Lavoro minorile: in Italia si stimano 336 mila casi

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Sono diversi i bambini e gli adolescenti impegnati nella ristorazione e nella vendita al dettaglio, nelle attività in campagna, in cantiere e nell’attenzione con continuità di fratelli, sorelle o parenti.

Indice

1. Un fenomeno allarmante


Secondo fonti AGI, il lavoro minorile rappresenta un fenomeno di carattere globale che non ha risparmiato l’Italia, dove risulta diffuso ma ancora in larga parte sommerso e invisibile.
Si stima che nel nostro Paese 336 mila minorenni tra i 7 e i 15 anni abbiano avuto esperienze di lavoro, continuative, saltuarie oppure occasionali.
Equivale al 6,8% della popolazione di quell’età, quasi 1 minore su 15, tra i 14 e i 15 anni ha dichiarato di svolgere o avere svolto un’attività di lavoro.
Un cospicuo gruppo, pari al 27,8% ha svolto lavori marcatamente dannosi per i percorsi educativi e per il benessere psicofisico, perché svolti in modo continuativo durante il periodo scolastico, in orari notturni, oppure, perché percepiti dagli stessi intervistati come pericolosi.
Dalle stime effettuate si tratta di circa 58 mila adolescenti.


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2. La ricerca di Save the Children


La ricerca, condotta a dieci anni di distanza dalla presentazione delle notizie relative alle ultime ricerche sul lavoro minorile in Italia da Save the Children, lOrganizzazione internazionale che da più di 100 anni si preoccupa di salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, si propone come obiettivo la definizione dei contorni del fenomeno, la comprensione delle caratteristiche, l’evoluzione nel tempo e le connessioni con la dispersione scolastica, cercando di sopperire almeno in modo parziale alla mancanza di una rilevazione sistemica di informazioni sull’argomento in Italia.
Sono emerse anche altre forme di lavoro online, pari al 5,7%, come la realizzazione di contenuti per social o videogiochi, o il reselling di sneakers, smartphone e pods per sigarette elettroniche.
Nel periodo nel quale lavorano, più della metà degli intervistati lo fa ogni giorno o qualche volta alla settimana e circa 1 su 2 lavora più di 4 ore al giorno.
Le informazioni della ricerca verranno messi a disposizione sul datahub di Save the Children, un portale nato con l’intento di monitorare le disuguaglianze, mappare i territori a rischio, orientare le politiche e l’azione sociale, costruire una conoscenza condivisa del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.
Nello studio portato avanti da parte dell’Organizzazione, è stata indagata anche la relazione tra lavoro e giustizia minorile, mettendo in evidenza un forte legame tra esperienze lavorative molto precoci e coinvolgimento nel circuito penale.
Quasi il 40% dei minorenni e giovani adulti presi in carico dai Servizi della Giustizia Minorile,nello specifico, più di uno su tre, ha affermato di avere svolto attività lavorative prima dell’età legale consentita.
Tra loro, più di un minorenne su dieci, ha iniziato a lavorare all’età di 11 anni o prima e più del 60% ha svolto attività lavorative dannose per lo sviluppo e il benessere fisico e psichico.
I settori nei quali primeggia il fenomeno del lavoro minorile, sono la ristorazione pari al 25,9% e la vendita al dettaglio nei negozi e attività commerciali, pari al 16,2%, seguiti dalle attività in campagna, pari al 9,1%, in cantiere, pari al 7,8%, dalle attività di cura con continuità di fratelli, sorelle o parenti, pari al 7,3%
Sono emerse anche altre forme di lavoro online, pari al 5,7%, come la realizzazione di contenuti per social network o videogiochi, oppure, il reselling di sneakers, smartphone e pods per sigarette elettroniche.
Dall’indagine è emerso che nella maggior parte dei casi gli intervistati che lavorano o hanno lavorato durante l’anno precedente la rilevazione, lo fa durante i giorni di scuola, e tra loro il 4,9% salta le lezioni per recarsi sul luogo di lavoro.
Dalle informazioni raccolte si deduce che sia abbastanza elevata la percentuale di minorenni  bocciata durante il percorso scolastico, ed è stata calcolata come più che doppia la percentuale di minorenni con esperienze lavorative intraprese prima dell’età legale consentita, che hanno interrotto temporaneamente la scuola secondaria di primo o secondo grado, rispetto ai pari età privi di esperienze di carattere lavorativo.

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Codice della Famiglia e dei Minori 2023 e legislazione speciale

Questo volume nasce con l’intento di fornire un fondamentale strumento di studio e di lavoro inerente alla disciplina del diritto di famiglia e, in buona parte, anche alla materia delle successioni nonché dei minori e della loro tutela, alla luce della imponente “riforma Cartabia”.Oltre alle norme fondamentali, a quelle dei codici civile e penale e di procedura, nell’opera sono presenti le principali leggi complementari, le direttive e i regolamenti europei, le convenzioni internazionali.Il testo si rivolge specificamente agli avvocati, ai magistrati, ai notai, ai docenti e agli studenti universitari, agli operatori dei servizi sociali, ai concorrenti ai pubblici concorsi.La ripartizione per argomenti ordinati alfabeticamente consente un’agevole consultazione del testo.Fra le discipline contenute nel volume, ricordiamo: • Aborto • Adozione • Cittadinanza • Consultori familiari • Diritto internazionale privato • Donazione di organi • Famiglia e regime patrimoniale (family act) • Immigrazione • Legge “dopo di noi” • Locazione immobiliare • Maternità e paternità • Matrimonio concordatario • Mediazione e conciliazione • Morte • Negoziazione assistita • Parità uomo donna • Procreazione assistita • Passaporti • Privacy • Processo minorile • Riforma Cartabia • Scioglimento del matrimonio • Sottrazione e rimpatrio dei minori • Stato civile e anagrafe • Successioni • Testamento biologico • Tutela dei minori • Unioni civili e convivenze • Violenza contro le donne e in famiglia.Chiudono il volume l’indice cronologico e un dettagliato indice analitico.Luigi TramontanoGiurista, già docente a contratto presso la Scuola di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza è autore di numerosissime pubblicazioni giuridiche ed esperto di tecnica legislativa, curatore di prestigiose banche dati legislative e direttore scientifico di corsi accreditati di preparazione per l’esame di abilitazione alla professione forense.

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Dott.ssa Concas Alessandra

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