Il dibattito pubblico sulle grandi opere. Prime riflessioni sul d.P.C.M. n. 76 del 2018

Redazione 13/12/18
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a cura di Viviana Molaschi

Con il d.P.C.M. 10 maggio 2018, n. 76, «Regolamento recante modalità di svolgimento, tipologie e soglie dimensionali delle opere sottoposte a dibattito pubblico», in vigore dal 24 agosto 2018, vengono dettate le modalità operative affinché nel nostro Paese si possa dare luogo alle procedure di dibattito pubblico sulle c.d. grandi opere, secondo quanto previsto dall’art. 22 del d.lgs. 18 aprile 2016, n. 50.

Il dibattito pubblico italiano

Con tale disciplina l’Italia si propone di seguire le orme francesi del débat public, che, invero, ha una storia ben più risalente e vanta una lunga esperienza applicativa. Come si avrà modo di osservare, la regolamentazione italiana ha configurato l’istituto in termini diversi rispetto al modello francese, il che è all’origine di alcune criticità che verranno evidenziate nell’analisi.

Il débat public può definirsi un esempio di arena deliberativa, locuzione con cui ci si riferisce a «casi in cui amministrazioni pubbliche, imprese, associazioni, grandi o piccoli interessi organizzati e persino cittadini comuni, vengono chiamati, in forme anche molto diverse, ad affrontare congiuntamente, dibattere e risolvere specifici problemi pubblici». In particolare, si tratta di «esperienze di scelta pubblica che sono, o cercano di essere, nello stesso tempo deliberative e democratiche».

Il dibattito pubblico in Francia

Rispetto ai tradizionali meccanismi di partecipazione procedimentale, tipici del nostro ordinamento, si caratterizzano per modalità partecipative più intense e più estese. Sul piano dell’intensità, tali strumenti si connotano per lo scambio di informazioni e argomentazioni, punti di vista all’interno di un dialogo strutturato fra persone e fra persone e istituzioni. L’estensione è data dalla connotazione inclusiva – democratica – della partecipazione che dovrebbe coinvolgere tutti coloro che possono essere interessati dalla decisione.

Il débat public, che, come anticipato, ha trovato in Francia la sua più compiuta elaborazione, viene generalmente utilizzato per dare alla popolazione la possibilità di essere informata e di discutere su progetti relativi alle c.d. grandi opere, anche se vi sono ipotesi di ricorso ad esso in relazione a temi eterogenei.
Si pensi, ad esempio, al caso degli organismi geneticamente modificati.
(continua a leggere…)

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