Il sistema giuridico quale attrattore

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Considerando i rapporti sociali quale un sistema costituito da sub-sistemi l’insieme delle regole normative che lo innervano acquista a sua volta una valenza sistemica di stabilizzazione come tale risulta costituito da tanti sub-sistemi quanti in teoria vengono a crearsi nella struttura sociale.

Le organizzazioni che si esprimono dalle varie strutture sociali nel creare fluttuazioni creano la necessità dell’attivazione di attrattori sociali che giuridicamente sono le strutture burocratiche e giudiziarie, queste sono impostate come strutture complicate tuttavia teoricamente perfettamente controllabili mediante appositi processi (parametri di controllo), nella realtà anch’esse si risolvono in strutture complesse agendo in contesti che ne condizionano il funzionamento così che agli input non corrispondono agli output; si avranno sistemi che sebbene forniti di una logica meccanica, se isolati, calati nell’ambiente in interazione con altri sistemi acquisiranno una logica probabilistica adattiva.

I feedback se non ritornano nella qualità sociale, come nella fiscalità, si risolvono nella stasi e nella fragilità sistemica nel confronto di altri sistemi, le biforcazioni catastrofiche che si presenteranno potranno quindi non risolversi in qualcosa di creativo ma nel livellamento verso il basso della complessità (Gandolfi), con un rischio primario per i singoli elementi e un rischio profondo per il sistema, ma nell’ipotesi opposta la riorganizzazione che avverrà porterà a migliorare almeno, o l’elaborazione delle informazioni o la gestione delle risorse o, infine, la gestione dei materiali.

Come ci ricorda Heisemberg è il nostro metodo di osservazione e valutazione che dà una lettura alle nostre percezioni, così che l’epistemologia, ossia la comprensione del processo di conoscenza, deve diventare parte integrante nella descrizione della valutazione degli eventi in quanto la identificazione di questi con configurazioni specifiche dipende dal processo di conoscenza dell’osservatore (Capra), vi sono quindi due aspetti di pensiero uno contestuale centrato sulle relazioni, l’altro di processo della conoscenza.

Lo spostamento dell’osservazione dall’evento alle relazioni avviene su due piani, rispetto alle relazioni dell’evento sul singolo piano e rispetto alle relazioni sui vari piani del sistema, la struttura del tutto appare così un complicato sovrapporsi, combinarsi e alternarsi di eventi (Heisemberg), in cui la comprensione non può limitarsi all’analisi ma deve spostarsi all’insieme in questo fondamentale è la cultura che dall’esperienziale nel creare le idee crea l’informazione (Boszak), la quale non risulta pertanto qualcosa di neutro fondata su dati astratti ma bensì una trasmissione innanzitutto di valori.

Vi è quindi un continuo modificarsi dell’ambiente per opera dell’uomo e questo a sua volta viene a riflettersi sulle relazioni instaurate a seguito degli eventi, il pensiero ha in questo una valenza di fisicità derivante dalle emozioni proprie delle sensazioni, vi è pertanto un coniugarsi in feedback fra razionalità ed emozioni e tra azione umana ed ambientale, i livelli vengono quindi a sovrapporsi.

Ogni struttura è di per sé dissipativa e solo il crescere del flusso di risorse e materia che la attraversa ne può aumentare la complessità, ma la qualità può derivare solo in una competizione tra strutture che al fine di mantenere in omeostasi il sistema nell’insieme non può che essere regolamentato, ne deriva pertanto la necessità di una logicità della formazione secondo una coerenza culturale.

Se il sistema normativo si può considerare di per se stesso come un programma, il sistema giuridico non è che una rete interconnessa con anelli di retroazione in cui solitamente le perturbazioni modificano leggermente la funzionalità della rete mantenendola nell’ambito degli attrattori originali, tuttavia il ripetersi di alcuni eventi possono spingere la rete verso nuovi bacini di attrazione determinando nuovi schemi di comportamento periodico (Capra), il diritto è parte del mondo da noi generato collettivamente in quanto è un modo di unificare i “singoli mondi” in “un mondo”. (Teoria di Santiago).

