La residenza è il luogo in cui una persona ha la propria dimora abituale, ossia il centro principale della sua vita personale e familiare. In Italia, la sua definizione è contenuta nell’art. 43, comma 2, del Codice Civile, che stabilisce che “la residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale”. Si tratta di un concetto giuridico con rilevanza in diversi ambiti del diritto, tra cui quello amministrativo, fiscale, civile e penale.
Indice
1. Disciplina normativa
Dal punto di vista amministrativo, la residenza è registrata nei registri dell’Anagrafe della Popolazione Residente (APR) del Comune di appartenenza, come previsto dal D.P.R. n. 223/1989 (Regolamento Anagrafico della Popolazione Residente). Ogni cittadino ha l’obbligo di comunicare il proprio trasferimento di residenza all’ufficio anagrafe del Comune entro 20 giorni dal cambio di dimora abituale.
2. Differenza tra residenza, domicilio e dimora
Nel linguaggio comune, i concetti sopra citati sono spesso utilizzati come sinonimi, ma in diritto hanno significati distinti:
- Residenza: è il luogo in cui la persona vive stabilmente e si presume vi svolga la maggior parte delle attività quotidiane.
- Domicilio: secondo l’art. 43, comma 1, c.c., è il luogo in cui una persona ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi, che può essere diverso dalla residenza. Ad esempio, un avvocato può avere il domicilio professionale in una città diversa da quella della sua residenza.
- Dimora: indica il luogo in cui una persona si trova temporaneamente senza che vi sia un’intenzione di stabilità (es. una vacanza o un soggiorno lavorativo temporaneo).
Questa distinzione è particolarmente rilevante in materia di notificazioni, di determinazione della competenza territoriale nei procedimenti civili e penali e in ambito fiscale.
3. Cambiamento: la procedura anagrafica
Il trasferimento di residenza avviene mediante una dichiarazione da presentare presso il Comune di destinazione, che avvia il procedimento di iscrizione nei registri anagrafici. Il Comune di nuova residenza comunica il trasferimento al Comune di provenienza, che procede alla cancellazione dell’interessato.
Dal 2012, grazie all’art. 5 del D.L. n. 5/2012, convertito nella Legge n. 35/2012, la registrazione della nuova residenza deve essere effettuata entro due giorni lavorativi dalla presentazione della domanda, con effetti immediati. Tuttavia, il Comune ha 45 giorni per verificare la veridicità delle informazioni fornite, potendo disporre accertamenti anche tramite la polizia municipale. Se il trasferimento risulta inesatto o fittizio, il Comune può annullare d’ufficio la registrazione.
4. Rilevanza giuridica
Ambito civile e familiare
Ha particolare importanza nel diritto civile, poiché determina:
- Il foro competente per le cause civili, salvo diversa disposizione di legge (art. 18 c.p.c.).
- Il luogo in cui devono essere eseguite le notificazioni degli atti giudiziari.
- La determinazione della competenza territoriale in materia di separazioni e divorzi.
Ambito fiscale
Si dimostra fondamentale per l’individuazione del domicilio fiscale, che per le persone fisiche coincide con il Comune di residenza anagrafica (art. 58 D.P.R. 600/1973). Ciò ha implicazioni per la tassazione e per l’applicazione delle imposte locali, come l’IMU e la TARI.
Ambito penale
Nel diritto penale, può incidere sulle modalità di esecuzione delle pene e sulla competenza territoriale dei tribunali. Inoltre, la falsificazione delle dichiarazioni di residenza può configurare il reato di falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale (art. 495 c.p.).
Ambito elettorale
Determina il diritto di voto in una specifica circoscrizione elettorale. I cittadini residenti all’estero, iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), possono votare per corrispondenza o rientrare in Italia per esercitare il diritto di voto.
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