Il Garante privacy blocca temporaneamente l’app Tik Tok

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Garante per la protezione dei dati personali: Provvedimento n.20 del 22 gennaio 2021

Premessa

Il provvedimento oggetto di commento riguarda la drammatica vicenda accaduta nei giorni scorsi a Palermo, laddove una bambina di 10 anni è morta soffocata da una cintura dell’accappatoio stretta attorno al collo e legata ad un termosifone del bagno, probabilmente mentre partecipava ad una sfida (le cosiddette “challenge”) sul noto social network Tik Tok.

Il garante per la protezione dei dati personali, già nel dicembre del 2020, aveva aperto un procedimento formale nei confronti di Tik Tok, con cui aveva contestato alla società la presunta violazione di numerose disposizioni del Regolamento europeo per la protezione dei dati personali (GDPR).

Il procedimento di cui sopra è ancora attualmente pendente, ma, in considerazione del fatto che dalle prime informazioni è emerso che il decesso della bambina potrebbe essere avvenuto proprio a causa degli atti emulativi che la stessa ha compiuto nel partecipare ad una sfida nella piattaforma Tik Tok, il garante ha deciso di intervenire nuovamente con un provvedimento provvisorio di urgenza per proteggere temporaneamente gli utenti del social newtwork.

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La decisione del Garante

Preliminarmente, il garante privacy ha richiamato l’avvio del procedimento introdotto a dicembre nei confronti della piattaforma digitale, nel quale lo stesso ha già evidenziato che la necessitò di effettuare una verifica approfondita sul rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali da parte di Tik Tok è stata dettata dall’ obiettivo di garantire la tutela dei minori italiani, in considerazione del fatto che il social network è utilizzato in particolar modo da ragazzi molto giovani e permette a costoro di creare, condividere e commentare brevi video.

In particolare, il procedimento di cui sopra originava da un’istruttoria d’ufficio, avviata nel marzo del 2020, da cui era emersa una serie di trattamenti di dati personali effettuati dal social network in maniera verosimilmente non conforme rispetto alla normativa privacy. Secondo il garante, infatti, le modalità con cui Tik Tok permette l’iscrizione alla piattaforma non tutelano in maniera adeguata i minori, in quanto sarebbe facilmente aggirabile il divieto di iscrizione al di sotto dei 13 anni semplicemente utilizzando una data di nascita falsa. Conseguentemente, secondo il Garante, la piattaforma non verificherebbe l’effettiva età anagrafica di coloro i quali si iscrivono alla medesima e pertanto potrebbe non rispettare la normativa italiana che, per poter iscriversi ad un social network, richiede il consenso dei genitori o di chi ha la potestà genitoriale sui minori che non abbiano ancora compiuto 14 anni.

In secondo luogo, le criticità riscontrate nell’istruttoria del garante privacy riguardano l’informativa che viene rilasciata agli utenti: quest’ultima, infatti, secondo il garante, sarebbe standardizzata e non sarebbe calibrata in maniera specifica sui minori; invece, la stessa dovrebbe contenere una sezione specifica dedicata ai minori e dovrebbe essere scritta con un linguaggio più semplice e con una maggiore e più chiara individuazione dei rischi che ci sono nell’iscrizione alla piattaforma.

Inoltre, il garante ha evidenziato la criticità connessa ai tempi di conservazione dei dati, i quali non sarebbero determinati e limitati temporalmente agli scopi per i quali i dati medesimi vengono raccolti.

Infine, il garante ha evidenziato che la piattaforma prevede al momento dell’iscrizione che il profilo, di default, sia pubblico, cioè lo stesso e i suoi contenuti sarebbero visibili a qualunque soggetto. Tale modalità potrebbe essere in contrasto con la normativa in materia di privacy secondo cui, invece, le piattaforme dovrebbero garantire, di default, la possibilità agli utenti di scegliere se rendere accessibili o meno, alle altre persone, i propri profili e i dati ivi contenuti.

In considerazione delle criticità già evidenziate dal garante alla piattaforma con il procedimento avviato dicembre e soprattutto del fatto che la stessa Tik Tok non ha fornito le rassicurazioni richieste dal Garante relativamente alle modalità di assunzione e di accertamento dell’età anagrafica di coloro i quali si iscrivono alla piattaforma, bensì ha richiesto un differimento al 29 gennaio 2021 per presentare i propri chiarimenti sul punto, il garante ha ritenuto necessario, stante anche i recenti tragici fatti accaduti a Palermo, introdurre una misura che possa tutelare gli utenti della piattaforma, soprattutto i minori, che si trovano in Italia.

In particolare, il garante, posto che Tik Tok non è stato in grado di garantire certezza in ordine all’età anagrafica dei propri scritti, ha disposto il blocco temporaneo dell’applicazione nel territorio italiano.

Per l’adozione del suddetto provvedimento, il garante si è basato sulle seguenti disposizioni normative:

  • la carta fondamentale dei diritti fondamentali dell’unione europea, secondo cui tutti gli atti che riguardano minori devono tenere in considerazione soprattutto l’interesse superiore del minore stesso;
  • il regolamento europeo per la protezione dei dati personali, secondo cui i minori meritano una specifica protezione per quanto riguarda i loro dati personali, poichè gli stessi non sono pienamente consapevoli dei rischi e delle conseguenze che possono derivare dal trattamento dei propri dati personali;
  • ancora il regolamento europeo per la protezione dei dati personali, nella parte in cui impone al titolare del trattamento di adottare delle misure tecniche adeguate per garantire la protezione dei dati e soprattutto dei diritti degli interessati.

In considerazione di quanto sopra, il garante ha ritenuto che sussistano i presupposti di necessità e urgenza richiesti dal Regolamento europeo per la protezione dei dati personali per intervenire in maniera immediata per proteggere i diritti e le libertà degli interessati, adottando delle misure provvisorie, produttive di effetti giuridici nel territorio italiano e per un periodo massimo di tre mesi, volte a bloccare le situazioni di pericolo riscontrate.

In particolare, il garante ha disposto nei confronti di Tik Tok, quale titolare del trattamento, la misura della limitazione provvisoria del trattamento, vietando che la piattaforma possa continuare ancora a trattare i dati degli utenti che si trovano nel territorio italiano rispetto ai quali non vi sia l’assoluta certezza dell’età anagrafica, per il tempo necessario a consentire al Garante di acquisire i chiarimenti del social network in ordine alle modalità con cui vengono acquisite e controllate le età anagrafiche degli iscritti. In altri termini, in tal modo, il Garante per la protezione dei dati personali ha impedito a Tik Tok di continuare a trattare i dati personali degli utenti che si trovano nel territorio italiani e quindi, di fatto, ha così temporaneamente sospeso l’uso dell’applicazione nel territorio italiano con effetto immediato.

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