Il nuovo assegno di mantenimento: quanto deve l’ex coniuge?

Redazione 28/05/19
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Pare che in Parlamento stia accelerando il vaglio della proposta di legge che modifica l’assegno di mantenimento e le relative cifre previste per l’ex coniuge, in base a più criteri che tengono conto del contributo alla formazione del patrimonio familiare e personale, dell’età, delle chance di reddito futuro, della durata del matrimonio.

La riforma è il risultato della copiosa giurisprudenza in materia di crisi familiare, susseguitasi in questi anni. L’intento è quello di affrontare altre materie come la cura di figli minori o disabili oppure la mancanza di formazione professionale della parte più debole.

A quanto ammonterà l’assegno di divorzio?

La principale novità è l’assegno sia “a tempo”, pertanto viene meno in caso di nuovo matrimonio, unione civile o stabile convivenza di chi lo riceve.

Sul punto:”Assegno di divorzio: novità in vista”

La sentenza 11504 del 10 maggio 2017 (sentenza Grilli-Lowenstein) ha eliminato il “precedente tenore di vita” della coppia come fondamento per determinazione della cifra.

Così nel 2018 la Cassazione è tornata sul punto con la nota sentenza a Sezioni unite 18287 dell’11 luglio: per determinare l’assegno divorzile i giudici adattano il criterio di autoresponsabilità economica dell’ex coniuge al caso concreto e lo mitigano adottando quei principi che ora vengono ripresi dalla proposta di legge in Parlamento indicati sopra .

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