La differenza tra impresa, azienda e ditta

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Nell’immaginario collettivo impresa e azienda sono due termini che possono essere utilizzati per indicare la stessa cosa. Questa rappresenta una convinzione diffusa anche tra molti imprenditori che ancora non conoscono quale sia la differenza tra impresa e azienda. Considerare i due termini come sinonimi è uno degli errori più frequenti che vengono fatti in ambito imprenditoriale. A questo proposito risulta essere di aiuto il diritto commerciale che, tra le altre cose, definisce i significati di impresa e azienda evidenziando quali siano le differenze. 

Indice

1. La definizione di Impresa


Per capire qual è la differenza tra impresa e azienda iniziamo con il vedere qual è il significato preciso di entrambi i termini. In entrambi i casi la definizione di impresa e azienda è definita dal codice civile. Con il termine impresa si intende qualificare l’attività professionale organizzata per produrre o scambiare beni o servizi. Sulla base del dettato previsto dall’articolo 2082 del Codice civile, che definisce quali sono gli attributi dell’imprenditore, si può dedurre quale sia il significato di impresa. L’articolo 2082 del codice civile, rubricato “imprenditore”, recita: È imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Si può affermare che per impresa si intenda l’attività economica, svolta dall’imprenditore, che deve avere determinate caratteristiche. Deve essere organizzata, essere condotta professionalmente, avere come obiettivo lo scambio di beni o servizi. Si può dire che l’impresa sia l’attività esercitata dall’imprenditore. L’azienda è il mezzo concreto, attraverso immobili, sedi, attrezzature, impianti, personale, metodi, procedure, risorse, con il quale si esercita l’impresa. Non sempre le imprese sono esercitate mediante un’azienda (tipico caso dell’impresa individuale) e non sempre l’imprenditore è anche il proprietario dell’azienda. Ci sono alcune aziende che non sono imprese. L’impresa è caratterizzata da un determinato scopo, la produzione o scambio di beni o servizi), e dalle conseguenti modalità adottate per il suo raggiungimento, vale a dire organizzazione, economicità e professionalità, attraverso l’impiego di fattori produttivi, che sono capitale, mezzi di produzione, materie prime e forza lavoro, e relativi investimenti. È fondamentale che l’impresa procuri capitale sufficiente a coprire e superare il costo delle spese di produzione, vale a dire che produca un guadagno o profitto o utile. Se questa non è più in grado di sopportare la spesa finisce inevitabilmente con il fallire. L’impresa può essere definita come un sistema sociale-tecnico aperto. Per sistema si intende un complesso di parti interdipendenti rispetto a un comune obiettivo. Nello specifico, trattandosi di un sistema tecnico-sociale le parti sono costituite da beni quali attrezzature e conoscenze alle quali si affiancano le risorse umane, legate da rapporti sociali. Un sistema aperto è un metodo di gestione delle risorse che consiste nello scambio con l’esterno di conoscenza e produzione. L’impresa può essere considerata come un complesso di interdipendenze tra beni e persone che lavorano scambiando con l’esterno conoscenze e produzione perseguendo lo stesso obiettivo, vale a dire la produzione di valore. Tipicamente l’impresa, nell’ambito della sua attività economico-produttiva, agisce nel mercato, che la spinge continuamente al miglioramento del proprio processo produttivo in termini di qualità di prodotto ed efficienza e in innovazione attraverso ricerca e sviluppo, tipicamente ricorrendo a varie possibili forme di investimento. Con il termine core business si intende l’insieme delle attività principali che contribuiscono maggiormente alla produzione del fatturato. Ad esempio il core business di un’azienda automobilistica è produrre automobili. Per un’impresa manifatturiera l’eventuale ricavo da affitto di un immobile non è attività di business. In relazione a un’azienda, i processi di business sono quelli, operativi, che realizzano concretamente il prodotto e conseguono la soddisfazione del cliente, l’amministrazione e finanza, ad esempio, non è un processo di business. 

2. I tipi di impresa 


Si parla di impresa individuale (forma individuale) quando il soggetto giuridico è una persona fisica che risponde con i suoi beni delle eventuali mancanze dell’impresa. In simili casi non c’è un’autonomia patrimoniale dell’impresa e se questa viene dichiarata fallita, anche l’imprenditore fallisce. Sono concettualmente simili all’impresa individuale quella familiare e quella coniugale, formata da marito e moglie. Spesso cadendo in errore l’impresa individuale è confusa con la ditta individuale. La ditta individuale può anche non svolgere attività d’impresa, e non rivestire la qualifica di impresa individuale, mentre l’impresa individuale è sempre una ditta individuale. 

3. La definizione di azienda 


La parola italiana “azienda” è derivata dal termine spagnolo hazia, successivamente diventato hacienda, dal latino facienda, “cosa da farsi, faccende”. Il codice civile, all’articolo 2555 rubricato “ nozione” recita: L’azienda è il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa. L’azienda, di conseguenza, non è un’attività svolta dall’imprenditore, ma è l’insieme dei beni sia materiali, come mobili e immobili, sia immateriali, utilizzati dall’imprenditore. Un’azienda, ramo d’azienda se si tratta di una parte della medesima, solitamente preposta ad attività specifiche, è un’organizzazione di beni e capitale umano finalizzata alla soddisfazione di bisogni umani attraverso la produzione, la distribuzione o il consumo di beni economici e servizi verso clienti, strutturata secondo una certa organizzazione aziendale e amministrata secondo una certa amministrazione aziendale da parte del management aziendale. Il soggetto che conduce l’attività economica è detto imprenditore, mentre le funzioni che l’azienda esercita per il raggiungimento degli obiettivi prefissati sono dette funzioni aziendali realizzate attraverso processi aziendali che seguono un’accurata pianificazione aziendale. Un’azienda può appartenere a uno qualunque dei settori del sistema economico. Settore primario, ad esempio allevamento, settore secondario, ad esempio industria, settore terziario ad esempio società di servizi. 

3. La classificazione delle aziende


Le aziende possono essere classificate secondo vari metodi. In relazione all’attività economica,  in relazione al fine, in relazione al soggetto economico (ad esempio imprenditore, pubblica amministrazione, in relazione al soggetto giuridico, società, holding, in relazione alla dimensione. 

4. La ditta


La ditta è il nome commerciale dell’imprenditore e lo individua come soggetto di diritto nell’esercizio di un’attività d’impresa. L’articolo 2563 del codice civile, rubricato “ditta” recita: L’imprenditore ha diritto all’uso esclusivo della ditta da lui prescelta. La ditta, comunque sia formata, deve contenere almeno il cognome o la sigla dell’imprenditore, salvo quanto è disposto all’articolo. La ditta è trasferibile, ma, secondo l’articolo 2565 del codice civile, insieme all’azienda.

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Dott.ssa Concas Alessandra

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