiche di tipo lavoristico, così da abbattere i costi da esse sostenute.

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