Il processo verbale

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Il significato del termine processo verbale potrebbe ingannare chi lo legge, perché al contrario di quello che potrebbe sembrare è relativo a una documentazione scritta.

Spesso al fine di sottolineare l’importanza di un’affermazione riportata per iscritto, si utilizza il brocardo latino “verba volant, scripta manent”, che significa “le parole volano, gli scritti restano”.

In ambito giuridico un simile approccio può risultare ancora di più pieno di rilievo, visto che in simili contesti l’importanza dell’atto scritto è determinante non esclusivamente come prova di una determinata attività, e di come sia stata regolata tra le parti, ma anche dal lato processuale.

Nei giudizi l’oralità non deve essere confusa, da coloro che non sono esperti del campo, con l’assenza di atti scritti che attestino quello che in modo concreto sia avvenuto in sede di giudizio.

In questi frangenti la documentazione scritta dello svolgimento di una attività diventa fondamentale, non esclusivamente per ricostruire quello che in realtà sia accaduto ma anche per il fatto che, a seconda del soggetto che verbalizza e in base alla sua natura giuridica, il processo verbale può avere un valore legale che riveste estrema importanza.

In questa sede vedremo di comprendere in modo specifico in che cosa consiste il processo verbale, che cosa significa processo verbale, chi redige il processo verbale e il valore di prova del processo verbale.

In che cosa consiste il processo verbale

Il processo verbale, comunemente noto come verbale, è il documento che contiene una verbalizzazione, atto giuridico che consiste nella narrazione in forma scritta, in modo sintetico ma fedele, fatta dalla persona incaricata, di dichiarazioni, azioni o altro avvenuti in sua presenza, allo scopo di ricordarli e costituirne prova.

I tipici esempi sono il verbale della seduta di un collegio, redatto dal suo segretario, e il verbale dell’udienza tenuta da un giudice, monocratico o collegiale, redatto, nell’ordinamento italiano, dal cancelliere.

Spesso il processo verbale è redatto da un funzionario pubblico e la verbalizzazione è atto amministrativo o processuale, ma non mancano eccezioni, basti pensare alla verbalizzazione della seduta del consiglio di amministrazione di una società per azioni, che è atto di diritto privato,

In determinati casi il processo verbale, redatto da un funzionario pubblico o da un privato che esercita una funzione pubblica, è diretto a dare certezza legale dei fatti documentati e ne fa prova legale, mentre, altre volte, il suo valore probatorio è riposto alla valutazione del giudice. Nell’ordinamento italiano, ad esempio, sono atti pubblici e danno certezza legale i processi verbali redatti dal cancelliere e dall’ufficiale giudiziario.

La verbalizzazione è una dichiarazione di scienza, perché chi redige il processo verbale, attraverso lo stesso manifesta la conoscenza di atti o fatti giuridici.

Si tratta di un atto giuridico, che produce gli effetti giuridici stabiliti dall’ordinamento, indipendentemente dalla volontà di chi lo redige.

L’atto giuridico di verbalizzazione deve essere tenuto distinto dagli atti documentati nel verbale, i quali possono anche essere negoziali.

Quando l’atto verbalizzato può essere provato in modo esclusivo con il verbale, la distinzione, anche se non viene meno sul piano concettuale, tende a sfumare, perché questo non è nel verbale e non è nell’atto.

A volte è prescritto che il processo verbale sia formato in contraddittorio con altri soggetti, i quali hanno diritto di fare inserire nel verbale le loro dichiarazioni, cosiddette dichiarazioni a verbale, che possono anche essere in contrasto con quelle del verbalizzante.

In questo modo il verbale stesso svolge anche una funzione di garanzia reciproca.

 

Cosa cosa significa processo verbale

Per capire che cosa significa processo verbale è necessario fare subito una precisazione.

Il termine processo in questo caso è fuorviante, non deve essere identificato con il procedimento giudiziario, con una causa davanti a un giudice in tribunale.

In un simile contesto la parola processo, deve essere intesa come significato di procedura e procedimento.

Ad esempio, quando si utilizza il termine processo in relazione a un processo chimico, a una procedura di smaltimento oggetti.

Si sta parlando di termini di utilizzo quotidiano, non di un processo in un’aula giudiziaria, anche se in concreto questa modalità e questo processo, possono avvenire nello svolgimento di una causa civile.

A parte questo aspetto, quando si parla di processo verbale si vuole parlare di un documento scritto, che riporta lo svolgimento di una determinata attività, o di determinati fatti e comportamenti. Questa attività e questi comportamenti vengono trascritti dalla parola alla forma documentale e messi a verbale, vale a dire verbalizzati e trasformati in forma scritta.

Questo è il motivo per il quale un processo verbale può accadere, e di fatto si verifica, nel corso di una procedura giudiziaria.

La redazione del processo verbale

Il processo verbale di solito viene abbreviato con il termine verbale, che identifica il documento che contiene la verbalizzazione stessa, che sarebbe la narrazione trasposta di quello che è avvenuto, vale a dire, dichiarazioni, azioni e fatti.

 

La verbalizzazione può essere affidata a un pubblico ufficiale, come nel caso del cancelliere, o dell’ufficiale giudiziario, oppure essere fatta anche da altri soggetti, ad esempio, i verbali di un procedimento giudiziario civile davanti a un giudice in tribunale, nel quale sono gli avvocati delle parti a mettere a verbale le posizioni assunte, registrando nel verbale di udienza atti processuali, attestando depositi di documenti prodotti in udienza e altro.

La trasposizione può essere sintetica, ma deve riportare fedelmente quello che è accaduto, detto e riportato, perché il valore del verbale può rivestire estrema rilevanza.

 

Il valore di prova del processo verbale

Secondo il soggetto materialmente chiamato a procedere con la verbalizzazione, che redige in concreto il verbale, bisogna tenere conto che cambia il valore del processo verbale stesso.

 

Nell’ipotesi nella quale la trasposizione del processo verbale venga effettuata dal cancelliere o dall’ufficiale giudiziario in una procedura giudiziaria, al processo verbale viene attribuita dallo stesso pubblico ufficiale pubblica fede.

IL significato di questo comportamento è che quello che è contenuto nel processo verbale fa piena prova sino a querela di falso.

Il motivo risiede nel fatto che il funzionario esercita una funzione pubblica, dando certezza legale dei fatti e delle azioni che vengono documentate nel processo verbale.

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