Il principio direttamente ricavabile dal regime giuridico dei contratti della Pubblica amministrazione è quello della necessaria proporzionalità tra i requisiti richiesti e l’oggetto dell’affidamento

Lazzini Sonia 29/12/05
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Il Consiglio di Stato, con la decisione numero 7081 del 13 dicembre 2005 ci fornisce un importante panoramica giuridica in tema di rapporti fra requisiti richiesti per partecipare ad una gara ad evidenza pubblica e l?oggetto del contratto da affidare.

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Nell?emarginata decisione si legge infatti che:

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< il principio della proporzionalit? tra i requisiti richiesti e l?oggetto dell?affidamento si evince senza dubbio dagli articoli 13 del D. Lvo n.157 del 17 marzo1995 in materia di aggiudicazione di servizi e dall?articolo 13 del DPR 24 luglio 1992 n. 258 (richiamato espressamente dall?articolo 22, primo comma, lettera b), del D.Lvo n. 158 del 17 marzo 1995 per disciplinare anche gli affidamenti nei settori esclusi) per l?affidamento di contratti di fornitura, disposizioni che richiedono espressamente che l?importo relativo ai servizi e forniture effettuati negli ultimi tre esercizi da documentare per l?ammissione alla gara debba essere riferito a servizi e forniture identici al servizio o fornitura oggetto della gara.

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Significativo ? poi l?articolo 20 del D. Lvo n. 406 del 19 dicembre 1991 in materia di appalti pubblici che subordina la facolt? delle Amministrazioni aggiudicatici di richiedere requisiti ulteriori rispetto a quelli espressamente previsti a livello normativo ed indicati nello stesso articolo alla ?natura ed importo dei lavori?. In questa formulazione, di diretta derivazione dalle? direttive comunitarie che disciplinano la materia, ? la previsione normativa della necessaria proporzionalit? tra il requisito ulteriore eventualmente richiesto e la tipologia e consistenza quantitativa dell?oggetto dell?affidamento>

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A cura di Sonia LAZZINI

  • qui la decisione

Lazzini Sonia

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