Il possibile vero risparmio derivante dalla rottamazione delle cartelle Equitalia

Redazione 24/10/16
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Lo scorso 15 ottobre, il Consiglio dei Ministri ha approvato la prima bozza della legge di Bilancio 2017 (ex Legge di Stabilità). Tra le possibili novità, oltre alla probabile chiusura definitiva di Equitalia, si legge quella che viene curiosamente definita: “campagna di rottamazione delle cartelle”. In breve, le funzioni di Equitalia saranno trasferite all’Agenzia delle Entrate e, per i contribuenti, l’intera operazione dovrebbe tradursi in una semplificazione dei rapporti con il Fisco nonché in un conseguente risparmio sui costi di riscossione. Alla rottamazione possono aderire tutti (persone fisiche e giuridiche): privati, professionisti ed aziende. Preliminarmente preciso che la campagna di rottamazione in questione, non è un condono fiscale, ma un semplice strumento per incoraggiare il contribuente a saldare quelle cartelle che nel tempo hanno raggiunto importi esorbitanti, beneficiando così di non pochi vantaggi economici. Le facilitazioni di pagamento inserite nella campagna di rottamazione, comprendono: l’eliminazione degli interessi di mora (oggi al 4,13 %), l’abbattimento dell’aggio di riscossione dal 6 al 3 % (che non solo si dimezza, ma si calcola applicando l’aliquota sui nuovi più bassi importi privi di interessi di mora), oltre alla completa eliminazione delle sanzioni. Nessuno sconto è previsto sulla tassa, sul tributo o sul contributo evaso. Ovviamente, l’entità complessiva del beneficio economico, varierà da contribuente a contribuente e dipenderà dal totale del debito e dal ritardo accumulato. Infatti, grazie all’effetto temporale ed al conseguente azzeramento degli interessi di mora, più è vecchio il debito, più sarà alto il risparmio. Nella campagna sono comprese tutte le imposte dovute all’Agenzia delle Entrate (esclusa l’IVA), gli importi Inps e Inail inseriti a ruolo entro la fine del 2015. Sono inoltre escluse le multe per violazione al codice della strada e gli importi dovuti alle piccole Amministrazioni Comunali che hanno deciso di non avvalersi di Equitalia per la riscossione dei propri tributi. A questo punto è doveroso proporre una simulazione al fine di individuare dettagliatamente quello che potrebbe essere l’effettivo risparmio derivante dall’adesione alla rottamazione. Con l’attuale normativa vigente, ipotizziamo che il buon Sig. Rossi, abbia ricevuto in data 02/09/2010 la notifica di una cartella Equitalia della complessiva somma di euro 1.897,03 , relativa ad imposte afferenti l’anno 2005. Se analizzassimo la cartella in questione, leggeremmo le singole voci così come qui di seguito esposte:

 

PRIMA DELLA ROTTAMAZIONE

 

Irpef dovuta euro 1.000,00 ;

Addizionale Regionale euro 27,00 ;

Interessi legali dall’accertamento alla notifica della cartella (oggi allo 0,5 %) euro 87,50 ;

Sanzione 30 % sulle imposte non versate euro 308,10 ;

Aggio di riscossione 6 % euro 85,36 ;

Interessi di mora fino alla data del pagamento 31/10/2016 euro 389,07 ;

 

Totale da pagare al 31/10/2016 euro 1.897,03 .

 

Qualora il Sig. Rossi aderisse alla rottamazione, si troverebbe nella seguente vantaggiosa situazione:

 

DOPO LA ROTTAMAZIONE

 

Irpef dovuta euro 1.000,00 (nessuna variazione sull’imposta dovuta) ;

Addizionale Regionale euro 27,00 (nessuna variazione alla quota tributaria aggiuntiva) ;

Interessi dall’accertamento alla notifica della cartella (oggi allo 0,5) euro 87,50 (nessuna variazione agli interessi) ;

Sanzione 30 % sulle imposte non versate euro 0 (azzeramento delle sanzioni) ;

Aggio di riscossione 3 % euro 33,44 (abbattimento pari al 50 % dell’aggio di riscossione) ;

Interessi di mora fino alla data del pagamento 31/10/2016 euro 0 (azzeramento degli interessi. di mora) ;

 

Totale da pagare al 31/10/2016 euro 1.147,94 .

 

Differenza euro 749,09 , pari ad un risparmio del 39,49 % .

 

Grazie ad altre simulazioni effettuate, posso ragionevolmente confermare che l’adesione alla rottamazione può garantire vantaggi che possono arrivare fino al 50 %. Purtroppo, quei contribuenti che da poco hanno aderito a rateazioni ordinarie, avranno meno vantaggi poiché non potranno chiedere la restituzione degli interessi di mora già versati. Infine, fra le ipotesi allo studio, in vista del provvedimento definitivo, è prevista anche la possibilità di beneficiare di una rateazione da 12 fino a 36 mesi.

Redazione

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