Le certezze che possono esserci per un singolo elemento vengono meno nell’insieme in cui subentra la probabilità nell’evoluzione verso un possibile equilibrio (Prigogine), lo stesso dicasi per la norma in cui l’applicazione all’evento ne determina il “collasso interpretativo” uscendo dalla probabilità del sistema nel rapporto con gli altri sistemi, vi è quindi un elemento che viene a temperare la tecnicità giuridica che Weber pone alla base del potere burocratico, quale espressione di una necessità di certezza relazione nei moderni sistemi economici, la ratio della potenza organizzativa può trasformarsi tuttavia in una gabbia dal “destino ineludibile”auto legittimante, fondata su una coniugazione tra tecnicità giuridica e tecnologia, un potere burocratico che si declina sia nelle organizzazioni pubbliche che private in una pretesa monopolistica (Rossi).

La fragilità di un sistema è anche frutto di una standardizzazione eccessiva in cui viene meno la qualità creativa, la possibilità di una specificità innovativa che costituisca nuovo elemento aggregatore, stimolo per nuove avventure della mente che nel sistema si trasforma in adattabilità, questo non può tuttavia essere un fare per fare, privo di qualità progettuale, il cui esito ultimo è lo sfasciare, il dissolversi inavvertito nella caoticità.

Secondo il modello multilivello culturale in ogni organizzazione vi è una base costituita dai valori dominanti su cui poggiano riti e cerimonie, simboli, linguaggi e miti, ideologie, status e strategie di selezione ed organizzazione, a questi aspetti interni alla socializzazione corrispondono le modalità di implementazione visibili agli osservatori esterni (Tosi – Pilati), il modificarsi dell’aspetto culturale porta alla modifica della struttura complessa sociale secondo una relazione circolare a feedback, la riuscita in termini utilitaristici dei tentativi dei singoli o gruppi di forzare relazioni e regole possono essere riassorbite dal sistema o al contrario portano alla modifica relazione del livello di sistema superiore con la modifica o creazione di nuovi attrattori, tuttavia il venire meno delle risorse disponibili con l’esaurimento delle fonti conduce al collasso del sistema per l’impossibilità di soddisfare la piramide dei bisogni di Maslow (Làszlò).

Il sistema a seguito dei comportamenti opportunistici affiancati dall’inadeguatezza strutturale non è più in grado di effettuare una selezione efficiente basata sui meccanismi della repressione, delle procedure, dell’ideologia e delle strutture (Offe), venendo meno la qualità delle cinghie di trasmissione istituzionali dei partiti, delle chiese e delle associazioni, in cui la tecnologia viene a creare una continua innovazione relazionale nella quale vi è una liquidità nei confini (Bauman) che può portare a una indeterminazione culturale fondata su un senso di potenza dai limiti infiniti, si creano pertanto biforcazioni tra l’intraprendenza cooperativa e quella auto-referente nella quale viene meno responsabilità e cooperazione.

La normativa acquista un significato reale solo nel momento in cui trova attuazione, nella quale avviene il coagularsi degli interessi che la sosterranno e in cui si convoglieranno i fattori organizzativi “soft”, cultura, clan, significati e appartenenza sociale, con quelli “hard”, strutture e sistemi operativi o di controllo (Mc. Kinsey), quello che avviene in un sistema complesso non è la “libertà da” ma la “libertà di” che permette la necessaria flessibilità rispetto a determinati vincoli introducendo la capacità di produrre “vincoli precisi ma al contempo diversificati”, se ne creano pertanto di dinamici che possono essere imposti nei sistemi complicati dall’alto verso il basso ma nei sistemi complessi sono generati intrinsecamente e mantenuti dai livelli inferiori, in questo vi è l’intreccio tra sistemi normativi complicati imposti e sistemi socio-giuridici che generano dei vincoli intrinseci con capacità di autorganizzazione (Deacon).

Dott. Sabetta Sergio Benedetto

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