Guida in stato di ebrezza: è possibile evitare la confisca dell’auto?

Redazione 16/09/19
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Di base, la regola è tanto essenziale quanto palese: se non si vuole  essere beccati al volante dopo un bicchierino di troppo e rischiare di farsi confiscare l’auto per guida in stato di ebbrezza, la cosa migliore da fare è non bere alcolici. Per tutti quelli che, invece, che decidono di sfidare la fortuna perché convinti che “tanto non mi ubriaco, perché lo reggo”, ecco cosa vi aspetta.

La confisca dell’auto: quand’è che scatta?

Nel caso di guida in stato di ebbrezza, la confisca dell’auto scatta quando è riscontrata un’alcolemia nel sangue maggiore di 1,5 grammi per litro. Se ciò accade, sono previsti l’arresto da sei mesi ad un anno, un’ammenda che va dai 1.500 ai 6.000 euro, la sospensione della patente da uno a due anni e – in caso di un incidente  o di recidiva nel corso del biennio successivo da parte dell’automobilista – la revoca della patente. A ciò va aggiunta la confisca del veicolo se e solo se questi sia parzialmente o totalmente di proprietà di colui che ha commesso il reato.

Ma il concetto di “proprietà” di un veicolo è  relativo perché non deve essere inteso in senso tecnico, cioè chi risulta come proprietario negli uffici pubblici. Piuttosto, come precisato dalla Cassazione, si tratta di chi ha “l’effettivo dominio sul veicolo, che può assumere la forma di possesso o della detenzione purché non occasionali”. Concretamente, se  un uomo acquista un motorino, intestandolo a suo nome, ma è solo la moglie ad usarlo, non è da considerasi di sua proprietà, ma di sua moglie. Inoltre, si esclude la possibilità della confisca di un auto intestata ad un terzo solo nel caso in cui il proprietario risulti del tutto estraneo al reato e in buona fede.

Prevista dalla Cassazione, la confisca dell’auto per guida in stato di ebbrezza è una norma valida nel caso di patteggiamento e di decreto penale di condanna. Diversamente dal sequestro amministrativo, in virtù del quale la proprietà del veicolo non è persa immediatamente dal conducente, con la confisca il mezzo è sottratto al proprietario in maniera definitiva e non gli verrà più restituito, passando nelle mani dello Stato che poi lo metterà all’asta. Contro la confisca è ammesso il ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace.

 Si può evitare la confisca dell’auto? E Come?

Se si vuole sperare che l’auto non venga confiscata perché scoperti alla guida in stato di ebbrezza con alcolemia superiore ai 1,5 g/l, il primo requisito è non aver causato un incidente. Nel caso si sia soltanto “incappati” in un controllo di routine e nient’altro, il secondo requisito può essere preso in considerazione, ossia trattare.

Per legge, infatti, è possibile evitare la confisca dell’auto convertendo in lavori socialmente utili la pena stabilita dal giudice, cioè la multa e l’arresto. Le condizioni sono le seguenti: 1 giorno di lavoro presso un ente pubblico, un’associazione di volontariato, una Onlus, ecc. – ovviamente non retribuito – corrisponde a 250 euro di ammenda, mentre un mese di lavoro corrisponde a un mese d’arresto.

Nel caso la persona colpevole accetti queste condizioni, anche la confisca dell’auto verrà eliminata. L’effettivo e corretto svolgimento del servizio socialmente utile sarà accertato dal Giudice tramite una specifica udienza fissata dal Tribunale. Al fine del periodo in questione, il reato di guida in stato d’ebbrezza verrà dichiarato estinto e il lavoratore socialmente utile potrà tornare – possibilmente sobrio – a guidare la sua auto.

Nel pieno rispetto del principio di legalità non è ammessa la confisca del mezzo nel caso in cui il conducente in guida in stato di ebbrezza sia ritenuto non punibile per particolare tenuità del fatto.

E’ quanto emerge dalla sentenza 19 febbraio 2019, n. 7526 della Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione.

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