Il danno biologico – Scheda di Diritto

Il danno biologico è una categoria di danno alla persona che riguarda la lesione dell’integrità psicofisica dell’individuo.

Redazione 01/03/25

Il danno biologico è una categoria di danno alla persona che riguarda la lesione dell’integrità psicofisica dell’individuo, indipendentemente da conseguenze patrimoniali. Tale danno viene riconosciuto e risarcito in base all’art. 2043 c.c. e alle disposizioni del Codice delle Assicurazioni Private (D.Lgs. 209/2005).
Può derivare da fatti illeciti (es. sinistri stradali, responsabilità medica) o comportamenti leciti che abbiano comunque causato un pregiudizio all’integrità psicofisica.

Indice

1. Fondamento normativo


Il concetto è stato introdotto dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 184/1986, che ha affermato il diritto al risarcimento del danno alla salute in quanto diritto costituzionalmente garantito (art. 32 Cost.). Successivamente, il Codice delle Assicurazioni Private, all’art. 138 e 139, ha disciplinato il risarcimento del danno biologico derivante da incidenti stradali.
Nel tempo, la giurisprudenza ha ampliato il concetto di danno biologico, riconoscendo che esso comprende non solo le conseguenze fisiche dirette, ma anche gli effetti a lungo termine sulla qualità della vita del danneggiato, inclusi danni psicologici e relazionali.

2. Elementi costitutivi


Per ottenere il risarcimento, devono essere presenti i seguenti elementi:

  • Lesione dell’integrità psicofisica della persona;
  • Accertamento medico-legale della lesione e della sua entità;
  • Nesso causale tra l’evento dannoso e la lesione subita;
  • Assenza di concause esclusive (es. patologie pregresse non collegate all’evento).

L’accertamento medico-legale rappresenta una fase cruciale nel riconoscimento del danno, poiché permette di determinare l’entità della menomazione e il conseguente impatto sulla vita quotidiana del soggetto.

3. Tipologie di danno biologico


Il danno biologico può essere suddiviso in:

  • Temporaneo: riguarda la riduzione dell’integrità psicofisica per un periodo limitato di tempo (es. inabilità temporanea). Si quantifica sulla base del numero di giorni di inabilità assoluta o parziale stabiliti dal medico legale.
  • Permanente: quando la lesione lascia esiti irreversibili che incidono sulla qualità della vita dell’individuo. Il grado di invalidità viene espresso in percentuale.

Esiste, inoltre, una distinzione tra:

  • Macropermanente: lesioni di particolare gravità che determinano un’invalidità permanente superiore al 9%.
  • Micropermanente: lesioni più lievi, con invalidità permanente fino al 9%, risarcite con tabelle specifiche.

4. Criteri di quantificazione del risarcimento


La quantificazione del danno biologico avviene secondo criteri medico-legali e normativi. Si utilizzano:

  • Tabelle di riferimento: in particolare, le tabelle del Tribunale di Milano, adottate dalla giurisprudenza come parametro standard per il risarcimento.
  • Percentuale di invalidità: il danno viene valutato con un punteggio percentuale stabilito dal medico-legale.
  • Età del danneggiato: l’importo risarcitorio diminuisce all’aumentare dell’età.
  • Personalizzazione del danno: il giudice può aumentare l’importo risarcitorio in caso di conseguenze particolarmente gravi sul benessere della persona.
  • Danno esistenziale: possibilità di riconoscere un ulteriore incremento in caso di grave pregiudizio alla vita sociale e lavorativa.

La personalizzazione del risarcimento è particolarmente rilevante nei casi in cui il danno abbia inciso sulla sfera lavorativa, sugli hobby, sulle relazioni personali o sulla capacità di svolgere normali attività quotidiane.

5. Danno biologico e morale


Il danno biologico è distinto dal danno morale, che riguarda la sofferenza interiore causata dall’evento dannoso. La giurisprudenza ammette il risarcimento di entrambi i danni, purché siano adeguatamente provati.
Inoltre, il danno biologico non coincide con il danno patrimoniale, che riguarda le conseguenze economiche dirette della menomazione, come la perdita di reddito o le spese mediche sostenute.

6. Risarcimento del danno biologico


Il risarcimento può avvenire in diversi contesti:

  • Sinistri stradali: secondo le regole del Codice delle Assicurazioni Private (artt. 138 e 139).
  • Responsabilità medica: il paziente deve dimostrare il nesso causale tra errore medico e danno subito.
  • Infortuni sul lavoro: indennizzabili dall’INAIL, con eventuale integrazione del risarcimento in sede civile.
  • Atti illeciti: come aggressioni o altri eventi dannosi che hanno compromesso la salute dell’individuo.

7. Evoluzione giurisprudenziale


La giurisprudenza ha progressivamente ampliato il concetto di danno biologico, riconoscendo:

  • La risarcibilità anche per le lesioni psichiche e neuropsichiatriche.
  • Il diritto al risarcimento per danni subiti da minori e soggetti incapaci.
  • La possibilità di riconoscere il danno biologico anche in assenza di una specifica incapacità lavorativa.

Negli ultimi anni, si è anche discusso della possibilità di introdurre un sistema più uniforme per la liquidazione del danno, con l’adozione di tabelle nazionali che garantiscano maggiore equità tra le diverse giurisdizioni.

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