I crediti deteriorati – Scheda di Diritto

I crediti deteriorati rappresentano una delle principali problematiche per il sistema bancario e finanziario.

Redazione 30/11/24

I crediti deteriorati, noti anche con il termine inglese Non-Performing Loans (NPL), rappresentano una delle principali problematiche per il sistema bancario e finanziario. Si tratta di esposizioni creditizie il cui rimborso da parte del debitore è incerto o non avviene secondo i termini previsti dal contratto. Questa situazione genera rischi sia per gli istituti di credito che per l’intero sistema economico.

Indice

1. Definizione di crediti deteriorati


Secondo la definizione della Banca Centrale Europea (BCE), un credito è considerato deteriorato quando il debitore è inadempiente da più di 90 giorni o quando esiste un’elevata probabilità che non rimborsi l’importo dovuto. I crediti deteriorati si distinguono dai crediti in bonis, che sono regolarmente rimborsati e non presentano rischi per l’istituto di credito.
In altre parole, un credito deteriorato indica una situazione in cui il debitore non è più in grado di adempiere puntualmente alle sue obbligazioni contrattuali, a causa di difficoltà finanziarie o altre circostanze.

2. Classificazione


I crediti deteriorati si suddividono in tre categorie principali, definite dalla normativa europea e recepite dalla Banca d’Italia:

  • Sofferenze (Non-Performing Loans – NPL): sono crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni equiparabili. Si tratta della categoria più grave di credito deteriorato, in cui il debitore è incapace di onorare i propri obblighi finanziari.
  • Inadempienze probabili (Unlikely to Pay – UTP): si tratta di crediti per i quali la banca ritiene improbabile il completo recupero, senza attivare misure come il sequestro dei beni. Tuttavia, non si tratta ancora di sofferenze vere e proprie, poiché il debitore potrebbe riprendersi.
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: sono crediti per i quali il debitore non ha effettuato i pagamenti previsti da oltre 90 giorni e che superano una determinata soglia.

3. Origini dei crediti deteriorati


La nascita può essere legata a diversi fattori:

  • Crisi economiche: periodi di recessione o instabilità economica riducono la capacità di individui e imprese di onorare i propri debiti.
  • Cattiva gestione del credito: concessione di finanziamenti senza adeguate verifiche sulla solvibilità del debitore.
  • Cambiamenti normativi o settoriali: ad esempio, la crisi di un settore economico specifico può rendere difficoltoso il rimborso dei prestiti collegati a quel settore.

Questi fattori, combinati, possono portare a un aumento significativo dei crediti deteriorati nei bilanci delle banche, riducendone la redditività e la capacità di finanziare nuovi progetti.

4. Impatto sul sistema bancario


I crediti deteriorati rappresentano una sfida importante per le banche, poiché influiscono negativamente sulla loro solidità finanziaria. Tra gli effetti principali si annoverano:

  • Riduzione della liquidità: immobilizzano risorse finanziarie che potrebbero essere utilizzate per altre attività.
  • Incremento delle perdite: le banche devono accantonare risorse per coprire il rischio di perdita legato a questi crediti.
  • Peggioramento della reputazione: un elevato livello di crediti deteriorati può danneggiare l’immagine dell’istituto e ridurre la fiducia degli investitori.

5. Gestione dei crediti deteriorati


La gestione dei crediti deteriorati è un aspetto cruciale per il sistema bancario. Negli ultimi anni, la BCE e altre autorità di regolamentazione hanno introdotto misure per incentivare le banche a ridurre l’ammontare di NPL nei loro bilanci. Tra le principali strategie adottate, vi sono:

  • Cessioni a terzi: le banche possono vendere i crediti deteriorati a società specializzate nel recupero crediti o a fondi di investimento, ottenendo liquidità immediata.
  • Cartolarizzazione: i crediti deteriorati vengono impacchettati in strumenti finanziari e venduti sul mercato, consentendo alle banche di ridurre l’esposizione diretta.
  • Ristrutturazione del credito: in alcuni casi, le banche possono negoziare nuovi termini con il debitore, come un allungamento delle scadenze o una riduzione dell’importo dovuto.
  • Fondi di garanzia: istituzioni come il Fondo Nazionale di Garanzia possono intervenire per mitigare il rischio legato ai crediti deteriorati, riducendo l’impatto sulle banche.
  • Miglioramento delle procedure di concessione del credito: per prevenire la formazione di nuovi NPL, le banche stanno adottando sistemi più rigorosi di valutazione del rischio.

6. Normativa di riferimento


La gestione dei crediti deteriorati è regolata a livello europeo e nazionale. Tra i riferimenti normativi principali:

  • Regolamenti europei: le linee guida dell’Autorità Bancaria Europea (EBA) e della BCE stabiliscono requisiti di accantonamento e reporting per i crediti deteriorati.
  • Normativa italiana: il Testo Unico Bancario e le circolari della Banca d’Italia disciplinano le modalità di classificazione e gestione degli NPL.

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