Inaugurazione anno giudiziario CNF: discorso sulle difficoltà della giustizia

Scarica PDF Stampa

La presidente del Consiglio Nazionale Forense Avv. Maria Masi, nel suo discorso all’inaugurazione dell’anno giudiziario ha affermato che l’anno trascorso per la Giustizia è stato caratterizzato da molti ostacoli che hanno minato e incrinato il precario rapporto di fiducia con i cittadini.
La Presidente ha detto che le risorse e le strutture sono inadeguate e nei processi civili e penali l’esercizio dell’attività di difesa rischia di diventare ancora più marginale.

Indice

1. La Riforma Cartabia


La Riforma Cartabia prende il nome dall’ex ministro della Giustizia del governo Draghi, Marta Cartabia e mira a velocizzare i tempi del processo civile, prendendo in considerazione alcuni aspetti dell’iter processuale e prevedendo un progressivo aumento della digitalizzazione dei processi.
La Riforma conferma che la prescrizione del reato resta bloccata dopo la sentenza di primo grado, sia essa di condanna sia di assoluzione, ma modifica il decorso successivo alla pronuncia.
Più nel dettaglio viene imposto un limite di tempo massimo per il giudizio d’Appello e di Cassazione.  


Potrebbero interessarti anche: Inaugurazione dell’anno giudiziario 2023

2. Gli argomenti affrontati nella sua relazione dalla Presidente del CNF Avv. Maria Masi


Nel suo discorso di inaugurazione, l’ultimo della sua presidenza, l’Avv. Maria Masi ha lanciato un attacco pesante contro le riforme penale e civile appena entrate in vigore. 
Secondo la Presidente del Consiglio Nazionale Forense (CNF) nel processo civile “riformato”, ola parte essere evidenti i denunciati difetti di coordinamento tra le fonti, emerge in modo chiaro “l’attuale inadeguatezza di strutture e di risorse”.
La stessa inadeguatezza che ancora impedisce l’attuazione delle norme che invece regolano il nuovo processo penale”.
Sempre ad avviso della rappresentante degli avvocati, “nel processo civile l’esercizio dell’attività di difesa rischia di essere e di diventare ancora più marginale, esposta irragionevolmente ad essere giudicata temeraria. Riti disseminati di decadenze, oneri, spettri di inammissibilità rendono l’ambito di operatività inquinato da troppe variabili”.
La Presidente ha aggiunto che “la stessa inadeguatezza ancora impedisce l’attuazione delle norme che invece regolano il nuovo processo penale.
Nel processo civile l’esercizio dell’attività di difesa rischia di essere e di diventare ancora più marginale, esposta irragionevolmente ad essere giudicata temeraria”.
Rivolgendosi al legislatore l’Avv. Masi ha sostenuto che “in nome di una sovranità, certamente legittima ma eccessivamente astratta, autorevole ma a tratti apparsa autoritaria sono stati imposti limiti, tempi e obiettivi, utilizzando, sin troppo lo strumento certamente poco incline alla concertazione della decretazione d’urgenza che di fatto ha ridimensionato, o peggio contratto, sia la discussione sia una serena valutazione delle conseguenze e soprattutto dei rischi a cui è stata esposta la Giustizia nel suo insieme.
L’errore di fondo è stato il tema ideologico sotteso alle riforme che il Cnf ha rappresentato e denunciato nelle occasioni utili”.
Come scrive editorialedomani.it, nella relazione, sono stati forniti anche i dati aggiornati sulla professione.
Su 244.637 avvocati totali, ci sono 116.342 donne e 128.295 uomini, rispettivamente il 47,56 per cento e il 55,44 per cento degli iscritti.
Il maggior numero di avvocati esercita al Sud, seguito dal Nord est, dal Centro e dal Nord ovest.
In ogni area geografica gli avvocati under 50 sono più numerosi degli over 50, rappresentando più della la metà degli iscritti.
I praticanti iscritti nell’apposito registro sono oggi 56.057, dei quali le donne rappresentano più del  60 per cento, con una diminuzione rispetto a marzo 2022 di 3 punti percentuali. 

Dott.ssa Concas Alessandra

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento